Da qualche settimana il futuristico Apple Park di Cupertino è pienamente operativo, il che significa che la nuova sede trasparente e circolare dei dipendenti della Mela è a tutti gli effetti divenuta realtà. Il suo design avveniristico, tuttavia, sta creando qualche problema ai dipendenti: la struttura, infatti, è caratterizzata da due elementi, ossia superfici curve e trasparenti. L’intenzione di di Apple è quella di creare un ambiente che non possa distrarre in alcun modo i suoi ingegneri dalle idee alle quali stanno lavorando, ma c’è un inconveniente: sono già stati segnalati parecchi casi di dipendenti che vanno a sbattere sulle pareti trasparenti.Come riportato dal quotidiano Corriere della Sera, tre dipendenti della Mela hanno anche avuto bisogno di cure mediche, dopo non esserci accorti delle pareti in cristallo o vetro contro le quali sono finiti.Nelle scorse settimane, i lavoratori avevano deciso di segnalare porte e pareti con alcuni post-it gialli, in maniera tale che notando il bigliettino appeso si potesse evitare di schiantarsi, magari soprattutto quando si è di corsa per tornare in ufficio. Apple, però, riteneva che questa idea rovinasse il pensiero dietro la sua nuova sede ed ha chiesto la rimozione di tutti i post-it. Di contro, sta provvedendo a segnalare le porte e le pareti con apposite targhette. Vedremo se il provvedimento della casa di Tim Cook sarà sufficiente ad evitare nuovi incidenti a chi lavora all’interno di Apple Park.La struttura, suddivisa in quattro piani, è costata alla Mela 5 miliardi di dollari. Si estende per ben 708.000 metri quadri, di cui 260.000 metri quadri di soli uffici. Oltre alle aree per i lavoratori, che hanno accesso anche ad un’enorme area verde, ad un centro fitness, ad un laboratorio di ricerca, la struttura ospita lo Steve Jobs Theater (auditorium sotterraneo da mille posti dove si tengono i keynote della Mela), un Apple Store aperto al pubblico, una caffetteria per i visitatori e anche un centro di accoglienza apposito per chi vuole recarsi a vedere la struttura.