Il cambiamento climatico è un dramma nel quale il genere umano ha deciso di infilarsi senza trovare grosse soluzioni, se non estremamente tardive, negli ultimi secoli.
Ma avreste mai immaginato che, a causa sua, videogiochi come Destiny 2 avrebbero subito ritardi con gli aggiornamenti o nuove uscite sarebbero state rinviate?
È proprio quello che sta accadendo, in un anno già piagato da numerosi slittamenti dovuti alla pandemia di COVID-19.
Un tema di cui, peraltro, abbiamo parlato di recente con uno sviluppatore, che ci ha raccontato le difficoltà vissute dietro le quinte in questo periodo.
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Ebbene Bungie, lo studio di Destiny 2, ha dovuto chiudere i battenti a causa di un'ondata di calore anomala.
La software house è situata a Bellevue, Washington, nell'area di Seattle martoriata dal caldo tra fine giugno e inizio luglio.
La problematica nel Nord America è particolarmente sentita, al punto che in Canada in tanti si stanno rifugiando presso i ben rinfrescati convention center.
La notizia è stata anticipata da Jason Schreier di Bloomberg su Twitter, prima di trovare eco nelle parole di alcuni sviluppatori di Bungie.
«Ho ricevuto un po' di messaggio da uno sviluppatore AAA di Seattle che dice che fa così caldo che nessuno riesce a concludere un lavoro», ha rivelato il giornalista americano.
«Gamer, spero che stiate sentendo. Il cambiamento climatico sta impedendo che i videogiochi vengano fatti».
Il senior community manager ha aggiunto che «il laptop si è letteralmente spento per via del surriscaldamento due volte oggi. Questo non va bene».
Il tools engineer di Bungie ha alzato pubblicamente bandiera bianca, spigeando che «stiamo chiudendo tutto a causa del caldo. Immagino che il lavoro di oggi sia finito».
Insomma, la questione è molto seria e, se non altro, speriamo che avvisaglie simili rendano l'idea della sua gravità di fronte al pubblico dei videogiocatori.
I grandi platform owner hanno fatto le loro prime mosse in tal senso, come PlayStation e Xbox hanno illustrato sui loro siti.
Gli stessi videogiochi hanno cominciato a sensibilizzare i propri utenti sul tema, come nel caso del primo city-builder al naturale.
Ma potrebbe non essere abbastanza ed è per questo che anche i videogiocatori possono, e devono, fare la loro parte: qui potete ottenere qualche informazione per saperne di più.
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