Il 70% dei giochi live-service è destinato a sparire per sempre

Un sondaggio del movimento Stop Killing Games conferma che si sta facendo troppo poco per preservare i videogiochi, soprattutto i live-service.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

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La preservazione videoludica è ancora oggi un argomento molto sentito da diversi giocatori, dato che ci troviamo in un'epoca in cui gli sviluppatori possono scegliere di rendere inaccessibile il proprio gioco con la pressione di un semplice pulsante, anche rimuovendolo perfino dagli account.

E non si tratta solo di un'ipotesi campata in aria, dato che abbiamo già assistito a casi simili con Concord e con The Crew, dove Ubisoft ha perfino difeso il suo operato sostenendo di non aver mai venduto davvero il gioco, ma solo una licenza d'accesso.

Con il suo sequel e con il capitolo Motorfest (che trovate su Amazon) il publisher è corso ai ripari e rimosso l'obbligo di accedere online, permettendone la preservazione futura, ma per il primo videogioco ormai il danno è fatto e può essere considerato a tutti gli effetti un "lost media".

E purtroppo gli esempi che vi abbiamo citato sono solo gli ultimi di una lunga serie: il movimento Stop Killing Games ha infatti analizzato 700 videogiochi live-service o con obbligo di autenticazione online non più supportati, scoprendo che oltre il 70% di questi di fatto sono spariti per sempre (via Tech4Gamers).

Il rimanente 30% resta ancora accessibile grazie sia agli sforzi fatti dai fan per mantenerli in vita (quantificabili intorno al 25%) e modifiche implementate proprio dagli sviluppatori stessi per non far cadere i loro titoli nell'oblio.

Va comunque detto che il sondaggio tiene conto anche delle modalità multiplayer online di giochi come Crysis 3 e Battlefield Bad Company 2, che ad onor del vero restano ancora giocabili grazie alle campagne single player. Ma anche rimuovendo questi casi al limite, la percentuale rimane estremamente elevata al 68,77%.

La situazione è decisamente preoccupante, e mi permetto di aggiungere che il problema della preservazione videoludica riguarda spesso anche i videogiochi in single player: l'argomento era stato già affrontato in passato dalla nostra Stefania Sperandio, che vi ha condiviso percentuali decisamente preoccupanti.

E finchè i publisher non inizieranno a pensare meno ai profitti e maggiormente alla preservazione della propria storia videoludica, è purtroppo difficile immaginare cambiamenti. Per il momento, posso solo invitarvi a incrociare le dita per il prossimo futuro.

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6 Commenti

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non sapevo fossero iniziati i playtest per le modalità offline dei The Crew sequel, meglio così! certo che pure EA/Criterion/Ghost Games/Chicchessia/ecc. dovrebbero fare lo stesso per il Need for Speed del 2015. così come Blizzard dovrebbe farlo pure per Diablo 3 per PC (anche se non è gente che chiude i server, Battle.net su Diablo 1 funziona ancora dopo quasi trent'anni!)
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ma che spariscano per sempre i live service altro che preservare
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il senso di includere Crysis 3 quando la Remastered ha escluso a priori le modalità offline? a volte le fanno pure per quel motivo, per escludere roba superflua.
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Sono fatti per essere un gioco temporaneo, lo dice il nome "games as a service" e il fatto che sia riuscito a prendere cosi' piede mi delude. Se cambia la faccenda ed eliminano la questione "always online" sarebbe meglio.
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Che possano sparire i live service mi pare un'ottima notizia.
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Sono fatti per essere un gioco temporaneo, lo dice il nome "games as a service" e il fatto che sia riuscito a prendere cosi' piede mi delude. Se cambia la faccenda ed eliminano la questione "always online" sarebbe meglio.
È la temporaneità ad essere il problema, è assurdo che giochi del genere esistano solo per la moda del momento, eppure non spariscono, guarda Fortnite, giochino banalissimo senza nessuna pretesa che continua ad essere supportato ad anni dal lancio con contenuti stupidi e commerciali.
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Sono fatti per essere un gioco temporaneo, lo dice il nome "games as a service" e il fatto che sia riuscito a prendere cosi' piede mi delude. Se cambia la faccenda ed eliminano la questione "always online" sarebbe meglio.
dovrebbero fare tutti come No Man's Sky, di fatto un live service senza la parte live e pagamenti post-lancio
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