I videogiochi a 80 euro costano troppo? Per il papà di Smash Bros sono addirittura «economici»

Masahiro Sakurai affronta lo spinoso argomento dell'aumento del costo dei videogiochi, spiegando perché secondo lui 80 euro sono «economici».

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

La next-gen ha ormai consolidato quasi del tutto il nuovo prezzo dei videogiochi tripla-A: è sempre più difficile che un nuovo titolo in uscita, soprattutto per quei prodotti particolarmente attesi, riveli una cifra inferiore a 80 euro su PS5 e Xbox Series X|S.

Tale cifra è stata spesso oggetto di dibattiti all'interno della community, dato che molti giocatori ritengono che si tratti di una richiesta troppo costosa, mentre altri utenti ritengono che per la quantità di ore riservata valga spesso la pena di fare questo investimento.

Un dibattito recentemente riacceso da alcune decisioni controverse: Ubisoft ha confermato che da ora in avanti tutti i loro giochi esclusivamente next-gen costeranno 80 euro, a partire da Skull and Bones, mentre EA ha deciso di proporre la stessa cifra per il remake di Dead Space, ma soltanto su console e non su PC. Una decisione fortemente contestata dai fan, arrivati a definirla semplicemente «una fregatura».

Mentre i fan continuano a essere fortemente spaccati in due da questa decisione, Masahiro Sakurai, autore tra gli altri di Super Smash Bros. Ultimate (lo trovate su Amazon) ha deciso di unirsi al dibattito e di ritenere i videogiochi a 80 euro addirittura «economici», rispetto a ciò che potrebbero essere per lo sforzo di produzione.

Nel suo ultimo video pubblicato questa mattina sul suo canale YouTube ufficiale, Sakurai ha infatti voluto dire la sua sul mercato videoludico attuale, spiegando anche perché in quella che specifica essere fin da subito «la sua opinione» 80 euro e 70 dollari non siano affatto cifre esagerate.

Secondo il punto di vista del papà di Smash Bros, esistono infatti tantissime forme di intrattenimento che non riescono a garantire la stessa quantità di ore di un videogioco, arrivando spesso in proporzione a costare perfino di più.

Inoltre, i videogiochi non hanno mai realmente subito un aumento di prezzo fino a questo momento, nonostante gli sforzi di sviluppo e le ambizioni di determinati titoli siano nettamente superiori rispetto al passato.

Sakurai ritiene però giusto fare i dovuti paragoni anche in base al tipo di prodotto che state acquistando: il vantaggio dei videogiochi è infatti quello di fornire estrema varietà. Sarà dunque possibile acquistare videogiochi indie in grado di fornire la stessa quantità di ore, ovviamente con risorse e produzioni più limitate, a cifre basse come 10 e 20 euro.

In conclusione, secondo il papà di Kirby e Smash Bros, se un videogioco è in grado di garantire una quantità di divertimento superiore a quello di altre forme di intrattenimento, 80 euro non potranno mai realmente essere considerati «esagerati».

È però consapevole che questa percezione può variare notevolmente in base ai rispettivi paesi o alla mentalità dei giocatori, motivo per il quale ha voluto concludere il video con un semplice suggerimento: supportate i giochi che vi piacciono di più acquistandoli o giocandoli con un abbonamento, come PlayStation Plus o Xbox Game Pass.

Anche noi avevamo deciso di analizzare approfonditamente l'argomento, arrivando a conclusioni molto simili a quelle del noto autore di videogiochi: alla fine, sono sempre e solo i consumatori a decidere quanto è giusto pagare un videogioco, sebbene sia innegabile che i costi di produzione siano in netto aumento.

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