Le pressioni economiche dell'industria videoludica moderna stanno continuando a divorare i progetti più ambiziosi prima ancora che questi possano vedere la luce. È quanto sta accadendo al quarto capitolo della celebre saga di BioShock (di cui potete trovare i primi tre capitoli in offerta su Amazon), il cui sviluppo travagliato presso Cloud Chamber ha raggiunto un punto critico che ha costretto la dirigenza di 2K Games a decisioni drastiche.
Secondo un recente report di Bloomberg, lo studio ha licenziato 80 sviluppatori questa settimana, riducendo di un terzo il personale di quello che doveva essere il progetto di punta, nonché il più ambizioso, dell'azienda.
La decisione arriva dopo una revisione interna che ha evidenziato problemi significativi con elementi fondamentali del gioco, in particolare la componente narrativa. David Ismailer, presidente di 2K Games, ha confermato la notizia attraverso un memo interno condiviso anche con i media specializzati, spiegando che "sebbene siamo entusiasti degli elementi di gameplay fondamentali del progetto, abbiamo deciso insieme alla leadership dello studio di rielaborare certi aspetti che sono centrali per un gioco della serie di BioShock".
lo sviluppo del nuovo capitolo della serie si è rivelato un vero e proprio inferno negli ultimi dieci anni, con multiple case di sviluppo, e diverse squadre dirigenziali, che si sono avvicendate nel tentativo di dar vita a un successore degno della leggendaria trilogia originale.
Cloud Chamber stessa è stata creata appositamente per realizzare questo progetto, ma la sfida di costruire uno studio da zero, cercando di soddisfare le aspettative dei giocatori in merito a un franchise così improtante, si è dimostrata più complessa del previsto.
Tra i fattori che hanno contribuito alle difficoltà attuali figura la crescita rapida del team di sviluppo e la transizione alla versione più recente dell'Unreal Engine. Questi cambiamenti tecnici, e organizzativi, hanno creato attriti in un processo già di per sé molto delicato, rallentando i progressi e generando incertezze sulla direzione creativa del progetto.
Le dichiarazioni pubbliche di 2K Games rivelano una consapevolezza delle sfide competitive del mercato attuale. Strauss Zelnick, CEO di Take-Two Interactive, casa madre di 2K, ha recentemente sottolineato in un'intervista con IGN come "alcuni dei nostri competitor si sono resi conto forse un po' tardi che i consumatori non accettano più prodotti mediocri".
Questa filosofia aziendale, seppur condivisibile in teoria, nella pratica si traduce in pressioni enormi sui team di sviluppo, i quali diventano vittime di cicli produttivi estenuanti, richieste esagerate e, come in questo triste scenario, tagli inaspettati al personale.
La gestione del progetto è stata ora affidata a Rod Fergusson, il quale era già stato chiamato una volta a mettere mano al quarto capitolo per salvarlo da "fine certa". La sua nomina rappresenta un segnale chiaro della determinazione di 2K Games a portare a termine il progetto a ogni costo.
Le tempistiche originali prevedevano un lancio per la fine del 2026, ma ora questa deadline appare irrealistica. La rielaborazione di elementi narrativi centrali e la riduzione del team suggeriscono che il gioco richiederà tempi di sviluppo significativamente più lunghi.
I licenziamenti di questa settimana colpiscono circa un terzo dello staff di Cloud Chamber, che contava circa 250 dipendenti. Si tratta di una riduzione drastica che inevitabilmente impatterà non solo sui tempi di sviluppo, ma anche sul morale del team rimasto e sulla capacità dello studio di mantenere la visione creativa originale del progetto.