Final Fantasy VIII è stato fondamentale anche per Clair Obscur

Tantissimi si sono avvicinati ai JRPG per la prima volta con Final Fantasy VIII e questo vale anche per il director di Clair Obscur.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

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Complice il fatto che in precedenza non ci sono state uscite da vetrina in italiano, ma sappiamo che Final Fantasy VIII è stato un po' la porta di ingresso al mondo dei JRPG di moltissimi di noi. Quando ne parliamo sulle nostre pagine, sono tanti i lettori che ricordano di come sia stato il loro primo Final Fantasy, e di come l'avventura dei SeeD sia rimasta loro nel cuore.

Sappiate che è successo lo stesso anche a Guillaume Broche, director dell'apprezzatissimo Clair Obscur: Expedition 33, che è proprio ai fasti di Final Fantasy che ha dichiaratamente guardato per narrativa e personaggi.

Intervistato sulle pagine di The Washington Post, il director ha raccontato di come FFVIII fu il suo primo JRPG, e di come ebbe difficoltà a battere il primo boss (immagino parli di Ifrit), per un motivo molto semplice: lui e suo fratello, che lo affiancava mentre giocava, sapevano a malapena leggere.

«[Final Fantasy VIII] arrivò in un'epoca in cui io e mio fratello sapevamo a malapena leggere» ha rievocato Broche, «quindi abbiamo dei ricordi davvero cari di come facemmo fatica a battere il primo boss.

Non riuscivamo a superarlo perché non sapevamo leggere, quindi tutto quello che sapevamo fare era attaccare in automatico – il che era terribile!».

Di certo, seguire le spiegazioni di Quistis sul sistema Junction non sarà stata una passeggiata per i due giovani giocatori, ma è indubbio che Broche si sia comunque innamorato di Final Fantasy e dei JRPG a turni, visto quanto Clair Obscur risulti essere una lettera d'amore all'epoca più apprezzata della saga di Square.

Nella nostra video recensione, dove abbiamo premiato il titolo francese con il nostro Editor's Choice, Gianluca Arena ha sottolineato che Expedition 33 ha dalla sua tutti i capisaldi di un grande gioco di ruolo a turni classico: grandi narrativa e personaggi, un grande sistema di combattimento e una colonna sonora indimenticabile. E anche il pubblico se n'è accorto da subito, considerando i numeri.

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1 Commenti

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L'unica cosa buona di FF8 erano le musiche
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io all'epoca mi incartai alla fine del CD2 per qualche giorno, e poi all'inizio del CD4. gli incubi più grandi li ho avuti con FF7 comunque.
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L'unica cosa buona di FF8 erano le musiche
Ma non diciamo schiochezze
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