Final Fantasy 17 potrebbe tornare alla pixel art, per Yoshida

Naoki Yoshida lancia ipotesi su cosa potrebbe accadere con un nuovo capitolo di Final Fantasy, suggerendo perfino un ritorno alla pixel art.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Anche se manca ancora un contenuto aggiuntivo per Final Fantasy XVI, lo sviluppo del sedicesimo capitolo può ormai dirsi praticamente concluso: lo staff che ha lavorato al gioco si è già praticamente sciolto, con Square Enix che sta iniziando a pensare a quello che sarà il futuro della saga.

L'esclusiva PS5 (che trovate su Amazon) si è rivelata particolarmente ambiziosa, con la volontà di abbandonare la formula JRPG che ha reso celebre la serie e trasformarla in un action dalla storia profonda: un risultato riuscito però solo in parte, dato che molti fan storici hanno storto il naso di fronte a determinate scelte stilistiche e di gameplay.

Ma ovviamente Final Fantasy XVI è solo l'ultimo di una lunga serie di re-immaginazioni adottate dal publisher giapponese, che da tempo sta cercando di trasformare la saga in un brand che possa attirare un maggior numero di giocatori.

Tuttavia, i risultati presumibilmente poco soddisfacenti potrebbero spingere gli sviluppatori a un clamoroso ritorno alle origini: in un'intervista rilasciata all'Academy of Interactive Arts & Sciences, che proprio nelle scorse ore ha svelato i finalisti dei D.I.C.E. Awards, Yoshi-P ha provato a ipotizzare come potrebbe essere un ipotetico Final Fantasy 17.

Come segnalato da GamesRadar+, il producer del sedicesimo capitolo ha immaginato anche qualcosa che avrebbe del clamoroso, considerati i recenti esperimenti di Square Enix: un possibile ritorno alla pixel art dei vecchi tempi.

«Non sto certamente cercando di sfidare i vecchi capitoli, ma tutti noi realizziamo nuovi giochi di Final Fantasy dicendo: "Il mio sarà il più divertente!". Quindi, il mio consiglio è di buttarti sotto e, prima di tutto, scrivere su carta cosa credete che renderebbe più divertente Final Fantasy, senza pensarci troppo.

E poi, partendo da lì, potete decidere qualcosa tipo, visto che [Final Fantasy XVI] era con azioni in tempo reale, il mio Final Fantasy avrà sia azioni in tempo reale che azioni a turni. O perfino arrivare all'altro estremo, tornando alle radici con giochi interamente a turni e in pixel art.

Quello sì che sarebbe rivoluzionario!».

Insomma, se da un lato abbiamo sviluppatori come Sonic Team che ritengono come non ci sia più posto per la pixel art, dall'altro abbiamo un Naoki Yoshida che, pur avendo realizzato forse uno dei giochi che più si allontanano da questo concept, oggi parlano di come proprio questo stile grafico retrò potrebbe rendere ancora più divertente un ipotetico Final Fantasy 17.

Ed effettivamente, proprio Square Enix ha pubblicato molti dei migliori videogiochi con questa grafica, anche di recente: basti pensare ad esempio all'ottimo Octopath Traveler 2.

Ovviamente, da qui a dire che Final Fantasy 17 adotterà davvero questo stile grafico la strada è ancora lunga, ma chissà che le parole di Yoshi-P non possano davvero essere prese a cuore dal publisher giapponese e da futuri sviluppatori.