I live-service PlayStation continuano a non passarsela particolarmente bene, ma tra i progetti che sembrano navigare in acque agitate spicca Fairgames, lo sparatutto in sviluppo presso Haven Studios sotto l'ombrello PlayStation.
Dopo settimane di speculazioni sulla possibile cancellazione del titolo, voci poi smentite ufficialmente, ora emerge ora un nuovo elemento di preoccupazione che getta ulteriori ombre sul futuro di questo ambizioso progetto.
La fuga di talenti dal team di sviluppo sta infatti assumendo proporzioni sempre più significative, alimentando dubbi sulla stabilità interna dello studio: dopo l'addio di Jade Raymond, fondatrice di Haven Studios, adesso Insider Gaming segnala la partenza di Daniel Drapeau, che ricopriva il ruolo cruciale di game director del titolo.
La sua partenza, scoperta attraverso i canali social e confermata dal suo approdo presso WB Games Montreal in qualità di creative director, rappresenta il secondo addio eccellente nel giro di pochi mesi. Un pattern che non può passare inosservato, considerando le dimensioni relativamente contenute del team Haven Studios e l'importanza strategica del progetto per Sony Interactive Entertainment.
Il timing di questi addii risulta particolarmente delicato se contestualizzato nel panorama attuale dei live-service: il mercato ha dimostrato una crescente difficoltà nell'accogliere nuovi titoli di questo genere, con fallimenti clamorosi che hanno costretto diverse major a rivedere le proprie strategie.
PlayStation stessa ha vissuto l'esperienza amara di Concord, ritirato dal mercato dopo appena due settimane dal lancio, con l'unico vero grande successo registrato da Helldivers 2, che al momento sembrerebbe più un'eccezione che la regola in casa Sony (lo trovate su Amazon).
Presentato nel 2023 con un trailer che prometteva un approccio innovativo al genere heist all'interno dell'universo dei live-service, Fairgames è praticamente scomparso dai radar: Haven Studios e PlayStation hanno mantenuto un profilo estremamente basso, limitandosi a smentire le voci di cancellazione senza fornire aggiornamenti concreti sullo stato dei lavori o sulle tempistiche di sviluppo.
Questo silenzio, combinato con l'instabilità del team dirigente, alimenta inevitabilmente speculazioni negative: la combinazione di leadership instabile e comunicazione assente raramente presagia sviluppi positivi.
E se adesso anche la stessa Sony ammette di non voler più investire così tanto nei giochi as a service, è inevitabile non nutrire un minimo di preoccupazione verso un titolo che, allo stato attuale, non sembra affatto promettere bene per il futuro.