Embracer: il suo "folle" esborso per le IP supererebbe la spesa per lo sviluppo

Alla dirigenza di Embracer è stato chiesto di esprimere il proprio parere sul programma Epic First Run annunciato di recente.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Lars Wingefors, amministratore delegato di Embracer Group, ha dichiarato che l'azienda spende di più per le commissioni delle piattaforme che per lo sviluppo dei giochi.

Sappiamo bene che la holding svedese di videogiochi e media con sede a Karlstad è da tempo in guai finanziari, tanto che di recente si è vociferato che anche gli autori di Borderlands (che trovate su Amazon) potessero essere venduti a terzi.

Difatti, è cosa nota dei team di sviluppo legati all'azienda che di recente sono stati chiusi, tra cui anche gli autori di Saints Row.

Ora, come riportato anche da VGC, nel corso di una sessione di domande e risposte durante l'assemblea generale di Embracer di giovedì 21 settembre 2023, alla dirigenza è stato chiesto di esprimere il proprio parere sul programma Epic First Run annunciato di recente.

Il nuovo programma di esclusività consentirà agli sviluppatori di qualsiasi dimensione di richiedere il 100% dei ricavi se accettano di rendere i titoli idonei esclusivi per Epic Games Store per sei mesi.

Al termine dei sei mesi, il gioco tornerà alla ripartizione standard dei ricavi dell'Epic Games Store: 88% per lo sviluppatore e 12% per Epic Games.

«Alla fine dei conti, penso che sia positivo avere una concorrenza con Steam, perché li mette alle strette per offrire la loro migliore esperienza», ha detto Wingefors di Epic First Run.

«Ovviamente vorremmo pagare meno tasse alle piattaforme. In realtà paghiamo più tasse alle piattaforme di quanto spendiamo ogni anno per lo sviluppo dei giochi, e se solo si pensa a questa cifra, è pazzesco».

E ancora: «Quindi, ci sono dei margini con le piattaforme che preferirei avere all'interno della costruzione di più giochi e alcuni margini in più, ma penso che sia fantastico che Epic sia lì a cercare di costruire una piattaforma competitiva».

«Allo stesso tempo», ha aggiunto WIngefors, «i consumatori forse guardano le cose in modo diverso, vogliono essere in grado di scegliere la loro piattaforma, quindi ci sono molte prospettive diverse e non voglio entrare troppo nel merito, ma penso che la concorrenza in generale sia ottima».

Embracer è stata attratta dalle tariffe più favorevoli della piattaforma di Epic in diverse occasioni, quindi la cosa sorprende solo in parte.

Dopo l'acquisizione di numerosi studi, Embracer Group è apparsa più una grossa e intricata scatola cinese ma, come sempre accadde, presto o tardi i nodi verranno al pettine.