Dopo le polemiche, Palmer Luckey non era presente all'evento Oculus Connect

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Qualche giorno fa, il fondatore di Oculus, Palmer Luckey, era stato al centro di numerose polemiche dopo che erano emersi i suoi finanziamenti ad un gruppo che fa campagna pro-Trump, ma che lo fa sopratutto irridendo l’avversaria, Hillary Clinton. Dopo il polverone sollevatosi per la situazione, Luckey aveva fatto sapere di non essere un elettore di Trump, ma molti sviluppatori avevano comunque deciso di non lavorare più con Oculus—almeno fino a quando Luckey non avesse lasciato la compagnia.Trovate tutti i dettagli del caso in questa e in questa notizia. Per questo motivo, nel corso dell’Oculus Connect di ieri, dove sono stati presentati i nuovi requisiti di Oculus Rift ed è stata annunciata l’uscita dei controller Oculus Touch, Palmer Luckey non solo non è intervenuto, ma non era proprio presente e non è mai stato nemmeno nominato dagli altri membri dell’azienda. La compagnia ha anche annunciato che devolverà $10 milioni in beneficenza in favore di iniziative per il rispetto e anzi la promozione della diversità.Come spiegato dal co-fondatore Nate Mitchell, “Palmer ha deciso di non essere all’OC3 (Oculus Connect 3, ndr) perché non voleva essere una distrazione. Ha deciso che non ci sarebbe stato nel modo più assoluto. Non è che ci sia dietro una strategia: per quanto ci riguarda, vogliamo continuare a mostrare alle persone quello che siamo, ciò in cui crediamo, chi siamo come compagnia. Credo che Oculus Connect 3 lo rispecchi in larghissima parte. Credo che se parlaste con gli sviluppatori che lavorano con noi e che ci conoscono, penso che fossero sorpresi da alcuni articoli dei media su Palmer e su tutta questa situazione.”

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