Death Stranding 2 piacerà più di DS1, ma per Kojima è un "problema"

Death Stranding 2 conquisterà più del precedessore, ma Kojima vorrebbe più polemiche, visto che non cerca l'approvazione di tutti.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Manca poco all’uscita di Death Stranding 2: On the Beach, previsto su PS5 per il 26 giugno, e Hideo Kojima ha già acceso il dibattito.

In un’intervista concessa a Edge Magazine, il celebre game designer ha rivelato che i test interni del sequel (che trovate in preordine su Amazon) stanno registrando valutazioni nettamente superiori rispetto al primo capitolo — e per lui non è del tutto una buona notizia.

Il Death Stranding originale fu uno dei titoli più divisivi della scorsa generazione: un’esperienza di consegna pacchi attraverso paesaggi solitari, che ha affascinato alcuni e annoiato altri. I voti della critica spaziavano da 10 su 10 a clamorosi 4, rendendolo un’opera al tempo stesso visionaria e controversa.

Con On the Beach, però, Kojima sembra aver puntato su un approccio più dinamico e accessibile, con una struttura più orientata all’azione.

E proprio questa accoglienza positiva in fase di playtest, secondo le parole dello stesso autore, lo lascia con sentimenti contrastanti.

«Sony è molto soddisfatta, certo, ma io avrei voluto fosse un po’ più controverso», ha detto Kojima con una risata. «Non voglio fare giochi da 80% di approvazione come i blockbuster cinematografici.»

Il game designer ha chiarito che, pur accogliendo critiche su elementi tecnici come controlli o inquadrature, non è disposto a modificare temi narrativi o scelte artistiche per inseguire il consenso.

«Non voglio semplicemente rifare qualcosa che esiste già nel mondo. Voglio creare qualcosa di nuovo.»

Durante i test del primo Death Stranding, spiega, il pubblico si divideva: «Quattro persone lo amavano, sei lo odiavano. Per me, quello era un buon equilibrio.» Ora, invece, con On the Beach, la risposta è quasi unanimemente positiva.

Un paradosso per chi, come lui, è sempre stato affascinato dal conflitto tra visione d’autore e aspettative del pubblico.

Dalle anteprime, inclusa la nostra, il gameplay del sequel ricorda a tratti Metal Gear Solid, tra infiltrazioni furtive, armi silenziate, e assalti armati ai nemici.

È raro che un autore di culto come Kojima si dichiari deluso dal troppo entusiasmo, ma è anche la dimostrazione della sua coerenza artistica.

Death Stranding 2 potrebbe essere il capitolo che riconcilia la sua visione autoriale con un pubblico più ampio, ma proprio per questo rischia di perdere quell’identità spigolosa che aveva reso il primo gioco così memorabile. 

La vera domanda è: può un’opera rimanere rivoluzionaria se smette di dividere? restando in tema, avete letto le 5 differenze più grandi tra Death Stranding 2 e il primo?

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konami giustamente aveva insistito molto per rendere mgs3 più giocabile, con meno filmati e con una storia semplice. Nei sondaggi è il preferito dai fan. Se Hideo Kojima vuole fare quello che vuole che si auto finanzi
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