Il mondo dei videogiochi classici sta vivendo una seconda giovinezza grazie al lavoro di modder appassionati che trasformano radicalmente titoli iconici degli anni '90. Tra questi, spicca il lavoro di Dan Peterson, conosciuto online come Cheello, che ha dedicato tre anni della sua vita a un progetto ambizioso: convertire completamente Duke Nukem 3D in un'esperienza tridimensionale utilizzando la tecnologia voxel. Il risultato promette di rivoluzionare uno dei capolavori di 3D Realms, trasformandolo in qualcosa che finalmente merita davvero l'appellativo di "3D".
Peterson non è nuovo a questo tipo di sperimentazioni. Il suo curriculum include Voxel Doom, un progetto del 2022 che ha dato nuova vita ai demoni dell'inferno di id Software, e Blood: Coagulated, una rielaborazione del thriller horror di Monolith del 1997. Tuttavia, il suo ultimo lavoro rappresenta un salto di qualità notevole, con quasi un migliaio di voxel creati per dare corpo e sostanza a un universo che, tecnicamente parlando, era più 2.5D che realmente tridimensionale.
La tecnologia Build Engine utilizzata da Duke Nukem 3D nel 1996 combinava geometrie tridimensionali per gli ambienti con sprite bidimensionali per personaggi e oggetti. Questa limitazione tecnica, comprensibile per l'epoca, creava un'esperienza visiva ibrida che oggi Peterson ha deciso di superare definitivamente. Le navette spaziali, i dirigibili e i famigerati pig-cop del gioco assumono ora una consistenza fisica che si integra naturalmente con gli spazi urbani squadrati del titolo originale.
Il video di presentazione pubblicato su YouTube mostra trasformazioni sorprendenti. "Tutti i mostri, le ragazze, gli oggetti di scena e molto altro sono stati completamente convertiti in modelli voxel 3D", spiega Peterson nella descrizione del trailer. La promessa è ambiziosa: permettere ai giocatori di attraversare i primi tre episodi originali con asset completamente rinnovati, "creando una sensazione di modernità per Duke come mai prima d'ora".
L'approccio di Peterson si distingue per la naturalezza con cui i nuovi elementi si fondono con l'architettura del gioco originale. Lo stile artistico più sobrio di Duke Nukem 3D, rispetto ad altri titoli dell'epoca, facilita questa integrazione, ma il merito resta del lavoro certosino del modder. Ogni elemento è stato ripensato per mantenere l'identità visiva del gioco pur guadagnando quella dimensione fisica che mancava alla versione originale.
La storia dei tentativi di dare nuova vita a Duke Nukem 3D è costellata di progetti ambiziosi e risultati controversi. Interceptor Entertainment aveva avviato intorno al 2010 un remake completo utilizzando Unreal Engine 3, progetto poi sospeso a tempo indeterminato a causa di dispute legali con Gearbox, l'editore del remake. Un build di quel progetto è trapelato online nel 2023, offrendo uno scorcio di quello che sarebbe potuto essere.
Anche 3D Realms aveva tentato la strada del remake, ricreando il livello più famoso del gioco, Hollywood Holocaust, utilizzando il motore Unreal originale durante lo sviluppo della versione abbandonata del 2001 di Duke Nukem Forever. Questi precedenti rendono ancora più interessante il lavoro di Peterson, che procede con metodo artigianale ma con risultati evidenti.
A differenza di molti progetti corporate che hanno caratterizzato la travagliata storia recente del franchise, Peterson ha dimostrato nel tempo una concreta capacità di portare a termine i suoi lavori. Il modder non ha ancora annunciato una data di rilascio precisa per Voxel Duke Nukem 3D, limitandosi a un generico "coming soon", ma la sua reputazione lascia ben sperare per una conclusione del progetto.