Caso Unity, arriva il dietrofront sulla super tassa: «Ci scusiamo»

Alla fine Unity si arrende, dopo le crescenti polemiche degli sviluppatori: nei prossimi giorni saranno annunciate modifiche alla super tassa.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

La polemica montata sul "caso Unity" potrebbe essere infine giunta alla sua conclusione: dopo le comprensibili rivolte degli sviluppatori, i dirigenti a capo del noto engine sembrano pronti a fare dietrofront sulla super tassa legata alle installazioni.

La decisione aveva sorpreso e confuso gli sviluppatori, dato che Unity aveva annunciato che sarebbe stata valida anche per i giochi già rilasciati in precedenza, seppur solo per nuove installazioni, provocando una "unità" — perdonate il gioco di parole — mai vista tra gli sviluppatori di tutto il mondo.

Queste tasse avrebbero infatti rischiato di provocare ai team di sviluppo più spese che guadagni, provocando reazioni più o meno drastiche: qualcuno, come gli autori di Cult of the Lamb (lo trovate su Amazon), ha minacciato solo scherzosamente di rimuovere il proprio titolo dagli store, altri invece, come gli autori di Metal Hellsinger, hanno invitato a comprare i loro giochi «finché potete».

Alla fine la situazione è diventata così insostenibile — come dimostrato da alcune minacce di morte — da costringere Unity a fare una marcia indietro che, in precedenza, avevano lasciato intendere non fosse nei piani.

Come riportato infatti da PC Gamer, sono ufficialmente arrivate le scuse ufficiali da parte dei piani alti di Unity, anticipando che nei prossimi giorni arriveranno novità riguardanti l'introduzione della super tassa:

«Vi abbiamo ascoltato. Ci scusiamo per la confusione e la frustrazione che vi hanno causato le politiche sulle tariffe per runtime che abbiamo annunciato martedì scorso.

Vi stiamo ascoltando, parlando con i membri del nostro team, con la community, con i clienti e con i partner: apporteremo modifiche alla policy.

Condivideremo con voi un aggiornamento tra un paio di giorni. Grazie per i vostri feedback onesti e critici».

Per il momento non sappiamo che cosa cambierà nel dettaglio, motivo per il quale molti sviluppatori continuano a rimanere con il piede di guerra.

Come il studio director di League of Geeks, che ribadisce come non ci fosse alcuna «confusione», ma che la situazione appariva fin troppo chiara a tutti gli sviluppatori.

Insomma, è chiaro che prima di "cantare vittoria" occorre analizzare e capire in che modo Unity intenda cambiare le sue nuove politiche, ma se non altro si può cominciare a essere più ottimisti per il futuro.

Continueremo a monitorare la situazione e vi terremo aggiornati sul "caso Unity", qualora le polemiche non dovessero effettivamente rientrare.