Blizzard, la "vicenda cinese" potrebbe finire nel peggiore dei modi

La partenza di Blizzard dalla Cina potrebbe costarle 44 milioni di dollari grazie a una causa da parte del colosso NetEase.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Blizzard ha di recente avuto qualche problema in Cina, visto che a quanto pare tutti i titoli della compagnia verranno ritirati.

Prodotti come World of Warcraft (trovate i boardgame su Amazon) sono stati pubblicati in accordo con NetEase, per raggiungere tutto il mercato cinese.

L'accordo tra Blizzard e quest'ultima sembra infatti essersi infranto, perché la software house californiana sta ritirando tutti i suoi giochi dalla Cina.

A quanto pare, come riportato anche da GameSpot, i grattacapi non sono finiti qui, visto che la partenza di Blizzard potrebbe costarle circa 44 milioni di dollari.

All'inizio dell'anno Blizzard e NetEase hanno posto fine a una collaborazione durata 14 anni. Il patto permetteva all'editore e sviluppatore statunitense di pubblicare i suoi giochi in Cina.

Sebbene entrambe le parti si siano incolpate a vicenda per la rottura, il divorzio si è appena complicato: NetEase ha infatti citato in giudizio Blizzard per 43,5 milioni di dollari per un'ampia serie di rivendicazioni.

Secondo la causa, riportata per la prima volta da Sina Technology, NetEase sostiene che Blizzard aveva promesso rimborsi a più di 1 milione di giocatori quando i server cinesi sono andati offline per Warcraft, Diablo, Overwatch, StarCraft e Heroes of the Storm il 23 gennaio, ma che di fatto questo compito è poi toccato a NetEase. 

L'azienda chiede anche un risarcimento per l'inventario del merchandising invenduto e sostiene che Blizzard ha violato gli accordi di licenza, chiedendo un risarcimento per disposizioni inique a causa di tali violazioni.

Infine, la causa cita le "clausole di overlord" tra NetEase e Blizzard. Questo accordo prevedeva che NetEase pagasse un cospicuo deposito in anticipo per diversi giochi, ma Blizzard non avrebbe rimborsato la società quando questi non sono stati di fatto sviluppati

La formulazione di questo accordo potrebbe riguardare altri prodotti per i consumatori cinesi, come ad esempio prodotti già esistenti che vengono "rimodulati" per superare le regole di registrazione, notoriamente molto rigide, del mercato cinese.

Questa non è la prima causa legale di Blizzard per grosse somme di denaro: di recente, Activision Blizzard è stata citata in giudizio dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti in una causa civile antitrust, che sembra essere stata risolta lo stesso giorno in cui è stata presentata.

A febbraio, la compagnia ha anche raggiunto un accordo con la Securities and Exchange Commission, che ha visto la società pagare 35 milioni di dollari per risolvere alcune accuse relative al luogo di lavoro.

Sempre parlando di Activision Blizzard, ecco il motivo reale per cui è stata acquisita da Xbox.

Un'acquisizione che, finalmente, starebbe per vedere la luce alla fine del tunnel.