Bethesda contro le critiche a Starfield: «I giocatori sono disconnessi dalla realtà»

Bethesda non ha preso bene i commenti arrivati contro Starfield e altri giochi, sottolineando che alcuni giocatori non hanno idea di come si sviluppino.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Sembra proprio che Bethesda non abbia preso affatto bene i giudizi su Starfield, a giudicare da un lunghissimo thread pubblicato su X dal lead design director Emil Pagliarulo, che sembra averne davvero per tutti.

Come è ormai noto, l'ultimo gioco di ruolo di Bethesda doveva diventare un perfetto biglietto da visita per Xbox Game Pass (lo trovate su Amazon) ma il risultato finale non ha convinto pienamente utenti e critica, pur rivelandosi comunque un buon prodotto.

Lo studio di Todd Howard non pare aver digerito le critiche arrivate dai fan, arrivando a difendersi perfino nelle recensioni negative arrivate su Steam, pur continuando a fare giustificazioni che, francamente, sembrano solo peggiorare la situazione.

E gli ultimi post di Emil Pagliarulo, ci dispiace dirlo, sembrano andare proprio in quest'ultima direzione: il design director non ha nascosto tutta la propria frustrazione nel leggere determinati commenti da parte di chi non lavora direttamente nell'industria:

«È buffo quanto alcuni giocatori siano disconnessi dalla realtà dello sviluppo videoludico, eppure discutono come se avessero completa autorità».

Ma Pagliarulo non ce l'ha soltanto con i giocatori, ma suggerisce di avercela anche con quella stampa specializzata che, a suo parere, non capirebbe le fatiche legate allo sviluppo di videogiochi così ambiziosi come Starfield.

Il design director ha infatti parlato proprio del suo passato come critico, con commenti che sembrano lasciare poco spazio all'immaginazione:

«Quando tantissimo tempo fa scrivevo recensioni di videogiochi per Adrenaline Vault, ero assolutamente quel tipo di persona che avrebbe detto qualunque cosa voleva su un gioco, buona o brutta. A volte, il buono era eccessivamente entusiasmante, in altre, il brutto significava trasformarmi in uno str***o sarcastico. 

Ma all'epoca non avevo idea di come funzionasse davvero lo sviluppo dei videogiochi. Quanto duramente lavorassero i designer, i programmatori, gli artisti, i produttori e tutti gli altri. La fatica di portare in vita una visione con risorse in continuo mutamento. Lo stress».

Pagliarulo prosegue il suo lunghissimo thread sottolineando che non si sta lamentando del suo lavoro e di non voler scoraggiare le critiche in sé, ma semplicemente vorrebbe che si tenesse a mente come l'uscita di un videogioco dovrebbe essere considerata «un miracolo».

Non dubitiamo che deve essere stato un periodo frustrante per tutti gli sviluppatori di Bethesda, ma la triste e dura verità è che al grande pubblico interessa poco o nulla delle fatiche interne: ciò che importa davvero è che stiano giocando a qualcosa che sia in grado di intrattenerli e che giustifichi i soldi spesi.

Per quanto si possa simpatizzare con qualunque sviluppatore e apprezzare il loro impegno — anche per i giochi che prendono insufficienze — ciò non toglie che lanciare attacchi contro presunti giocatori e critici "irrispettosi" non fa altro che peggiorare la situazione.

Riteniamo che sarebbe meglio che Bethesda si mettesse seriamente al lavoro per sistemare quelle che sono le lacune di Starfield, invece di pensare a come integrare le mod a pagamento su Skyrim o lamentarsi sui social.

Del resto, se ai The Game Awards nessuno ha voluto votare Starfield quando c'è stata l'opportunità di farlo, forse non è solo colpa della stampa o di chi ti ha lasciato recensioni negative.