La Russia, boicottata dai videogiochi, risponde legalizzando la pirateria

La Russia è stata allontanata, e boicottata, da tante aziende del mondo dei videogiochi. Il governo risponde legalizzando la pirateria.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Come sapete bene, se avete seguito le nostre pagine in questi giorni, la Russia è stata allontanata da tantissime aziende del mondo dei videogiochi.

Ma anche degli effetti a catena imprevedibili, come il rinvio di Advance Wars 1-2: Re-Boot Camp che Nintendo non ha giudicato adatto a questo periodo storico.

Che sia per le sanzioni, o semplicemente per prendere una posizione, molte aziende e brand hanno abbandonato la Russia, come Pokémon GO che sarà uno di quei videogiochi bloccati nel paese.

Mentre Twitch ha addirittura bloccato tutti i pagamenti per gli streamer, visto che rientrano nelle sanzioni applicate dai paesi membri della Nato.

Queste manovre "contro" la Russia da parte dell'industria dei videogiochi non possono che danneggiare anche i semplici cittadini, e il governo ha iniziato una manovra di risposta.

Come riporta VGC, il governo di Putin ha sostanzialmente iniziato a legalizzare la pirateria.

Oltre al blocco dei mercati fisici sono stati bloccate tutte le transazioni digitali nei confronti delle realtà russe, e il governo sta legalizzando l'utilizzo di strumenti per utilizzare IP di altri paesi.

Una cosa che, solitamente, rientra in un'area grigia dal punto di vista legale, ma che in Russia inizierà ad essere del tutto lecito, anche per i videogiochi.

Per prima cosa sono stati modificati gli IP delle proprietà locali, così da poter utilizzare prodotti i cui diritti sono di proprietà di realtà straniere.

In più sono state introdotte leggi che annullano i provvedimenti attuali sulla pirateria, così da consentire l'uso di qualsiasi software il cui copyright è in mano a Paesi stranieri, senza incorrere in sanzioni.

In pieno contrasto all'appello dell'Ucraina di qualche tempo fa, che aveva esortato Xbox e PlayStation a prendere posizione contro il governo russo.

Al quale PlayStation ha risposto recentemente, bloccando ogni tipo di transazione e commercio nei confronti del territorio della Russia.

E non è mancata ovviamente Xbox, che ha risposto ancora più in fretta all'appello dell'Ucraina.

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