L'Italia dei videogiochi alla sfida coronavirus: "impatto significativo" per l'industria

«Rinvii o cancellazioni di main event avranno un effetto importante sugli operatori del business in tutto il 2020, almeno»

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a cura di Paolo Sirio

In un’intervista concessa a GamesIndustry International, Thalità Malagò, direttore generale di IIDEA – l’associazione di settore italiana dell’industria dei videogiochi -, ha esposto le problematiche che il gaming nostrano si trova ad affrontare a causa del nuovo coronavirus.

Malagò ha parlato di «impatto significativo», sottolineando come «la presenza ad eventi gaming di business nazionali e internazionali è fondamentale per alcuni sviluppatori italiani per siglare accordi con i publisher e diventare visibili di fronte ai media».

Qualcosa che è inevitabilmente venuto meno con la cancellazione degli eventi come la GDC 2020 e l’E3 2020 dovuta al COVID-19.

«Gli operatori degli esport, come gli organizzatori di tornei e le squadre, solitamente vivono sulle sponsorizzazioni solitamente legate agli eventi consumer. Rinvii o cancellazioni di main event avranno un effetto importante sugli operatori del business in tutto il 2020, almeno», ha aggiunto, senza dimenticare la scena competitiva che sta diventando sempre più florida.

«Comunque», ha chiosato l’esponente di IIDEA, ex AESVI, «c’è un lato positivo: gli italiani stanno scegliendo anche i videogiochi, insieme alla musica e al cinema, per passare il loro tempo a casa».

Questo dato era già stato sottolineato da TIM, che aveva riportato un aumento del 70% dell’impiego della sua banda larga con scuole e attività chiuse a causa dell’estensione della zona rossa a tutto il paese. Un fenomeno che l’AD Gubitosi aveva rapidamente collegato a Fortnite.