Il sito EmuParadise rimuove tutte le ROM dopo 18 anni: paura di azioni legali

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

È un terremoto quello che stanno vivendo i siti dedicati a emulatori e ROM di vecchi videogiochi, dopo che nelle scorse settimane Nintendo si è attivata concretamente per perseguirne legalmente alcuni.Nelle scorse ore, infatti, anche un sito longevo come EmuParadise, online da oramai diciotto anni, ha deciso di dire basta, rimuovendo le ROM dalle sue pagine. Il motivo, spiega il sito, è proprio evitare ulteriori conseguenze legali, ora che stiamo vivendo una nuova epoca per i siti di ROM, finiti nell’occhio del ciclone dei publisher.

Le parole di EmuParadise

“Molti di voi conoscono la situazione e sanno che sta cambiando di recente, in merito ai siti di emulazione di videogiochi” scrive EmuParadise. “Quello che forse non sapete è che abbiamo a che fare con problemi simili da oramai tutti i diciotto anni della nostra esistenza. Ho lavorato ininterrottamente con gli altri ragazzi del team per assicurarmi che tutti potessero avere la loro dose di retrogaming. Abbiamo ricevuto migliaia di mail da parte di persone che ci dicevano quanto fossero felici di riscoprire dei giochi, di poter condividere la loro infanzia con le nuove generazioni e con le loro famiglie” racconta l’autore del sito.“Abbiamo ricevuto email da soldato che ci dicevano che l’unico modo di andare avanti era perdersi nei retrogame che giocavano da bambini. Abbiamo avuto mail da fratelli che hanno perso il loro caro per un cancro e hanno trovato consolazione nel giocare ai titoli che giocavano insieme da bimbi. Ci sono un’infinità di storie come queste” continua EmuParadise, che però aggiunge: “non vale la pena, per noi, di rischiare di incorrere in conseguenze disastrose. Non posso, in buona coscienza, rischiare di compromettere il futuro dei membri del nostro team. […] Continueremo a dedicarci al retro gaming con alcune belle iniziative, ma non potrete più scaricare i giochi da qui.”

Che fine faranno i retrogame?

Premessa la legittimità della azioni dei publisher, che sono e rimangono proprietari delle opere su cui hanno investito dei soldi, la decisione di EmuParadise sta sollevando numerose polemiche. L’interrogativo degli appassionati, infatti, si sposta sulla conservazione dei grandi classici. Mentre alcuni li rendono disponibili nei loro store digitali, come nel caso di Nintendo con una selezione di titoli che saranno anche parte dei servizi del suo Nintendo Switch Online, altri sono accessibili solo se scaricati online, perché non sono più in vendita e non sono più eseguibili se non mediante emulatori.Sulla questione è intervenuto anche Frank Cifaldi, archivista e storico di videogiochi, oltre che sviluppatore, secondo il quale «non esistono alternative alla pirateria nel 99% dei casi dei videogiochi che fanno parte della storia.»“Che fine faranno questi videogiochi se i siti di ROM spariranno?”, è la domanda dei fan. E la speranza è, ovviamente, che si trovi un modo di renderli accessibili a chi non ha certo paura di emozionarsi davanti ai pixel che gli hanno rapito il cuore.Fonte: Eurogamer.net