Il sequel del «papà» dei Call of Duty moderni era nei piani, ma è stato cancellato

Sembra proprio che il sequel di Black era davvero nei piani, con sommo rammarico da parte dei fan storici del capitolo originale.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Pochi forse ricorderanno Black, ma quelli che lo ricordano vi diranno che è stato uno degli sparatutto in prima persona a sfondo bellico più sottovalutati di tutti i tempi.

Nonostante offrisse un'esperienza che sembrava davvero in anticipo sui tempi, l'FPS del 2006 di EA e Criterion è finito nel dimenticatoio per via del clamore di franchise ben più blasonati come Call of Duty (che trovate su Amazon) e Battlefield.

Senza nulla togliere a giochi più attuali come Modern Warfare 2 (restando in tema, pochi giorni fa abbiamo provato la beta) il gioco uscito per PlayStation 2 e Xbox superava di gran lunga i suoi concorrenti in termini di design dei livelli e di ambientazioni immersive e ricche di pathos.

Ora, come riportato anche da Gaming Bible, sembra proprio che il sequel di Black era davvero nei piani, con sommo rammarico da parte dei fan storici del capitolo originale.

Il gioco è ricordato per aver anticipato il filone inaugurato da Modern Warfare e Black Ops anni prima che Call of Duty abbracciasse le ambientazioni belliche moderne.

La storia di Black segue l'agente della CIA Jack Kellar mentre intraprende una serie di missioni che spesso (o sarebbe meglio dire sempre) si concludono con una pioggia di fuoco e proiettili, con un alto tasso di distruggibilità ambientale.

Ora, alcuni membri del team di sviluppo del gioco hanno recentemente parlato con thatHITBOX del loro lavoro sull'FPS e hanno finalmente fatto luce su un sequel che finora era rimasto avvolto nel mistero.

Una delle idee più interessanti con cui il team stava giocando era un sistema di "network gameplay" per il gioco in cooperativa, tanto che il multiplayer era del tutto assente nel gioco originale.

«Credo che il sottotitolo dovesse essere 'Rendition, ha spiegato Ben Minto, tecnico del suono del gioco originale. «L'idea era incentrata sulle truppe americane che andavano all'estero, rapivano le persone e le riportavano indietro attraverso i confini... Non sono però sicuro che ci fosse una storia vera e propria».

Il Level Designer Michael Othen ha aggiunto: «Avevamo un'incredibile meccanica di copertura in cui ci si poteva posizionare contro gli oggetti e sparare alla cieca. Sembrava intuitiva e organica. L'IA dei nemici aveva un comportamento fantastico nel modo in cui si muovevano nell'ambiente. Li si vedeva saltare sui cofani delle auto e scivolare in copertura. Per il giocatore era fantastico, perché c'era un flusso dinamico di movimenti. Questi erano solo i primi ingredienti nella fase di ricerca e sviluppo».

Othen ha inoltre spiegato che il sequel alla fine è saltato per due motivi principali: Criterion stava infatti lavorando sodo a Burnout Paradise e ai tempi c'era già un numero spropositato di sparatutto tra cui scegliere sugli scaffali dei negozi.

Restando in tema, il nuovo capitolo di Call of Duty in arrivo tra due anni potrebbe essere ambientato nel periodo della Guerra in Iraq negli anni 2000.