Google Stadia non ha bisogno di una beta, secondo Phil Harrison

Nonostante si tratti di una nuova tecnologia e di un servizio che ha pochi eguali sotto il profilo delle ambizioni, la compagnia ritiene che sia abbastanza sicuro uscire a novembre senza un periodo di test

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a cura di Paolo Sirio

Il vice presidente e general manager di Google Stadia Phil Harrison ritiene che la piattaforma di streaming non abbia bisogno di un periodo di beta.

Nonostante si tratti di una nuova tecnologia e di un servizio che ha pochi eguali sotto il profilo delle ambizioni, la compagnia ritiene che sia abbastanza sicuro uscire a novembre senza un periodo di test su scala globale.

“Geograficamente, gli Stati Uniti sono il posto più complesso per un test; semplicemente per le dimensioni della nazione”, ha spiegato Harrison, riferendosi alle prove di Project Stream lo scorso anno, limitate appunto all’America.

“E l’Europa, in realtà, in particolare il Regno Unito, sono molto… relativamente, è relativamente più facile lanciarci. Quindi non faremo un altro test in UK od Europa…”.

Tuttavia, il GM ha ammesso che “se avessimo tempo probabilmente lo avremmo fatto, ma non ne abbiamo bisogno”, alludendo al fatto che ci sia quasi un ‘obbligo’ nell’uscire a novembre, per arrivare prima nel mercato dello streaming con un prodotto completo.

Se volete saperne di più sul progetto, date un’occhiata qui per il nostro ultimo speciale su Google Stadia.

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