In Final Fantasy VIII in lingua originale, Squall diceva meno "whatever" di quanti pensiate

Un'esperta di localizzazione ha preso in analisi la frase-tormentone di Squall in Final Fantasy VIII, spiegando com'è cambiata dal giapponese all'inglese

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

L’11 febbraio scorso Final Fantasy VIII ha compiuto i suoi primi vent’anni e, per questo motivo, i fari sono fortemente puntati sul gioco di ruolo con protagonista Squall e gli altri SeeD, che ha richiamato le attenzioni di tanti nostalgici e appassionati della celebre serie fantasy.

Tra questi c’è anche l’esperta di localizzazione Clyde Mandelin, che ha lavorato tra gli altri alla traduzione di Mother 3, che ha deciso di svolgere una divertente analisi: considerando che “whatever” è diventata una frase tormentone di Squall, Mandelin ha deciso di confrontare il gioco in inglese all’originale in giapponese, per scoprire se davvero il protagonista la ripeteva così tanto anche nella sceneggiatura non localizzata.

final fantasy viii quistis whatever

“Whatever…”, la frase tormentone di Final Fantasy VIII

In italiano, “whatever” potrebbe venire tradotto con “scusa”, “come ti pare”, “vabbè”, tutte per esprimere indifferenza. Proprio per questo, la battuta “whatever” in inglese è divenuta così iconica – venendo utilizzata da Squall anche in momenti toccanti, quando altri personaggi manifestano sentimenti per lui.

Secondo quanto rilevato da Mandelin, solo alcune volte in giapponese Squall usava la stessa espressione. Ai quindici “whatever” presi in analisi dall’esperta corrispondono nove diverse espressioni nella versione giapponese del gioco. Quando, ad esempio, Squall pensa “whatever” mentre è nella caverna dove affronterà Ifrid prima dell’esame SeeD, nella versione giapponese pensa invece “non riesco a credere a questa professoressa…”. Quando, invece, il preside Cid gli domanda come si è sentito durante l’esame SeeD, una delle opzioni è “whatever”, in giapponese era invece presente “niente di che”.

final fantasy viii rinoa whatever

Mandelin ha rilevato che, in giapponese, Squall ha invece un’altra frase-tormentone, warukatta, che potremmo tradurre con “ah beh, scusami”, detto in tono sarcastico. Lo usa al posto di “whatever” quando, ad esempio, Quistis lo rimprovera di aver ballato con una ragazza sconosciuta alla festa dei SeeD post-esame, o lo dice a Rinoa in mensa al Garden di Balamb quando gli fa notare che ha parlato con una certa serietà della popolarità dei panini della mensa stessa.

In altri casi, invece, Squall è quasi più freddo nella versione giapponese che in quella inglese, dove comunque il suo “whatever” sembra tendere all’apatia: quando, ad esempio, Rinoa discute con lui per cercare di fargli esprimere delle emozioni, a Fisherman’s Horizon, in inglese Squall pensa “whatever”, in giapponese pensa “ma lasciami in pace”. Quando invece i suoi amici danno vita al concerto del Garden, il suo “whatever” in inglese era invece un “lasciatemi stare” in giapponese.

“Squall, io sto bene con te”, “Whatever…”

La sua frase ricorrente giapponese si lega bene in entrambe le lingue, invece, alla scena clou di “Whatever”, quella con Rinoa sulla Laguna Rock, in cui la ragazza dice al comandante dei SeeD che è la persona che la mette più a suo agio, che la fa sentire felice. Qui Squall risponde “whatever” e lei lo dice contemporaneamente, poiché oramai lo conosce e se lo aspettava. Nella versione giapponese del gioco, compariva invece l’espressione warukatta, “ah beh, scusami”. Come curiosità, segnaliamo ai nostri lettori che in questo caso, nella localizzazione in italiano, “whatever” è diventato “scusa“.

final fantast viii whatever

Se questi piccoli dettagli di localizzazione vi incuriosiscono, non possiamo che raccomandarvi di dare un’occhiata alla disamina completa di Clyde Mandelin, che potete trovare al link in calce alla nostra notizia.

Non vi interessa affatto? “Whatever…”

Fonte: Legends of Localization