Epic Games Store risponde alle accuse: nessun dato venduto alla Cina

Questo genere di replica oltre alle nuove funzionalità di prossima uscita saranno abbastanza per migliorare l'immagine di Epic Games Store?

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a cura di Paolo Sirio

Epic Games Store è in cima alla lista dei prodotti più odiati in rete, per via della sua concorrenza spietata a Steam, delle esclusive, della carenza di funzionalità del suo launcher, e non solo.

Tra le accuse lanciate al negozio online troviamo quella che lo vorrebbe essere soltanto un elaborato spyware progettato per la rivendita di dati al governo cinese.

Quest’accusa affonda le radici nella presenza di Tencent, colosso del gaming e dell’informatica in Cina, nell’azionariato della compagnia.

Tencent ha investito in molti sviluppatori e publisher di videogiochi occidentali, come ad esempio Ubisoft, e un’altra azienda cinese, come NetEase, ha quote in Quantic Dream e Bungie, e collabora attivamente con Blizzard.

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Tim Sweeney su Epic Games Store spyware

Il fondatore di Epic Games Tim Sweeney ha risposto apertamente a queste accuse su Twitter, prendendo spunto da un articolo che faceva il punto della situazione sull’argomento.

“Supporto il diritto di tutti di lamentarsi di cose dell’industria tecnologica. Lo store di Epic, con le esclusive e un set di feature spartano, è un buon target per l’ira”, ha ammesso Sweeney.

“Ma per favore aiutateci a separare i fatti e le opinioni dalle bugie sullo spyware e sul controllo dall’estero”, ha aggiunto, prima di precisare sull’assetto societario della compagnia.

“Sono l’azionista di maggioranza in Epic Games, e lo sono fin dal 1991. Abbiamo un numero di investitori esterni ora. Tencent è quello con il numero maggiore di quote. Tutti gli investitori di Epic sono nostri amici e partner. Nessuno può dettare decisioni ad Epic. Nessuno ha accesso ai dati dei clienti di Epic.

Tencent è una compagnia cinese fondata nel 1998. Il CEO Pony Ma e altri co-fondatori hanno giocato un sacco di Unreal Tournament all’epoca e hanno fatto visita ad Epic nei primi anni 2000. Nel 2012 Epic stava cercando di spostarsi sui giochi online e abbiamo invitato Tencent come investitore per aiutarci.

Non me ne sono mai pentito e la recente rabbia anti-Cina non cambia niente neanche minimamente, dal momento che è completamente infondata. Epic ha avuto solo interazioni positive con Tencent su tutti i livelli.

Tutte le grandi decisioni di Epic sono prese qui negli Stati Uniti e come CEO sono responsabile al 100% per esse. Sono grato a chiunque abbia parlato in nostro supporto. Leggo anche e considero rispettabilmente tutte le discussioni che dissentono basandosi su fatti e principi. Per favore però mantenetevi sulle cose reali”.

A questo punto, non resta che aspettare per capire se questo genere di replica oltre alle nuove funzionalità di prossima uscita saranno abbastanza per migliorare la reputazione di Epic Games Store agli occhi dei giocatori.

Anche perché in arrivo ci sono dei big importanti in esclusiva, come il tris di ex esclusive PlayStation della già menzionata Quantic Dream e Borderlands 3, sebbene per soli 6 mesi.

epic games store

Fonte: Twitter