EA ammette: abbiamo rovinato la nostra immagine con il problema delle microtransazioni

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Electronic Arts è perfettamente consapevole che le polemiche relative alle microtransazioni e alle loot-box di Star Wars Battlefront 2
hanno dato un’immagine non proprio positiva per l’azienda, che deve ora riguadagnare in qualche modo la fiducia del suo pubblico. Lo sa bene Patrick Soderlund, chief design officer dell’azienda, che ha ammesso gli errori del publisher ed ha fatto sapere che ci sono tutte le intenzioni di imparare e migliorarsi. «Mentirei, se vi dicessi che tutto quello che è successo su Battlefront e riguardo alle loot box e queste cose qui non ha avuto effetti su EA come compagnia, oltre che su di noi come managament»
ha spiegato il dirigente, durante un’intervista concessa ai colleghi della testata The Verge. «Come compagnia, abbiamo quindi fatto dei significativi passi in avanti per rivalutare e comprendere le meccaniche che riguardano la monetizzazione, le loot box e altre cose presenti nei nostri giochi, prima che questi arrivino sul mercato. Per i nostri prossimi giochi in uscita, come il nuovo Battlefield e Anthem, i giocatori hanno fatto capire molto chiaramente che non possiamo per niente permetterci di commettere di nuovo simili errori. E non lo faremo.»Si tratta, come è ovvio che sia, anche di una questione di immagine: «per noi è abbastanza chiaro che i giocatori vedano la compagnia in modo differente, rispetto a come la vediamo noi. In questo contesto, come membro dell’esecutivo, come quello che gestisce i nostri studi, devo prendere la situazione molto seriamente.»Vedremo, in futuro, in che modo EA riuscirà a gestire la necessità di inserire possibilità di monetizzazione in-game senza però arrivare gli eccessi che hanno generato il polverone relativo a Star Wars Battlefront 2. Per ora, vi ricordiamo, la compagnia ha provveduto ad apportare numerose novità al gioco, per rendere l’esperienza più bilanciata.Fonte: VG24/7.com