Dopo le GPU, ora le criptovalute fanno salire i prezzi di hard disk e SSD

Il mining di criptovalute potrebbe di nuovo colpire i videogiocatori: ora i miner si stanno attrezzando di hard disk e SSD.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Da quando le più recenti GPU sono state lanciate sul mercato, sono molti i fattori che sono intervenuti per renderne difficile il reperimento: dai problemi legati alle forniture delle componenti per via del COVID-19 alla domanda estremamente più alta dell'offerta, passando per il fatto che alcuni miner di criptovalute ci abbiano visto il mezzo perfetto per tentare di accumulare (o minare, fate voi) denaro virtuale, mettendo al lavoro le GPU non per il gaming ma per soldi.

Questo ha portato a sovrapporre alla domanda dei videogiocatori anche quella dei miner, al punto che NVIDIA ha cercato di integrare in alcuni modelli delle sue GPU dei limitatori che impediscano alle schede grafiche di dare il massimo delle prestazioni, se usate per il mining: questo, in teoria, dovrebbe scoraggiare i miner dall'acquistarle, rendendo ancora più difficile reperirle ai giocatori. Il tutto, però, dal lato teorico, considerando che non hanno tardato ad arrivare le prime notizie di inciampi sulla questione e di sistemi raggirati in un batter d'occhio.

Secondo quanto apprendiamo dal nostro sito gemello Tom's Hardware, la situazione sembra pronta a ripetersi anche con hard disk e SSD. Se state per prepararvi a cambiare SSD alla vostra console, o se state assemblando un nuovo PC da gaming, sappiate che si stanno registrando degli aumenti di prezzo legati al mining della criptovaluta Chia.

Il trading di questa moneta sarà lanciato dal 3 maggio, ma compagnie come Seagate hanno evidenziato che, dal momento che per farne mining possono essere utili dischi rigidi e drive allo stato solido, la domanda si sta impennando e, di conseguenza, i prezzi. Alcuni, peraltro, starebbero volutamente incamerando quanti più SSD e HDD possibili, per ripetere un fenomeno già visto proprio con le GPU e con le console: venderli poi a prezzo maggiorato – che vi interessino per il mining o per videogiocare non importa.

Secondo i dati raccolti da Tom's Hardware, il fenomeno per ora sta prendendo piede soprattutto in Cina, ma non solo: i di seguito, infatti, vediamo che su alcuni modelli si sono già registrati incrementi di anche il 66,7% del prezzo della settimana precedente:

Non possiamo che augurarci che il fenomeno venga arrestato sul nascere: nel caso delle GPU, infatti, questo si è sovrapposto a penuria di scorte, COVID-19 e bagarinaggio. La speranza è che tutti questi fattori non si accavallino anche nel caso di hard disk e SSD, rendendo ancora più complicato ai giocatori PC allestire la macchina desiderata perché impossibilitati ad acquistarne le componenti a prezzi congrui.

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