Immagine di Doom 3 VR | Recensione - L'incubo su Marte in realtà virtuale
Recensione

Doom 3 VR | Recensione - L'incubo su Marte in realtà virtuale

Il leggendario Doom 3 torna dal passato in una nuova veste pensata per la realtà virtuale.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Doom 3 VR
Doom 3 VR
  • Sviluppatore: Archiact
  • Produttore: Bethesda Softworks
  • Distributore: ZeniMax Media
  • Piattaforme: PS4
  • Generi: Sparatutto
  • Data di uscita: 29 marzo 2021

Doom, sin dal 1993, è un titolo che continua a dettar legge all’interno del genere degli sparatutto. A dimostrarlo è bastato l’arrivo, lo scorso anno, di Doom Eternal, che si è confermato come uno dei migliori shooter degli ultimi tempi, impressione confermata dalle due ottime espansioni single player, di cui l’ultima uscita di recente (avete letto dell’epica conclusione?).

Ogni capitolo della saga legata al “Doomguy” ha sempre portato un grande fermento nella community degli amanti degli sparatutto, anche quando nel 2004 uscì Doom 3, che andava a stravolgere la formula frenetica e brutale dei precedenti. Doom 3 si rivelò un grande successo e un ottimo capitolo, nonostante i cambiamenti e le novità a livello di gameplay. A distanza di quasi 17 anni dall’uscita, il terzo capitolo ritorna nella Doom 3: VR Edition, una versione del titolo appositamente modificata per funzionare su PS VR.

Gli sviluppatori di Archiact, che già avevano realizzato su dispositivi VR l’avventura sottomarina Freediver: Triton Down, hanno collaborato insieme a id Software per realizzare questo adattamento alla realtà virtuale del terzo Doom. Il titolo è già disponibile per il dispositivo VR di Sony, essendo uscito lo scorso 29 marzo, e a seguito della nostra prova vi raccontiamo di come sia vivere Doom in prima persona nel suo capitolo più horror e oscuro.

Marine spaziali che soffrono il mal di mare

Contenti di entrare in prima persona all’interno della stazione spaziale di Marte, abbiamo fatto subito una brutta scoperta: i controller Move non sono supportati. O meglio, non sono supportati singolarmente, ma soltanto se si è in possesso dell’Aim Controller, accessorio pensato appositamente per gli shooter che serve a unire i due Move così da simulare un fucile.

Non avendolo, siamo stati obbligati a utilizzare un normale controller DualShock 4, cosa che penalizza molto la sensazione d’immersione all’interno del gioco dato che, se togliamo la natura della visuale gestita con il visore, il resto funziona all’incirca come in un normale sparatutto.

La seconda grossa problematica di Doom 3 VR è però proprio la gestione della visuale. Avremo infatti due possibilità per gestire lo spostamento del nostro campo visivo: con inclinazioni di diversi gradi alla volta (15 di default) o spostando la levetta liberamente come se stessimo giocando senza visore. La prima modalità è parecchio scomoda e affatica la vista, inoltre rende davvero difficile mirare negli scontri a fuoco. La seconda invece ha un problema marcato di motion sickness. Il problema della motion sickness è molto soggettivo, chi vi scrive non ne soffre particolarmente, ma non ne è nemmeno esente. In alcuni titoli mi è capitato di provarla dopo diverso tempo di gioco, senza però mai stare particolarmente male, solo con un leggero senso di nausea; altri giochi sono filati lisci senza grossi problemi. In Doom 3 VR il problema si verifica in maniera prepotente a causa dei veloci spostamenti della visuale, dato che spesso e volentieri si è costretti a girarsi repentinamente (con un tasto apposito che farà fare al personaggio un bel giro di 180 gradi) per colpire un nemico sbucato alle spalle, e personalmente mi è risultato difficile giocare per un’ora di fila senza fare almeno una pausa.

Oltre a questo, il sistema di mira è molto impreciso se si utilizza il DualShock 4. Anche se quasi ogni arma è dotata di un puntatore laser per facilitare la mira, i movimenti imprecisi del mirino non aiuteranno nell’arduo compito di respingere le forze infernali e i colpi andati a vuoto diventeranno presto la norma.  Fortunatamente ci è parso che questa versione per il visore di Sony sia meno punitiva del passato, con maggiori possibilità di trovare medikit e munizioni e dei nemici meno aggressivi del normale.

Nel titolo non ci sono ulteriori aggiunte di rilevo che sfruttino le possibilità del VR, a parte le informazioni relative alla salute e all’armatura del nostro marine, qui riportate in una sorta di orologio tecnologico equipaggiato al braccio sinistro. L’interattività con l’ambiente è minima e non si discosta troppo rispetto a quella del classico Doom 3. Anche i vari pannelli per aprire le porte o analizzare dei dati non aggiungono nessuna profondità in realtà virtuale, data la gestione tramite pad come in qualsiasi sparatutto.

L’implementazione della realtà virtuale in Doom 3 appare dunque molto superficiale in ogni aspetto, sia quello relativo al combattimento che quello dell’esplorazione. L’intero titolo, più che un gioco a sé stante dove l’esperienza sia resa molto più coinvolgente, sembra essenzialmente una modalità extra da attaccare al gioco normale, solo che in questo caso la modalità extra rappresenta tutta l’esperienza.

Ritorno su Marte

Nonostante i difetti, Doom 3 VR non è un titolo ingiocabile proprio perché alla fine stiamo sempre parlando di uno dei più gloriosi sparatutto della sua epoca. Il Doom 3 classico, nonostante i suoi 17 anni d'età, è un titolo ancora oggi molto valido, con un gunplay divertente e delle ambientazioni molto suggestive. Chi è abituato a sparatutto con ritmi più moderni potrebbe trovare alcune fasi troppo lente e lineari, ma è innegabile che le fredde mura metalliche della base UAC su Marte abbiano ancora oggi un certo fascino. In questa versione in realtà virtuale, fa un certo effetto trovarsi di fronte (davvero) in prima persona creature uccise centinaia, se non migliaia, di volte in altri titoli della saga, come un Cacodemone, un Revenant o un Hell Knight, tutti pronti a farci la pelle.

Oltre alla campagna base ci sono anche le due espansioni: Resurrection of Evil e The Lost Mission, che aggiungono un bel po' di ore di gioco in più. Assente la modalità multiplayer, probabilmente perché troppo complessa da rendere in realtà virtuale. Giocare a Doom 3 oggi è ancora molto divertente, e questo capitolo si presta bene a essere giocato in VR per i ritmi più lenti rispetto ai capitoli più recenti (anche se il Doom del 2016 ha una sua versione per VR, anch’essa con i suoi problemi).

Le atmosfere lugubri e insanguinate da film horror, dove i jump scare la fanno da padrone, rendono piuttosto bene vissute in prima persona. Il feeling delle armi è sempre ottimo, specialmente quando si iniziano a trovare le bocche di fuoco più potenti e soddisfacenti. Spazzare via zombie insanguinati e demoni con un fucile a pompa è ancora molto appagante e probabilmente lo sarà ancora di più utilizzando l’Aim Controller, che rende le fasi di shooting più immersive e meno afflitte dai problemi dell'imprecisione del DualShock 4.

L’ottimo comparto sonoro rende l’esplorazione ancora più avvincente, grazie ai rumori direzionali che ci fanno comprendere subito se un nemico è apparso alle nostre spalle o se ce n’è uno in agguato nei paraggi. La componente sonora è indubbiamente l’aspetto meglio riuscito di questa versione per il visore di PlayStation.

L’impatto grafico però non è certo lo stesso di 17 anni fa. C’è stato un lavoro di ottimizzazione delle texture e si vede, specialmente per migliorare la loro risoluzione, ma nonostante questo l’età si fa sentire, specie sui modelli poligonali dei personaggi e sulle loro animazioni che non possono certo competere con quelle di titoli più recenti. Inoltre, PS VR non può fare molto per migliorare la situazione data la bassa risoluzione a cui gira, soprattutto su PS4 standard.

Se volete vivere le terrificanti atmosfere di Doom 3 in realtà virtuale, potete trovare il gioco su Amazon!

Voto Recensione di Doom 3 VR - Recensione


6.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Doom 3 è ancora oggi molto godibile

  • Le due espansioni garantiscono ore di gioco extra

  • Ottimo il sonoro

Contro

  • Move non supportati singolarmente

  • Gestione della visuale poco curata con probabilità di motion sickness alta

  • Mira molto imprecisa

  • Le aggiunte che sfruttano la VR sono troppo superficiali

Commento

Doom 3 VR è un rifacimento per PlayStation VR realizzato in maniera troppo superficiale, limitandosi ad adattare il gioco originale in modo che funzioni anche in realtà virtuale, ma senza grossi stravolgimenti o miglioramenti. Non ci saranno aggiunte o novità che renderanno l’esperienza più immersiva o unica rispetto al giocare Doom 3 normalmente. Inoltre, sono presenti alcuni difetti marcati, come un sistema per gestire la visuale poco curato e un sistema di mira mal gestito. Nonostante questo Doom 3 è ancora oggi un buon gioco e viverlo in maniera così immersiva può essere un’esperienza interessante per i fan della serie.
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