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Ho odiato Diablo 2 Resurrected finché non l’ho giocato con un controller

Diablo 2 Resurrected riesce nell'arduo compito di essere moderno ma rispettoso, e con un controller è ancora meglio!

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Informazioni sul prodotto

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Diablo II: Resurrected
  • Sviluppatore: Blizzard Entertainment, Vicarious Visions
  • Produttore: Blizzard Entertainment
  • Distributore: Activision Blizzard
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Data di uscita: 23 settembre 2021

Giocare a Diablo 2 Resurrected in un weekend del 2021 è un’esperienza illuminante. Il capolavoro di Blizzard che spegne 21 candeline, e che la software house festeggia con la rimasterizzazione in arrivo quest’anno su PC e su tutte le console old e new gen compresa Switch, è uno di quei videogiochi che rientrano nella categoria dei libri di scuola videoludici.

Metterci mano oggi, avendo sia chiaro un minimo di cultura videoludica che non si limiti a solo un paio di generi e titoli, significa osservare una miriade di spunti, idee e fondamenti di game design che sono stati adottati nei ventuno anni successivi da praticamente chiunque si sia cimentato in un action gdr o qualcosa di vagamente simile.

Ovviamente tutti i diablolike (ma va?) che sono arrivati nel tempo, ma anche un qualsiasi sistema di drop degli oggetti a livelli di rarità (che Blizzard ha consacrato poi con World of Warcraft creando un nuovo standard), il sistema di creazione dei dungeon, l’idea di un hub centrale da cui il giocatore poi possa andare a compiere le sue scorribande e il concetto di perdita degli oggetti quando si viene sconfitti (qualcuno ha detto soulslike?), e tanto altro ancora.

In questo senso Diablo 2 Resurrected è la copia carbone di Diablo 2 tirata a lucido. Ma non pensate a questa definizione come denigratoria, anzi, perché la precisa volontà del team di sviluppo è quella di far sì che i veterani del gioco originale si sentissero a casa, mentre chi si approccia per la prima volta al titolo possa riscoprire una leggenda del gaming senza alterazioni di alcun tipo.

Durante l’alfa tecnica che ho avuto modo di provare sono stati inseriti solo i primi due atti dell’avventura, ma Diablo 2 Resurrected comprenderà tutti i contenuti del gioco originale e dell’espansione Lord of Destruction come classi, missioni, biomi, mostri e relative routine dei boss, musiche, dungeon. Questo significa che se la vostra memoria muscolare è ancora buona vi ritroverete come funamboli a muovervi su mouse e tastiera tra tasti funzione, shortcut e movimenti repentini di mouse per muovervi ed attaccare. Così come per l’esplorazione delle mappe e, in generale, tutta l’esperienza relativa a luoghi e cose da fare.

Diablo 2 Resurrected è un gioco orgogliosamente vecchio, “old school”, con tutte quelle che cose che oggi diamo per scontate ma che all’epoca ovviamente non c’erano. Per poter usare le abilità, come le magie dell’Incantatrice che abbiamo provato, bisogna banalmente fare almeno due passaggi tra il tasto funzione della tastiera e il pulsante destro del mouse, oppure scegliere l’abilità con la rotellina del mouse e poi lanciarla. Il movimento è deputato ovviamente al pulsante sinistro del mouse così come le azioni di attacco contro i mostri, e ci si ritrova spesso nella situazione di voler scappare da una mischia per riposizionarsi ma rimanendo per sbaglio piantati lì perché si è cliccato per sbaglio su un mostro presente nel mucchio.

La gestione dell’inventario, innovativa e seminale per l’epoca, oggi non può che risultare ostica. Mentre è stata inserita una modifica per cui l’oro viene raccolto automaticamente, la gestione del loot di Diablo 2 Resurrected è identica al passato. Spazi limitati che costringono spesso a tornare in città per depositare gli oggetti, le pozioni che occupano uno spazio ciascuno, nessun comando per arrangiare automaticamente gli oggetti, e tutte quelle cose che sono rimaste nel passato.

Al di là della memoria storica, che è giusto mantenere tale e anzi lodiamo il non voler rielaborare il gameplay in alcun modo, Diablo 2 è invecchiato evidentemente male in alcuni dei suoi elementi fondanti. Se la risoluzione allargata permette di gestire l’inventario mentre si continua a giocare visto che non copre più tutto lo schermo, la mia esperienza con Diablo 2 Resurrected si è rivelata più frustrante di quanto comprensibilmente concepibile quando si ha a che fare con un recupero del genere.

Almeno finché non ho usato il controller.

Diablo 2 risorge anche per console

Se con Diablo 3 abbiamo visto per la prima volta una conversione per console della classica esperienza PC, la sfida risulta sulla carta molto più difficile con Diablo 2 visti gli anni sulle spalle – ma il lavoro fatto per adattare gli input è sorprendente. Non si tratta, infatti, di mappare semplicemente i comandi di mouse e tastiera e trasferirli su un controller, ma Diablo 2 Resurrected rielabora interamente l’interfaccia di gioco per renderla più fruibile.

La stanchezza, relativamente anche fisica, accumulata con le prime ore di gioco con mouse e tastiera se n’è andata in un attimo e Diablo 2 Resurrected è diventato magicamente un videogioco del 2021. So già che qualche purista, PC-ista della prima ora e nostalgico perderà qualche battito cardiaco per quello che sto per scrivere: a meno che non abbiate fatto retrogaming fino a ieri l’altro giocando a Diablo 2 e muoviate le vostre mani su mouse e tastiera come un pianista all’ennesima tappa di una tournée dei classici di Mozart, Diablo 2 Resurrected va giocato con un controller.

I menu di gioco si modificano completamente per la navigazione tramite dorsali e grilletti, ci si muove ovviamente con analogico sinistro e si mira con l’analogico destro (la mancanza di un mirino a schermo è evidente, ma avrebbe snaturato troppo l’esperienza originale) e l’attacco è deputato ad un altro comando esterno, ma soprattutto le abilità sono sempre a disposizione. Non c’è il menu radiale introdotto nel terzo capitolo, ma semplicemente si possono assegnare mosse o incantesimi ai tasti frontali, ai dorsali ed al grilletto destro, con un secondo set da richiamare con il grilletto sinistro.

Continuare la mia avventura con il controller è stato rinfrescante, non smetterò di sottolinearlo. Soprattutto quando Diablo 2 costringe a pianificare le scorribande nei dungeon, a centellinare attacco e difesa, avanzamento e riposizionamento soprattutto contro i boss o nei momenti più concitati, avere uno schema di comandi più reattivo è tutta un’altra cosa. In questo senso c’è anche un’opzione per rendere più visibile il drop, distanziando gli oggetti di più così da avere una maggiore visibilità e una migliore fruizione per raccoglierli muovendosi e selezionandoli con gli analogici. A proposito dell’inventario c’è anche l’opzione di riarrangiamento automatico degli oggetti, funzionalità assente se si gioca con mouse e tastiera.

Mentre continuare a giocare Diablo 2 Resurrected stava diventando un’impresa con i controlli classici, da portare avanti solo ed unicamente a fatica con l’obiettivo di giocare abbastanza per potervi fornire una copertura soddisfacente, una volta scoperte le gioie del controller sono arrivato letteralmente al sentire la mancanza del gioco e a ritagliarmi spazi di una ventina di minuti ogni tanto per un po’ di farming o avanzare in quel dungeon che stavo facendo prima.

Come riesumare un classico

All’inizio, guardare Diablo 2 Resurrected fa pensare: “Oh che bravi, hanno messo tutto in alta definizione”. Visto che la visuale è la stessa, il gameplay è lo stesso, il gioco è fondamentalmente lo stesso, si cade facilmente nel tranello della mera operazione nostalgia e della grafica in HD. Ma basta premere un singolo tasto (“G” sulla tastiera, da default) per poter passare dalla grafica attuale (che supporterà anche il 4K nella release finale) a quella originale in 4:3 ad 800x600 e vedere la magia fatta dagli sviluppatori.

Le intenzioni di Blizzard erano quelle di non snaturare in alcun modo l’estetica del gioco originale, immaginando come Diablo 2 potesse essere se fosse uscito nel 2021. Capita di rado di vedere effettivamente un team riuscire in intenti simili senza compromessi, e questo è uno di quei casi. Diablo 2 Resurrected è incredibilmente rispettoso della palette cromatica, dell’umore gothic fantasy dell’originale, così come dell’effettistica e della costruzione degli ambienti.

Quello che in origine poteva essere un fuocherello fatto con una serie di sprite copiati per creare un incendio, ora sono delle vere e proprie fiamme che producono una illuminazione dinamica degna (e spesso migliore) di alcune produzioni attuali. Capiterà ad esempio di vedere la propria palla di fuoco illuminare l’oscurità del dungeon di fronte al nostro personaggio, come unica fonte di luce per capire quali pericoli ci attendono, oppure di scatenare dei fulmini che rimbalzano in maniera molto realistica tra i bersagli.

I modelli poligonali sono stati ovviamente rivisti completamente e, ad un’occhiata fugace, non sfigurano troppo di fronte a quanto Blizzard ci ha mostrato finora per Diablo 4. Un lavoro sontuoso che passa anche per una resa dei riflessi realistici dei liquidi, una pulizia già ottima finora per movimenti e collisioni (nonostante il codice sia ancora palesemente non ottimizzato e molto pesante, ma è pur sempre un’alfa tecnica), ed un’effettistica davvero ottima. Le animazioni dei personaggi e dei nemici sono state ovviamente aggiornate, sono più elaborate che in passato ma, proprio per la volontà di non allontanarsi troppo dall’originale, mantengono sempre una certa legnosità nei movimenti come precisa cifra stilistica.

Siamo ben lontani dal lavoro frettoloso fatto con WarCraft 3 Reforged. Non c’è pigrizia per quanto riguarda il restauro in Diablo 2 Resurrected, e questa rimasterizzazione rende ancora più chiaro il perché la casa di Irvine abbia scelto, con Diablo 4, di tornare sui toni del secondo episodio. L’estetica dark fantasy di Diablo 2 è seminale ancora oggi, ha fatto scuola ed inevitabilmente influenzato tantissime altre opere simili uscite negli anni successivi, ed il lavoro di Vicarious Visions gli rende giusta e lo rende perfettamente attuale.

Versione testata: PC

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Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Lavoro di restauro artistico sbalorditivo

  • Piccole, ma fondamentali, modifiche alla fruibilità

  • Con il controller Diablo 2 sembra un videogioco uscito ieri…

Contro

  • …ma con mouse e tastiera sente tutto il peso degli anni

  • Se vi aspettate modifiche al gameplay rimarrete delusi

Commento

Il primo incontro con Diablo 2 Resurrected ci ha convinto. È necessario fare i conti con un gameplay che, in parte, dimostra gli anni che ha, ma che è altamente digeribile (e preferibile) con l’ottima introduzione del supporto ai controller. Esteticamente siamo rimasti invece senza parole e senza nessun tipo di critica da fare a Vicarious Visions. Non è facile essere moderni ma allo stesso tempo pienamente rispettosi, soprattutto quando si tocca un caposaldo del genere, e per quanto abbiamo visto finora l’opera di restauro va oltre ogni aspettativa che potessimo avere.
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