Recensione

Crash Bandicoot N-Sane Trilogy - Marsupiali a briglia sciolta

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Crash Bandicoot N. Sane Trilogy
Crash Bandicoot N. Sane Trilogy
  • Sviluppatore: Vicarious Visions
  • Produttore: Activision
  • Distributore: Activision
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
  • Data di uscita: 30 giugno 2017 - 29 giugno 2018 Switch/PC/Xbox One

A distanza di un anno esatto dal ritorno in grande stile su Playstation 4, il marsupiale più famoso della storia dei videogiochi sbarca, col suo carico di baldanza, anche sulle altre piattaforme sul mercato: avete già avuto modo di leggere la nostra disamina tecnica della versione PC, quella più performante del lotto, ma in questa seda di occuperemo di quella per l’ammiraglia Microsoft.
Ecco a voi la recensione di Crash Bandicoot N-Sane Trilogy in versione Xbox One.
Rose tinted glasses
La nostalgia, si sa, è uno degli anestetizzanti più potenti: nonostante gli indubbi meriti ludici, la trilogia di Crash Bandicoot, che tutti ricordiamo con grandissimo affetto, non rappresentava il meglio in ambito platform nemmeno all’epoca della sua uscita originaria, nell’epoca d’oro della prima Playstation, console che cambiò definitivamente il modo di concepire i videogiochi (soprattutto per coloro che non ci giocavano).
Il ruolo di Crash trasbordò presto quello di semplice protagonista di una trilogia di giochi a piattaforme per assurgere a quello di mascotte della console Sony, grazie al carisma e alla simpatia contagiosa del personaggio in sé ma anche per una serie di trovate ludiche indiscutibilmente brillanti, che compensavano problemi di hitbox e una leggera latenza nei controlli, che rendevano certi passaggi dannatamente complessi, in un titolo che era altrimenti adatto al ludibrio di grandi e piccini.
Lo sfolgorante cammino di Naughty Dog, che avrebbe portato il team di Santa Monica a sfornare la quadrilogia dedicata a Nathan Drake e quel capolavoro che risponde al nome di The Last of us, partì proprio dalle avventure di questo bizzarro marsupiale, che portava sulle spalle il peso di rispondere a due pesi massimi come Mario (icona Nintendo) e Sonic (portabandiera Sega).
I dimenticabili intrecci dei tre titoli, su cui ci siamo già soffermati nel corso della lunga recensione dedicata alla versione Playstation 4, non sono cambiati nel tempo, e il lavoro di Vicarious Visions si è concentrato piuttosto sulla fedeltà al materiale originario e sulla ripulitura del codice, cosicché non sfigurasse a tre generazioni di distanza, agli occhi di un pubblico che di quel marsupiale ghiotto di frutta ha visto solamente qualche maglietta (rigorosamente del fratello più grande) e qualche meme sui social network.
A noi, oltre alla triste considerazione che il tempo ci ha rammollito (due generazioni di giochi che si completano da soli hanno sortito effetto…), rimangono decine di ricordi splendidi, che questa raccolta ci ha fatto rivivere con brio e naturalezza, anche se, nel tentativo di riproporre i giochi originali nella loro interezza, il team che si è occupato della raccolta ha riportato nel 2018 piccoli difetti di cui, sinceramente, non si sentiva la mancanza.
Classicamente due dimensioni e mezzo
Oggi come negli anni ’90 i titoli che compongono la  Crash Bandicoot N-Sane Trilogy constano di un mix di piattaforma in tre ed in due dimensioni, con un utilizzo intelligente della prospettiva e del cosiddetto “2.5 d”, con moltissimi stage che sfruttano la profondità per arricchire il level design.
Tutte le considerazioni fatte un anno or sono rimangono valide anche su Xbox One: gli analogici del pad della console Microsoft (che, a nostro avviso, rimane il migliore sul mercato) rendono più piacevole l’avanzamento e riducono leggermente l’imprecisione di certe hitbox, approssimative come lo erano quelle originali sulla grigia console Sony.
L’unico contenuto inedito, sebbene la scatola delle versioni Switch e Xbox One reciti diversamente, rimane il livello Future Tense, perché Stormy Ascent, realizzato dai ragazzi di Vicarious Visions e pubblicato anche su PS4 a circa un mese dal lancio, viene riproposto senza alcuna variazione.
Future Tense, dal canto suo, è stato aggiunto come trentunesimo stage del terzo capitolo, Warped, e con questo condivide ambientazioni, tipologie di nemici e meccaniche: nastri trasportatori, nemici metallici e pericolosissimi laser abbondano, mantenendo una coerenza narrativa e visiva con il capitolo conclusivo della trilogia.
Quello che cambia, per la gioia dei trentenni di oggi, è il livello di difficoltà, decisamente più alto dei primi livelli di Warped, e paragonabile agli stage più impegnativi del capitolo uscito nel ’98: per stessa ammissione del team di sviluppo, d’altronde, il livello si ispira al succitato Stormy Ascent, che, a parere di chi scrive, rimane uno dei cinque stage più difficili in assoluto del centinaio che compongono questa raccolta.
Di certo, a distanza di oltre dodici mesi dal lancio originale, il team di sviluppo avrebbe potuto offrire extra più numerosi e succulenti alle utenze Microsoft e Nintendo, pazienti nell’attendere un porting che comunque, alla prova dei fatti, si rivela ben fatto sotto ogni punto di vista.
Nonostante la bontà del lavoro svolto, di certo il solo Future Tense non giustifica minimamente un secondo acquisto da parte di chi si fosse già cimentato con la versione PS4, e questo è bene chiarirlo subito.
Diverso il discorso nel caso possediate soltanto l’ammiraglia della casa di Redmond: l’assenza di platform tridimensionali di un certo peso, con la sola eccezione del controverso Yooka Laylee, rende questa compilation un acquisto praticamente obbligato per tutti coloro alla ricerca di platform d’azione colorati e spensierati.
A pensarci bene, siamo sicuri che i boxari della prima ora, passati dalla prima console Microsoft fino a Xbox One (o ad X , addirittura), stessero aspettando questo momento con trepidazione, perché i cataloghi di tutte e tre le macchine del colosso statunitense sono abbastanza carenti dal punto di vista dei platform in tre dimensioni, laddove su Playstation Ratchet & Clank e Jak e Daxter dominano la scena da anni.
Solido come altrove
A meno di possedere una Xbox One X, sulla quale si può godere del pieno supporto al 4K e all’HDR, con una pulizia dell’immagine davvero eccezionale, la versione “base” della raccolta non presenta particolari problemi né aggiunte rispetto a quella vista su PS4 tredici mesi or sono: l’accoppiata 1080p – 30 fps garantisce un’azione sempre pulita e leggibile, che non compromette mai le fasi di platforming più tirate.
In generale, il lavoro di porting svolto da Vicarious Visions è stato di ottima qualità, come d’altronde era lecito aspettarsi vista l’attenzione ai dettagli nel proporre questi titoli in maniera pedissequa rispetto al passato.
Certo, con un solo livello inedito (che, peraltro, verrà a breve distribuito gratuitamente anche ai possessori delle versioni PC e PS4) è davvero difficile consigliare l’acquisto anche a chi si fosse già cimentato con questa compilation qualche mese fa.

Ottimo lavoro di porting su Xbox One…

Gli analogici del pad della One migliorano certi frangenti

Un pezzo più unico che raro nella libreria della console Microsoft

Lavoro filologico ineccepibile nel complesso

…ma materiali inediti aggiuntivi non avrebbero guastato

Hitbox migliorabili e qualche fenomeno persistente di input lag

8.0

Se possedete Xbox One e vi piacciono i platform game tridimensionali, avete una rosa di scelte assai risicata, all’interno della quale questa Crash Bandicoot N-Sane Trilogy rappresenta sicuramente la migliore, per quantità di contenuti, qualità dei giochi proposti e bontà del lavoro di porting e di raccolta da parte di Vicarious Visions.

Certo, stiamo parlando di un porting secco, senza contenuti esclusivi e senza feature che potrebbero ingolosire anche coloro i quali si siano già cimentati con il prodotto su PS4 o PC l’anno scorso, ma è pur vero che l’utenza Microsoft ha aspettato a lungo questo momento e il prodotto non tradirà le aspettative, né dei neofiti né, soprattutto, dei trentenni.

Voto Recensione di Crash Bandicoot N. Sane Trilogy - Recensione


8