Com'è la campagna di Call of Duty: Modern Warfare 2? Le nostre impressioni

In attesa di provare la componente multigiocatore, vi diamo il nostro parere sulla campagna di Modern Warfare II.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Anche quest’anno ci siamo: è il momento di un nuovo Call of Duty. Dopo avervi dato un assaggio del gioco analizzando per voi la beta del multiplayer, oggi siamo qui per parlarvi della campagna per giocatore singolo di Call of Duty: Modern Warfare 2, il prossimo episodio della saga in arrivo il 28 ottobre su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e PC.

Vi ricordiamo che è possibile giocare anticipatamente alla campagna per tutti coloro che hanno prenotato la Vault Edition: se rientrate tra queste persone, potete già scaricare il gioco ed accedere alla modalità nella sua interezza.

In attesa quindi di darvi il nostro verdetto finale dopo il 28 ottobre, quando verrà finalmente resa disponibile anche la modalità multigiocatore, siamo qui per offrirvi la nostra analisi sulla campagna per giocatore singolo di Call of Duty: Modern Warfare 2.

Si sarà rivelata all’altezza di quella dell’episodio del 2019? Scopriamolo.

La squadra torna in azione

La storia di Modern Warfare 2 ha inizio tre anni dopo la conclusione del Modern Warfare del 2019. Dopo l’uccisione del Generale Ghorbrani, leader dei terroristi di Al-Qatala, da parte delle forze speciali americane, a prendere le redini del gruppo è Hassan Zyani.

Hassan sembra intenzionato a vendicare l’uccisione del vecchio leader, e stabilisce immediatamente contatti con il cartello della droga messicano, allo scopo di appropriarsi di pericolosi missili balistici rubati agli Stati Uniti. Il suo obiettivo è proprio quello di colpire gli USA utilizzando le loro stesse armi.

A fermare i piani di Hassan ci sarà ovviamente la Task Force 141. Nel corso della storia ritroveremo molti volti noti: Price, Soap e Gaz fanno il loro ritorno dallo scorso episodio (che potete recuperare tranquillamente su Amazon), con l’aggiunta di nuovi personaggi come Ghost (che già aveva fatto una comparsa nelle battute finali del primo capitolo) e Alejandro Vargas. Ci saranno anche altri volti noti, come Farah o il comandante Shepherd, che ricorderà bene chi ha giocato al Modern Warfare 2 originale.

La storia non presenta grosse sorprese: siamo sempre sullo stereotipo del film d’azione hollywoodiano, con qualche colpo di scena (molto prevedibile) sparso qua e là. La narrazione è godibile, ed è piacevole soprattutto per l’attaccamento che si sviluppa verso alcuni personaggi, grazie anche a delle scene in cui vengono approfondite le loro personalità ed i loro rapporti, dando quel minimo di spessore che serve ai protagonisti.

Ciò nonostante, non si tratta sicuramente di uno dei migliori Call of Duty in termini di trama, per quanto non sia certamente la storia ciò per cui la saga è diventata famosa. Come lo scorso episodio, anche Modern Warfare 2 tende a banalizzare molto i conflitti e, soprattutto, le ragioni delle parti, tendendo un po’ troppo a rappresentare l’America come la parte buona dei conflitti e gli avversari (in particolar modo la Russia) come i cattivi, senza perdersi in troppe sfumature.

Per quanto nel gioco siano presenti delle zone grigie (non tutti i personaggi americani sono buoni, ovviamente, e non tutti i personaggi stranieri stanno dalla parte del crimine), avremmo comunque preferito un maggiore approfondimento sui personaggi che rappresentano la parte avversaria.

L’esempio più lampante è quello di Hassan: anziché farlo passare semplicemente come un pazzo criminale intenzionato a distruggere l’America (con dei vaghi accenni alle sue motivazioni), sarebbe stato interessante cercare di far capire davvero il perché del suo odio per l’America. Non si tratta di giustificare le sue azioni, ma di dare un background al personaggio e di non far scadere il tutto in un banalissimo “bene contro male”.

Certo, qualcuno potrà obiettare che Call of Duty non nasce sicuramente come rappresentazione realistica della geopolitica contemporanea, né ha mai spiccato per trame profonde e ragionate.  Tuttavia, non sarebbe completamente vero: Treyarch ha dimostrato a più riprese che anche Call of Duty può essere in grado di raccontare storie più complesse, dunque chiedere lo stesso a Infinity Ward non è così fuori luogo.

Al di là delle differenze di stile tra i due sviluppatori, dunque, ci auguriamo che per il prossimo capitolo il team sia in grado di far fare al suo Modern Warfare quel gradino che ancora gli manca di salire in termini di maturità narrativa, perché le narrazioni più semplicistiche che andavano bene all’epoca della prima trilogia di Modern Warfare, oggi non sono più accettabili, soprattutto in un momento in cui la situazione geopolitica internazionale è così delicata.

Un altro appunto riguarda la caratterizzazione dei protagonisti. In Modern Warfare 2 ci sono delle scene in cui è possibile scegliere cosa rispondere durante un dialogo, dando vita a dei piccoli momenti di chiacchiere tra i personaggi, molto utili per spezzare il ritmo serrato della storia e per approfondire le loro vite.

Abbiamo apprezzato molto quest’inclusione, ma abbiamo anche trovato il suo impatto alquanto limitato. Non solo questi dialoghi a scelta si presentano solo una manciata di volte in tutto il gioco, ma in larga parte non cambiano niente se non qualche battuta dei personaggi.

In un episodio futuro, sarebbe interessante dare un maggiore impatto alle scelte (insomma, anche in questo caso Treyarch ha segnato la strada con Black Ops II) e renderle parte integrante della storia.

Sul fronte tecnico, il gioco continua a costruire sull’ottima base dello scorso episodio. Modern Warfare 2 è davvero bello da vedere, non c’è nulla da dire – e specialmente le animazioni dei personaggi lasciano a bocca aperta per il realismo che gli sviluppatori di Infinity Ward sono stati in grado di raggiungere, ma vi ritroverete ad ammirare anche le splendide ambientazioni del gioco, sia quelle urbane che quelle immerse nella natura.

I caricamenti sono praticamente assenti nella versione PlayStation 5 da noi testata, e non abbiamo mai avuto a che fare con rallentamenti di sorta. Soltanto in un paio di missioni abbiamo notato un certo ritardo nel caricamento di alcune texture, ma si tratta veramente di problemi marginali che potranno tranquillamente essere risolti con delle patch in futuro.

La solita storia, più o meno

Anche dal punto di vista del gameplay non ci sono rivoluzioni nella campagna di Modern Warfare 2, anzi. Il gioco ripropone pedissequamente la formula vista nel suo predecessore, con qualche piccola modifica qua e là.

Se avete giocato allo scorso episodio, dunque, vi sentirete immediatamente a casa: il personaggio si controlla allo stesso modo, con la sola aggiunta della scivolata, ed anche il feeling delle armi è praticamente lo stesso. Un elemento che ci è sembrato differente è il TTK (Time To Kill): un po’ come nel multiplayer, anche nella campagna il TTK è piuttosto basso, ed esporvi al fuoco nemico porterà alla vostra fine nel giro di pochi secondi, anche alle difficoltà più basse.

Questo significa, a livello generale, che la campagna richiede tendenzialmente un approccio più ragionato: non è possibile lanciarsi in mezzo ai nemici sperando di farla franca, dovremo utilizzare tutte le coperture disponibili e procedere sempre con cautela.

Modern Warfare 2 si compone di 17 missioni, che andranno ad occuparvi circa 6-8 ore di gioco, precisamente in linea con gli standard della serie. La maggior parte delle missioni è in pieno stile Call of Duty: dovrete procedere in un livello lineare, in cui ai momenti di scontro a fuoco si alternano spettacolari sequenze d’azione scriptate.

Ci sono però dei momenti in cui Modern Warfare 2 prova ad alterare un po’ l’approccio alla formula classica. In alcune missioni, il gioco concede una certa libertà di movimento sulla mappa, rendendolo quasi un open map; in queste situazioni, troviamo una maggiore libertà a livello di approccio agli obiettivi.

Ad esempio, potremo puntare tutto sulle nostre abilità da cecchini, eliminando i nemici a distanza senza farci individuare; oppure potremo ingaggiare con loro degli scontri diretti, aumentando il fattore di rischio. Infine, potremo anche valutare di adottare un approccio completamente stealth, raggiungendo gli obiettivi senza farci individuare dalle pattuglie in zona.

Insomma, se alcuni livelli risultano lineari e scriptati, altri scombinano le carte in tavola. Non si tratta di territori inesplorati per la serie, ma Modern Warfare 2 riesce comunque a portare una ventata d’aria fresca dando a queste missioni una sensazione libertà provata poche altre volte nel corso degli anni (se interessati, potete assicurarvi la vostra copia al day-one su Amazon).

Un’altra novità è un maggiore focus sui veicoli: seppur limitati ad alcune missioni, giocano un ruolo più importante rispetto all’ultimo episodio targato Infinity Ward. Non tutto è perfetto, soprattutto con i mezzi di terra che talvolta risultano leggermente legnosi da manovrare, ma è comunque un altro modo efficace per spezzare il ritmo degli scontri a fuoco.

Parlando di novità, vale la pena menzionare anche il feedback aptico del DualSense su PlayStation 5: sebbene si tratti di un’aggiunta secondaria, abbiamo comunque trovato ottima la sua implementazione, che riesce ad aggiungere un ulteriore grado di immersività all’esperienza di gioco.

La campagna, in conclusione

In definitiva, la campagna di Modern Warfare 2, anche a livello di gameplay, convince ma non stupisce. Non ci aspettavamo una rivoluzione rispetto allo scorso episodio, e così è stato: il gioco riprende in tutto e per tutto la struttura del titolo del 2019, e le modifiche introdotte sono volte a rendere l’esperienza più varia e rifinita, senza particolari guizzi creativi.

Se dunque siete tra quelli che comprano Call of Duty (anche) per la campagna, siate ben consci di quello a cui state andando incontro. Non è una delle peggiori campagne della serie, ma la mancanza di novità a livello di gameplay e struttura, unita ad una storia non proprio eccelsa la rendono anche lontana dalle migliori proposte della serie.

Ciò detto, recenti rumor parlano di contenuti aggiuntivi anche per la modalità storia di Modern Warfare 2: staremo a vedere se Infinity Ward si è tenuta qualche asso nella manica per questi eventuali DLC.

Versione testata: PS5