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Immagine di Cadence of Hyrule: Crypt of the NecroDancer featuring The Legend of Zelda recensione
Recensione

Cadence of Hyrule: Crypt of the NecroDancer featuring The Legend of Zelda recensione

Cadence of Hyrule: Crypt of the Necrodancer featuring The Legend of Zelda è il mix ideale tra due mondi distanti. Scopriamolo nella nostra recensione.

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Avatar di Domenico Musicò

a cura di Domenico Musicò

Editor

Pubblicato il 16/06/2019 alle 12:25
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  • Pro
    • Due mondi distanti che si fondono in modo armonioso e mai forzato
    • Divertente e capace di adattare una base da rhythm game a quella avventurosa ed esplorativa di The Legend of Zelda
    • Modalità impegnative e semplificate, per accontentare davvero tutti
  • Contro
    • Qualche picco di difficoltà improvviso

Il Verdetto di SpazioGames

8.2
Se pensate che Cadence of Hyrule sia solo un modo per riproporre lo stesso gioco usando la fama di un franchise di successo mondiale, siete completamente fuori strada: quello di Brace Yourself Games è prima di tutto un lavoro estremamente rispettoso, che non forza mai la mano per far incontrare due universi apparentemente agli antipodi; secondariamente, è la prova di abilità di un team di sviluppo che è cresciuto e che ha dimostrato che a un rhythm game roguelike possono essere associati anche l'esplorazione e il senso d'avventura, con tutte le ovvie limitazioni del caso.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Cadence of Hyrule – Crypt of the NecroDancer Featuring The Legend of Zelda
Cadence of Hyrule – Crypt of the NecroDancer Featuring The Legend of Zelda
  • Piattaforme: SWITCH
  • Data di uscita: Giugno 2019

Cosa succede quando due mondi apparentemente inconciliabili s’incontrano? La prima sensazione è che il mix possa non funzionare, viste le enormi differenze che intercorrono tra Crypt of the NecroDancer e The Legend of Zelda; ma basta qualche minuto di prova per rendersi conto che la realtà è ben diversa, perché Cadence of Hyrule rappresenta più della somma delle due parti e va al di là del mero sfruttamento di una gloriosa licenza per proporre quanto già visto nel precedente gioco di Brace Yourself Games. Il risultato, dal nome Cadence of Hyrule: Crypt of the NecroDancer featuring The Legend of Zelda, è uno sposalizio davvero ben assortito, uno dei rari spin-off che funziona fino in fondo.

Ritorno a Hyrule

Non vi aspettate una grande storia a fare da contorno alle vostre avventure, perché Cadence of Hyrule, in tal senso, fa davvero il minimo sindacale e propone solo una premessa che dà il via all’azione in maniera piuttosto sbrigativa. Si parte con Cadence, già protagonista di Crypt of the NecroDancer, che precipita improvvisamente dal cielo e piomba proprio nel mondo di Link e Zelda, col compito di svegliarli dal loro torpore e, di fatto, metterli a disposizione del giocatore.

Sebbene inizialmente si debba fare una scelta tra chi dei due si voglia usare, ben presto sarà possibile passare da uno all’altro nei pressi dei punti di salvataggio disseminati lungo la mappa. Link può effettuare il suo classico attacco rotante e utilizzare gli scudi per parare i colpi e deflettere i proiettili, mentre poco dopo potrà anche acquisire un prezioso arco; Zelda può proteggersi dagli attacchi con “L’amore di Nayru” e attaccare i nemici distanti con il “Fuoco di Din”. Gli equilibri in termini di bilanciamento non sono mai risultati evidenti, né il gioco vi lascia mai sguarniti nel momento del bisogno. Quando morirete, però, perderete gli oggetti accumulati, ma non i diamanti: con questi ultimi è infatti possibile riprovare ad avere la meglio acquistando alcuni oggetti prima di ripartire, oppure dai mercanti o nelle zone segrete che troverete lungo le aree, suddivise idealmente in quadranti con una struttura tipica da roguelike.


La storia, dicevamo, non è nulla di eccezionale: dovrete sconfiggere Octavo, un musicista che ha preso il controllo del castello di Hyrule, ma per arrivare a lui dovrete prima sgominare i suoi quattro tirapiedi. Nella fase finale dell’avventura la difficoltà tenderà ad aumentare in modo evidente, e può pertanto infastidire questo scalino che non prevede nessuna fase intermedia, complice con ogni probabilità la natura procedurale degli scenari, che cambiano ad ogni partita effettuata da capo. Il fattore rigiocabilità, naturalmente dipende da quanto apprezziate (e abbiate apprezzato) lo stile di gioco, che non si discosta da Crypt of the NecroDancer.

Get Ready to Bounce

Non fate però l’errore di pensare che Cadence of Hyrule sia un semplice re-skin a tema The Legend of Zelda, perché vi sbagliereste di grosso: non solo il sistema di gioco si adatta molto bene al mondo di Hyrule e alla serie, al punto di sembrare un titolo prodotto da un team interno a Nintendo, ma ne mantiene la natura esplorativa e avventurosa. Si consideri infatti che i combattimenti vanno affrontati seguendo il ritmo scandito dai battiti che appaiono in basso, esattamente come un rhythm game che qui consente di saltellare da una casella all’altra.

A seconda della portata delle armi in dotazione, e dunque della posizione di vantaggio che si potrà ottenere o meno, ci si dovrà avvicinare ai nemici per farli fuori con un attacco automatico, e avanti così fino a liberare l’intera area, far cessare il battito e potersi muovere con grande calma. Non andare mai fuori tempo e non subire danni aumenterà il moltiplicatore, così come sarà necessario per aprire determinati scrigni speciali che richiedono di non fare alcun errore come condizione essenziale. Per padroneggiare questo sistema al massimo e ottenere tutto al cento per cento, bisognerà anche fare attenzione ai movimenti tattici, poiché alcuni nemici hanno dei pattern predefiniti il cui calcolo risulta essere essenziale per non commettere mai goffaggini. In alternativa, se vi sentite soffocati dai ritmi, o se al contrario avvertirete di essere limitati, esiste la possibilità di eliminare il battito, ma perdereste tutto il bello di Cadence of Hyrule.

Se al contrario entrerete subito in sintonia col concept del gioco (e le possibilità sono piuttosto alte), potreste tentare sfide ben più estreme come quella del permadeath. A corollario di un roguelike estremamente godibile, divertente e riuscito, ci sono delle musiche mixate con buon gusto, tra cui i classici adagi e motivetti trottanti che hanno fatto la fortuna di The Legend of Zelda. Non si tratta di un titolo ad alto budget, e la deliziosa grafica in pixel art è sempre lì a dimostrarvelo, ma la formula di Crypt of the NecroDancer è ancora una gran bella novità, e adattata al mondo di una delle migliori serie della storia, fa una figura di tutto rispetto.

- Due mondi distanti che si fondono in modo armonioso e mai forzato

- Divertente e capace di adattare una base da rhythm game a quella avventurosa ed esplorativa di The Legend of Zelda

- Modalità impegnative e semplificate, per accontentare davvero tutti

- Qualche picco di difficoltà improvviso

8.2

Se pensate che Cadence of Hyrule sia solo un modo per riproporre lo stesso gioco usando la fama di un franchise di successo mondiale, siete completamente fuori strada: quello di Brace Yourself Games è prima di tutto un lavoro estremamente rispettoso, che non forza mai la mano per far incontrare due universi apparentemente agli antipodi; secondariamente, è la prova di abilità di un team di sviluppo che è cresciuto e che ha dimostrato che a un rhythm game roguelike possono essere associati anche l’esplorazione e il senso d’avventura, con tutte le ovvie limitazioni del caso.

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