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Pro
- ideale per chi legge DandaDan
- non si tratta di un semplice shonen, la seconda parte del volume offre dinamiche più mature e riflessive
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Contro
- Il tema degli “alieni nascosti tra gli umani” rischia di sembrare già visto se non sviluppato a dovere
- nel primo volume non ci sono elementi che fanno intravedere una trama orizzontale
Il Verdetto di Cultura POP
J-POP Manga porta in Italia Cosmos, il nuovo manga di Ryuhei Tamura, autore del cult Beelzebub, che presenta almeno superficialmente diversi punti di contatto con il best seller DandaDan mescolndo mistero, fantascienza e quotidianità scolastica ma nascondendo anche una inaspettata evoluzione introspettiva. L'opera, in corso di pubblicazione in Giappone, ha all'attivo 7 tankobon ed è stata "sponsorizzata" da diversi mangaka fra cui Rumiko Takahashi, Hiromu Arakawa e Tite Kubo.
Di cosa parla Cosmos
Il protagonista di Cosmos è Kaede Mizumori, un normale studente delle superiori che nasconde un dono speciale: la capacità di percepire le bugie. Non si tratta di un superpotere spettacolare ma di un semplice "sesto senso" che rende la sua vita sociale complicata. Kaede non può ignorare le menzogne che lo circondano: ogni frase falsa lo colpisce come un fastidio costante, mettendolo di fronte a un mondo dove la verità sembra sempre più sfuggente.
La routine scolastica di Kaede viene stravolta dall’incontro con Rin Homura, una ragazza enigmatica che lavora per la Cosmos, una compagnia di assicurazioni molto particolare. La ragazza gli rivela senza troppe cerimonie che Aizawa, un compagno di scuola che si è dato alla macchia, è in realtà una forma di vita extraterrestre.
Rin rivela a Kaede che la Cosmos si occupa di casi che coinvolgono alieni infiltrati sulla Terra: creature provenienti da altri mondi che vivono tra gli esseri umani, spesso in incognito e con obiettivi non sempre pacifici. Intuendo che l'abilità di Kaede potrebbe tornare utile alla compagnia, Rin gli offre un lavoro trascinandolo così in un mondo fatto di una quotidianità in cui anche la commessa del negozio di fumetti non è chi dice davvero di essere.
Storie umane di alieni ordinari
Pur concentrandosi nell'introdurre il mondo e i personaggi principali, il primo volume di Cosmos matura molto nella seconda parte del racconto spostandosi dai territori del target shonen - assimilabili al blockbuster DandaDan - e avvicinandosi a sorpresa a quelli del seinen.
Entrambe le opere uniscono elementi scolastici e paranormali, con alieni e soprannaturale che irrompono nella vita quotidiana degli adolescenti. Tuttavia, se DandaDan punta su ritmo forsennato, comicità assurda e spettacolarità visiva, Cosmos ha un approccio più controllato, quasi investigativo, conferendo un tono più introspettivo.
Attraverso il contrasto tra l’apparente quotidianità del liceo e la minaccia latente degli esseri extraterrestri, Tamura costruisce un intreccio che spinge subito il lettore a porsi domande: quanto conosciamo davvero chi ci circonda? Quanto la menzogna fa parte della vita umana?
Attraverso Kaede, Tamura esplora il peso della verità e della menzogna nella vita quotidiana. La sua abilità di percepire le bugie lo isola, ma allo stesso tempo diventa lo strumento per affrontare i misteri legati agli alieni. Il tema della difficoltà di comunicazione tra individui e quello della convivenza tra diversi sono centrali, declinati sia in senso umano (amicizie, rapporti sociali) sia in senso fantascientifico (umani e alieni).
Rin Homura, dal canto suo, incarna il lato pragmatico e misterioso della storia. Il suo ruolo di investigatrice cosmica fa da ponte tra il lettore e la dimensione aliena della trama. È un personaggio femminile forte, che contrasta con la fragilità introspettiva di Kaede. La dinamica tra i due protagonisti è il motore narrativo principale e promette sviluppi interessanti.
Questa doppia anima - fantascienza e psicologia - fa di Cosmos un titolo che si colloca tra il mainstream più esplosivo e la nicchia più matura. Non è un semplice “nuovo Beelzebub”, né un clone di Dandadan: è un progetto con identità autonoma, che ambisce a distinguersi.
Stile grafico
Sul piano grafico, Cosmos mostra tutta l’evoluzione artistica di Ryuhei Tamura. Il tratto resta dinamico e riconoscibile, ma molto meno caricaturale rispetto a Beelzebub. L’autore sembra aver ridotto la componente slapstick e grottesca, puntando su un realismo più marcato e su atmosfere più realistiche che si sposano bene con i temi trattati.
Le espressioni facciali dei personaggi sono uno degli elementi più riusciti: Kaede appare costantemente teso, spaesato, mentre Rin ha un’aura di sicurezza mista a mistero. Il gioco di sguardi e micro-espressioni diventa fondamentale, visto che il tema centrale è la menzogna. Tamura dimostra grande abilità nel trasmettere tensione attraverso dettagli apparentemente minimi, come un sorriso appena accennato o un’ombra sul volto.
Le scene d’azione non sono onnipresenti, ma quando arrivano risultano ben coreografate e leggibili. L’impatto visivo non punta all’esagerazione, quanto a un equilibrio che dia tensione narrativa. L’uso dei retini e delle ombreggiature accentua l’atmosfera sospesa, quasi da thriller.
Interessante è anche la costruzione delle ambientazioni: il liceo, gli edifici, le strade cittadine vengono rappresentati con cura, per dare un forte contrasto alla comparsa di elementi alieni. Questo legame tra normalità e straordinario è reso anche graficamente, con vignette che alternano spazi quotidiani molto realistici a dettagli inquietanti.
Rispetto al passato, Tamura appare più maturo, meno incline a sacrificare la narrazione per l’effetto comico. Lo stile di Cosmos è pulito, leggibile e coerente con l’atmosfera sci-fi/drammatica che vuole evocare. Il comparto grafico del primo volume convince: non colpisce per spettacolarità estrema, ma per coerenza, atmosfera e capacità di dare corpo al sottotesto emotivo della storia.