Va(le) Pensiero

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Passato il leggendario Marzo dei Giochi Belli®, quelle altre settimane con giochi altrettanto belli, poi quei giorni con i giochi che sì dai belli però speravo di più, l’E3 2017, l’isteria di massa per il remake della trilogia di Crash Bandicoot, la delusione per Micro Machines: World Series e qualche altro caso sporadico, è arrivata finalmente l’estate.L’estate quella vera. Quella che non riesci a stare al PC perché la ventola urla e tutta la postazione diventa un cubo 3x3m di calore insopportabile, dove le mani si appiccicano al controller e la schiena nuda al divano. Quella stessa estate in cui, pur avendo tendenzialmente più tempo libero, i publisher decidono di non pubblicare giochi. Perché?

Si sta come d’autunno, sui divani, i videogiocatoriLa risposta è relativamente semplice: nessuno compra videogiochi in estate. Questa è la credenza, più o meno verificata dai dati, che i publisher seguono per decidere quando pubblicare o meno il proprio prodotto. Da settembre a maggio va tutto bene, ma i tre mesi centrali dell’anno sono lo spauracchio di tutte le grandi produzioni. Al contrario, proprio per la mancanza di concorrenza, l’estate è un buon periodo per tutti quei progetti più “modesti” per farsi notare.Le cose stanno cambiando lentamente, perché guardando le settimane scorse a giugno sono usciti, tra gli altri: Tekken 7, Arms e Crash Bandicoot N. Sane Trilogy. A luglio invece arriverà Splatoon 2 e ad agosto LawBreakers, Agents of Mayhem, Sonic Mania, Mario + Rabbids: Kingdom Battle e Yakuza Kiwami, tra i tanti altri. Comunque niente di paragonabile agli ultimi ed ai primi mesi dell’anno, con il già citato marzo delle meraviglie e un settembre, tra gli altri, che sarà il momento degli sportivi, di Cuphead e Destiny 2.Trovo che il concetto di estate come periodo avverso ai videogiochi sia ormai datato. Intanto i saldi delle piattaforme digitali come Steam e PlayStation Store riaccendono l’interesse, dando lo stimolo per recuperare qualche vecchio titolo e, contestualmente, magari accaparrarsi una novità pubblicata direttamente in sconto, pur non massiccio come altre produzioni precedenti. Poi è un semplice discorso pratico. Ormai il videogioco non è più un’attività solitaria e confinata alle giornate piovose, e non lo è più da un pezzo. Certo, ci sono poche cose appaganti nella vita come rintanarsi in casa, sul letto o sul divano, quando fuori c’è l’Apocalisse, passando il tempo con un 3DS, giocando online con gli amici, oppure finendo quell’avventura presa in saldo tanto tempo fa che finalmente potrete riprendere. Però, da Wii in poi, il videogioco è diventato inevitabilmente un aggregatore sociale come un altro. L’apoteosi di questo concetto è stata raggiunta con Switch, ma basta già una PS4 (magari Slim che è più trasportabile) e una TV per giocare a titoli come Dimmi Chi Sei! e passare una bella serata estiva.Senza contare che i più giovani, quelli che studiano o comunque non hanno un impiego, in estate si ritrovano con tanto tempo libero tutto in una volta. Perché non fare uscire un paio di tripla A, quelli che devastano le vendite, proprio in questo periodo? Un bel Destiny 2 in pieno luglio, di modo che arrivi a settembre bello rodato, con un paio di patch provvidenziali, pronto per la seconda tornata di acquisti. I meno giovani non si ritrovano in condizioni poi così diverse. Sono disoccupati, oppure se lavorano di certo la maggior parte delle persone non si può permettere una vacanza da sogno, quindi località vicina e console appresso.

Vai a giocare fuori!Sebbene il discorso di base potrebbe essere logico, e potrei anche aver convinto qualcuno di voi, la realtà è diversa. Il pubblico vero, quello che tiene in piedi economicamente il settore, non è composto da hardcore gamer, gente che davvero si porterebbe Switch in spiaggia, o una PlayStation 4 nella casa delle vacanze. La maggioranza del pubblico è composta da gente che in estate va a “giocare fuori”, per citare una frase che almeno una volta ci siamo sentiti rivolgere dai nostri genitori. Un tipo di pubblico che posa il pad o spegne il PC a giugno, per riparlarne in autunno. Quindi è vero che la gente non compra videogiochi in estate, perché semplicemente non ha lo stimolo per farlo. Di conseguenza, nessuno pubblica giochi in estate.Tolto giugno, che un mese un po’ di transizione, luglio ed agosto sono relegati quasi sempre a produzioni minori, o comunque a videogiochi che non sono tra i più importanti dell’anno. Interessante quindi che, quest’anno, i due “gioconi” dell’estate siano Splatoon 2 e Mario + Rabbids, entrambi titoli Switch che, in mancanza di concorrenza, potrebbero andare davvero bene.Però servirebbe diluire le release in modo più omogeneo per tutto l’anno. Non ha davvero senso un marzo come quello appena trascorso, se poi per tre mesi c’è il nulla più totale. Se per le grandi produzioni non c’è un grosso rischio “cannibalizzazione” – perché anzi la diatriba tra fan di uno o dell’altro titolo genera chiacchiere, e le chiacchiere portano al passaparola che a sua volta porta alla vendita – per le produzioni poco più piccole, e peggio ancora per le indipendenti, può significare una catastrofe.Due esempi, uno passato e uno ipotetico: Titanfall 2 e Cuphead. Lo shooter di Respawn uscì il 28 ottobre, in mezzo a Battlefield 1 e Call of Duty: Infinite Warfare: inevitabile declino del numero di giocatori attivi, ed un titolo che è letteralmente scomparso dalle cronache pochi giorni dopo l’uscita.Cuphead, l’attesissimo platform, uscirà il 29 settembre prossimo. Nello stesso giorno escono il Nintendo SNES Classic Mini e FIFA 18. Il pubblico di riferimento è diverso per ognuno di questi prodotti, per carità, ma stiamo pur sempre parlando di un prodotto di culto che è andato esaurito a poche ore dall’annuncio, e di uno dei videogiochi più venduti all’anno. Vedete un po’ voi.

I videogiochi non escono d’estate perché la gente va in vacanza e le persone li lasciano a prendere la polvere in attesa dell’autunno, e solo i giocatori veraci non smettono mai di giocare, neanche con le temperature solari. Quasi tre mesi di vuoto però rischiano di mettere in difficoltà alcune produzioni, le quali si ritrovano incastrate in finestre di lancio infernali.

Voi che ne pensate? Tripla A anche in estate, oppure va bene così?