Witchfire | Provato - Quando uno sparatutto incontra un soulslike
Abbiamo provato con mano il nuovo sparatutto con elementi soulslike e roguelike Witchfire, grazie alla fase di Accesso Anticipato.
a cura di Marcello Paolillo
Senior Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: The Astronauts
- Produttore: The Astronauts
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC
- Generi: Roguelite , Sparatutto
- Data di uscita: 20 settembre 2023 (Early Access)
Sin dall'annuncio, Witchfire è parso subito un gioco molto particolare e dotato di un'estetica sicuramente molto attraente. Parliamo, di fatto, di uno sparatutto roguelite dai toni estremamente dark e che strizza l'occhio anche a soulslike come Dark Souls. Sulla carta, quindi, si tratta di un gioco potenzialmente ottimo, visto e considerato anche che il gioco è da poco entrato nella sua fase di Accesso Anticipato.
Dopotutto, già con The Vanishing of Ethan Carter il team di sviluppo polacco noto come The Astronauts aveva dimostrato di saperci fare e non poco. Certo, l'avventura dell'investigatore del paranormale Paul Prospero poco aveva a che vedere coi toni di questo sparatutto in prima persona arricchito da elementi da gioco di ruolo, visto che il titolo in questione strizza palesemente l'occhio a titoli come Painkiller e Bulletstorm, dello stesso sviluppatore.
Disponibile dallo scorso 20 settembre in accesso anticipato su PC e in esclusiva assoluta su Epic Games Store, scopriamo quindi cosa ha da offrirci Witchfire, in attesa dei prossimi contenuti previsti nel corso del prossimo anno.
La caccia alle streghe ha inizio
Come accennato poche righe più in alto, Witchfire poco ha a che vedere con le meccaniche da walking simulator di The Vanishing of Ethan Carter. La software house ha infatti deciso di imbracciare le armi, dando vita a uno sparatutto che ama prendersi tremendamente sul serio e che nel corso del suo – lungo – sviluppo, ha spesso faticato a trovare una sua identità precisa.
La trama del gioco fa capire subito il contesto scelto dagli sviluppatori: alcune congreghe di streghe stanno portando morte e putrefazione in tutti i continenti. La Chiesa ha deciso di selezionare dei veri e propri cacciatori al fine di eliminare il problema alla radice. Poco sorprendentemente, però, non sarà un compito semplice.
Alla ricerca di una possibilità di trionfare nella guerra contro le streghe, quindi, il Papa in persona ha quindi deciso di fare appello alla magia pagana proibita per trasformare i peccatori in cacciatori di streghe.
Armati di potenti incantesimi e armi da fuoco create dai migliori stregoni del Vaticano, la nostra missione sarà quella di trovare la temibile strega del Mar Nero, distruggere l'esercito di creature sovrannaturali che la protegge e recuperare infine anche un misterioso artefatto che pare essere in grado di ribaltare le sorti della guerra.
Detto questo, ciò che impatta da subito è il sistema di gioco, che in Witchfire è più complesso di quello che potrebbe sembrare. Il personaggio principale non è l'eroe imbattibile di turno, ragion per cui saremo chiamati a diventare via via più forti con l'avanzare dell'avventura: partiremo infatti con una semplice pistola a sei colpi, inclusa una fiala curatrice che potremo riempire a piacimento una volta tornati all'Hermitorium (ossia il nostro hub), prima di lanciarci nella missione vera e propria.
The Astronauts ha impostato Witchfire come un classico sparatutto in soggettiva dal ritmo talvolta piuttosto frenetico, in cui saremo chiamati ad alternare armi da fuoco e incantesimi per affrontare orde di creature, il tutto in una ambientazione cupa che non potrà non rimandare alla mente alcuni titoli dark fantasy degli ultimi anni. Gli sviluppatori hanno però tentato di rinfrescare la formula di un FPS altresì piuttosto canonico "sporcando" il gunplay con elementi presi dai soulslike, e non solo.
Ma non solo: Witchfire introduce anche una sorta di sistema di bilanciamento che non permetterà di aumentare il livello del protagonista oltre ogni limite. Vale a dire che il gioco, a ogni aumento di potenza, ci "punirà" con avversari inediti e trappole ancora più spietate. Un elemento, questo, che sicuramente non troverà il favore di molti, ma che d'altro canto renderà il tasso di sfida del gioco sempre su un livello medio-alto come piace a noi.
Infine, direttamente da Elden Ring e soci, le anime accumulate andranno perdute nel caso il nostro personaggio venisse ucciso, con la possibilità di tornare sul posto esatto della nostra morte per tentare di recuperarle, sebbene una seconda dipartita le vedrà sparire per sempre.
Ovviamente, ci sono anche elementi e feature inedite pensate per l'occasione, come uno specchio magico utile ad avviare "ricerche" nei livelli che ci permetteranno di sbloccare una grande quantità di armi aggiuntive, incantesimi o potenziamenti.
Per il resto, The Astronauts non ha dimenticato di includere boss di metà o fine livello, in modo da regalarci oltremodo la sensazione di stare davvero giocando a un souls in soggettiva, con la possibilità di ripetere più volte un singolo livello al fine di potenziare il cacciatore e prepararlo al completamento dell'obiettivo principale (ne avremo di base due per missione).
A livello di gunplay nudo e crudo, Witchfire funziona e anche piuttosto bene, complice una notevole selezione di armi e la sensazione che i colpi vadano davvero a segno sui nemici. Il livello di difficoltà, come accennato poco sopra, è chiaramente rivolto verso l'alto e l'impressione generale è che il gioco non voglia prenderci per mano (e va benissimo così).
Anche la varietà di nemici presenti sembra soddisfacente, sebbene – essendo il gioco ancora in fase di Accesso Anticipato – siamo certi di aver visto molto poco di ciò che il gioco ci offrirà nei prossimi mesi. Al momento, quindi, un’IA non particolarmente sveglia, e una ripetitività che arriverà inevitabile dopo una manciata di partite, rendono Witchfire un roguelite "spigoloso" e acerbo, nonostante sappia regalare le sue soddisfazioni.
La strega aspetta solo noi
Soddisfazioni, che arrivano anche dal comparto tecnico ed estetico, visto che The Astronauts ha messo in piedi un mondo gotico realmente affascinante, pieno di tocchi di classe che non potranno non farci fermare ad ammirare il paesaggio in più di un'occasione (grazie anche alla versatilità dell'Unreal Engine 5), nonostante anche in questo caso la build odierna non sia quella finale. Il comparto grafico risulta quindi convincente e ottimizzato anche su PC non particolarmente performanti.
In definitiva, allo stato attuale, Witchfire ci è parso essere un FPS roguelite che strizza l'occhio ai fan dei soulslike più classici, il tutto in un contesto dark fantasy affascinante e con un gunplay solido dalla sua.
La frenetica caccia alle streghe della nuova esperienza sparatutto di The Astronauts è in ogni caso destinata a crescere e ad arricchirsi di contenuti da qui ai prossimi mesi, visto che l'elenco delle aggiunte previste comprende al momento sei mappe (quattro di grandi dimensioni e una più piccola pensata per una modalità di gioco inedita) e Witch Mountain, descritta come uno scenario studiato per ospitare dei raid con regole prestabilite.
Ma non solo: sempre stando a quanto rivelato dal team di sviluppo sul loro sito ufficiale sono in arrivo anche altri sei boss, una quarantina di nuove tipologie di nemici, una trentina di armi inedite, oggetti magici, incantesimi e tanti nuovi eventi, calamità, personaggi secondari e trappole.
Insomma, ora come ora abbiamo solo "grattato la superficie" di ciò che Witchfire ha da offrirci, con la speranza che il meglio debba ancora venire.
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
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Ambientazione dark fantasy affascinante.
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Gunplay immediato e frenetico.
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Alcune variazione da soulslike gradite.
Contro
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IA dei nemici non al massimo.
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Il fattore ripetitività è inevitabile.