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Immagine di The Finals | Provato - Più distruzione che su Battlefield
PROVATO

The Finals | Provato - Più distruzione che su Battlefield

Da alcuni ex sviluppatori di Battlefield arriva The Finals, un gioco dalla distruzione totale.

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Avatar di Giulia Garassino

a cura di Giulia Garassino

Redattrice

Pubblicato il 31/03/2023 alle 11:48
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  • Pro
    • Dinamico e divertente
    • Distruttibilità su larga scala
    • Buona scelta nella creazione di archetipi
    • Buona varietà del gameplay
  • Contro
    • Bilanciamento migliorabile
    • Da verificare longevità e prestazioni

Conclusioni Finali di SpazioGames

The Finals è un FPS interessante che porta sul mercato un gameplay non del tutto già visto. Si tratta di un mix di caratteristiche in grado di realizzare un gioco variegato nella forma e, dobbiamo dire, anche nella sostanza: è uno sparatutto in cui la distruzione fa da padrona e cambia le sorti del gameplay. Una buona scelta di gadget ed equipaggiamenti rende inoltre il titolo particolarmente interessante. Per nulla semplice da imparare, vista la grande dinamicità, ma sicuramente soddisfacente nel complesso. Ancora da migliorare nel bilanciamento, ma quello, come abbiamo imparato, sarà pian piano sistemato, considerando che il gioco non ha ancora una data di release definitiva.

Informazioni sul prodotto

Immagine di The Finals
The Finals
  • Sviluppatore: Embark Studios
  • Produttore: Embark Studios
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Sparatutto , Multiplayer Online
  • Data di uscita: TBA

Nel vasto mondo degli FPS sta facendo il suo ingresso The Finals, un titolo che ingloba... di tutto un po’. Fin da subito, gli sviluppatori di Emark Studios, che nasce un insieme di ex sviluppatori della serie di Battlefield, ci parla di distruttibilità e di come questa possa influenzare davvero il gameplay.

Seppure non siamo nuovi nella distruzione degli edifici, quello che The Finals introduce ha certamente un tocco in più; mai, infatti, avremmo pensato di poter far saltare la base che reggeva il punto di deposito. Invece, il titolo ci consente davvero di utilizzare questa caratteristica nel modo che più ci piace, lasciando grande spazio alla fantasia e anche al carattere.

Si tratta di un gioco che mette insieme molte caratteristiche, ma cerca di farlo realizzando uno stile unico e particolare: un altro FPS, sì, ma con un tocco diverso dal solito. In battaglie 3 contro 3, dovremo sfidare i nostri avversari portando via tutta la refurtiva, con tanti gadget da usare, diverse armi da provare e una buona caratterizzazione dei ruoli.

Pronti a un nuovo stile di gameplay? The Finals, da quello che abbiamo potuto testare in questi giorni, di sicuro lo è.

Da cosa partiamo?

Durante la nostra prova, abbiamo avuto modo di dare uno sguardo dettagliato alle prime fasi di sviluppo di The Finals, un titolo FPS che porta qualcosa di nuovo, grazie a una distruttibilità che può essere usata in maniera quasi mai vista prima, ma come nasce il tutto? Dove siamo? Cosa stiamo facendo?

Al momento, non è ancora stato approfondito a lungo il background del titolo; sappiate solo che sarete dei concorrenti di un gioco a premi il cui obiettivo sarà proprio quello di collezionare soldi.

Coloro che otterranno la quota più alta, vinceranno e potranno tenersi il bottino. Come questo gioco nasca, se siete costretti a farlo o se siete soltanto dei partecipanti volontari, al momento non è dato saperlo. Saranno tutti ottimi punti, però, per dare un buono sfondo a un gioco che porta il multiplayer su un livello diverso rispetto ai più classici titoli FPS.

Guarda su

The Finals, infatti, introduce una modalità di gioco molto interessante, che sembra un po’ una modalità malloppo, ma con qualche chicca in più.

Di base, si sfideranno quattro squadre composte da tre giocatori ciascuna, con lo scopo di recuperare il bottino e trasportarlo in un punto di raccolta. Per farlo, sparse sulla mappa, ci saranno alcune casse dorate che andranno attivate. Nel momento dell’attivazione, i team avversari verranno avvisati e conosceranno la vostra posizione.

Una volta passato il tempo, dovremo recuperare queste casse e trasportarle proprio nel punto di raccolta, cercando di non farci ammazzare. Il gioco, però, non finisce qui, poiché, una volta inseriti nel “totem”, sarà nostra cura difenderlo finché non avremo depositato tutto il denaro. La parte più interessante si vede proprio in questi momenti, in cui si può sfruttare al massimo la distruttibilità – facendo, per esempio, cadere il punto di raccolta in un luogo più facile da proteggere.

Ogni giocare potrà tornare in vita, ma si dovranno attendere 15 secondi per il respawn. Durante questo tempo, però, un vostro compagno potrà ridurre il tempo, resuscitandovi direttamente nella posizione in cui siete morti. Se tutta la squadra dovesse morire, i secondi diventano 25. Allo scadere del tempo, vince chi, naturalmente, ha collezionato il bottino più alto tra tutte le squadre.

Il gioco punta su un'abbondanza di distruzione totale

Non manca la personalità

Come abbiamo accennato, The Finals vi consentirà di sfidare altre squadre, tutte composte da tre giocatori ciascuna. Ognuna delle squadre, inoltre, potrà fare uso di classi diverse, con differenti armi e abilità. La particolarità è che, diversamente dai vecchi Battlefield (che potete acquistare ormai a un prezzo scontatissimo), non sceglierete una classe di equipaggiamento, ma proprio di corporatura. Potremo scegliere tra leggera, media e pesante e ognuna di loro avrà equipaggiamenti particolari e modificabili al fine di creare il proprio archetipo.

In linea generale, la classe più leggera sarà più veloce, ma avrà anche meno salute. Potremo utilizzare mitragliatrici, fucili a pompa, fucili di precisione e armi leggere da mischia. Inoltre, avremo modo di equipaggiare gadget di movimento o invisibili, come un rampino o un mantello.

Si tratta di personaggi con una sagoma più piccola e quindi anche più difficili da colpire. Per quanto riguarda i personaggi con costituzione pesante, abbiamo combattenti che puntano tutto sulla salute – ma, al contempo, non sono per nulla agili e veloci. Dunque, sono perfetti per impugnare mitragliatrici leggere, fucili pesanti e armi corpo a corpo pesanti.

Si tratta di personaggi specializzati nella distruzione grazie a equipaggiamenti esplosivi, come il C4, e hanno la capacità di correre attraverso i muri. Dal momento che si presentano ottimi per la figura di tank, potremo all’occorrenza portare anche uno scudo per difendere la nostra squadra.

Per terminare, abbiamo i personaggi medi che, come potrete immaginare, sono quelli più bilanciati. Presentano una salute media e una velocità più bassa di quelli leggeri, ma decisamente maggiore di quelli pesanti. Sono la classe perfetta per impugnare fucili d'assalto e lanciagranate. Si tratta anche di personaggi in grado di curare i propri compagni di squadra o scansionare i nemici. Inoltre, nel loro equipaggiamento, ci sarà sempre posto anche per gli esplosivi.

Potete scegliere tre diverse tipologie di personaggi

Un gameplay complesso

The Finals non è un gioco così semplice come può sembrare. Le basi, certo, sono facili da capire: si sceglie la classe, si decidono le armi, si va verso la refurtiva, si difende e si uccidono i nemici: facile.

Quello che non è così semplice, però, è il modo in cui fare ognuna di queste cose. Sicuramente, il gioco ci concede molta libertà nello sviluppo della classe, anche se ci obbliga a fare affidamento sui nostri compagni per determinate azioni di gioco. Inoltre, è importante gestire bene le proprie risorse e abilità, per riuscire nel nostro intento. Non si tratta solo di sparare veloce – anzi, quella è forse la cosa che conta di meno nel gameplay. È importante trovare la giusta strategia, mettersi d’accordo con i compagni e sviluppare un gioco tattico che induca alla vittoria. Aprire dei varchi preventivi, o farlo all’occorrenza, potrà salvarvi da fine certa.

Per quanto abbiamo potuto vedere, c’è molta flessibilità nel gameplay e questo è un bene, poiché produce un gioco per nulla monotono; d’altra parte, però, non è così semplice visto che offre tanto spazio di manovra, non sempre prevedibile. Potremo giocare a distanza, oppure fare affidamento sulle nostre abilità in mischia. Non ci sarà mai un giusto modo di affrontare un match.

A livello di shooting e maneggevolezza, sentiamo un po’ l’impronta di Battlefield. Ce ne accorgiamo sia in alcuni movimenti, sia nelle fasi di ricarica. Anche il lancio delle granate mi ricorda vagamente il passato, così come il time to kill delle armi. Forse, cambia un po’ quello delle pistole che, spesso, non sono la scelta migliore in battaglia. L’accoppiata di distruzione e armi da mischia, invece, si è dimostrata efficace in più di un’occasione.

Purtroppo, però, abituarsi al modo di giocare non è semplice, soprattutto se si viene dal mondo degli sparatutto più “lineari” come Call of Duty: in The Finals dobbiamo calcolare tantissime variabili e tantissimi livelli di gioco. Non basta correre e sparare, anzi, è spesso più che inutile. È importante tenere la mappa da differenti livelli e aiutarsi con il team per creare una strategia vincente.

Il titolo è molto dinamico e bisogna pensare davvero in fretta. Se, da un lato, questo è positivo perché lo differenzia dalle altre dozzine di proposte, dall'altro potrebbe rendere più difficile un successo a lungo termine.

Inoltre, si sente che il bilanciamento è ancora da perfezionare, molte armi, infatti, sono decisamente meno efficaci di altre, soprattutto quando si affrontano classi pesanti.

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