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No, Rematch non è decisamente un gioco di calcio tradizionale

Abbiamo iniziato a testare Rematch, ovvero il calcio 5vs5 secondo il team di Sloclap: ecco le nostre considerazioni preliminari, tra dubbi e certezze.

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a cura di Marino Puntorieri

Redattore

2
  • Pro
    • Immediato e divertente.
    • Il portiere è la sorpresa inaspettata.
    • L'assenza di automatismi nel gameplay premia l'abilità del giocatore...
  • Contro
    • ...ma sulla fase difensiva si necessita di alcuni ritocchi.
    • Rimangono dubbi sui contenuti disponibili fin dal lancio.

Conclusioni Finali di SpazioGames

Questo primo test di Rematch è riuscito a incuriosirci ed attirare la nostra attenzione. Nonostante una parte della nostra mente ancora non si spieghi come si possa passare dal mondo di Sifu a proporre un competitivo calcistico online, il risultato finale potrebbe proprio giovare dell’esperienza maturata del team sul fronte stilistico – e soprattutto del gameplay vero e proprio. Non è un titolo di calcio qualunque e questo è un bene, ma bisognerà approfondire per bene il titolo completo per capire quanto possa essere appetibile per i videogiocatori, considerando il panorama attuale.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Rematch
Rematch
  • Sviluppatore: Sloclap
  • Produttore: Sloclap, Kepler Interactive
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , PS5 , XSX
  • Generi: Sportivo , Multiplayer Online
  • Data di uscita: 19 giugno 2025

Cosa succede quando un team di sviluppo decide di passare da un progetto di nicchia ed unico nel proprio genere, adatto a temerari lupi solitari, ad un lavoro completamente diverso, ben più di massa, focalizzato sull’online e accessibile a chiunque?

Succede che il rischio di perdere la propria identità come software house diventa molto più concreto del previsto, soprattutto senza le giuste accortezze, col pericolo di disorientare un pubblico che era stato attratto – e meritatamente conquistato – con un certo tipo di offerta.

Parliamo di un rischio che, però, non preoccupa minimamente il team di Sloclap, adesso focalizzato sullo sviluppo di un titolo calcistico online di nome Rematch (oggi oggetto della nostra analisi), che arriva dopo aver dato vita nel 2022 a un picchiaduro a scorrimento estremamente peculiare come Sifu.

Effettivamente dagli autori di un titolo che proponeva un gameplay tanto frenetico quanto impegnativo, incentrato sulla dicotomia morte/rinascita, tutto ci potevamo aspettare tranne che un nuovo modo di vivere su schermo la competizione del calcetto.

Eppure, dopo alcuni test preliminari, possiamo dirvi che la formula proposta nasconde qualcosa di molto interessante e riesce a trovare un proprio senso di esistere pad alla mano, anche se non mancano i compromessi da accettare.

Approfondiamo con ordine.

L’arena del calcio moderno

Rematch, almeno in questa sua versione preliminare, propone partite di calcio a 5 o 4 giocatori rigorosamente online, dove è necessario prendere confidenza con il rettangolo di gioco e con la totale assenza di qualsiasi automatismo per comprendere al meglio lo spirito delle partite. Il tutto, con una telecamera in terza persona che segue le azioni del singolo atleta e offre un certo stile "unico" all’intera esperienza.

Ciò avviene perché non esiste la possibilità di impersonare l’intero team o di giocare con la CPU: bisogna, invece, collaborare obbligatoriamente online con gli altri membri della squadra, in un mix abbastanza peculiare che nella forma prende un minimo di ispirazione da titoli del calibro di FIFA Street e Rocket League, con un pizzico di Libero Grande (per chi di voi se lo ricorda).

In Rematch bisogna capire quando e come passare il pallone, così come posizionarsi in campo rispetto ai propri compagni di squadra, sforzandosi di ragionare sul come contribuire nella ricerca di ogni agognata vittoria.

Risulta inutile, in sostanza, lanciarsi sempre a inseguire il pallone avanti e indietro tra attacco e difesa, anche perché non sarà consentito da una barra della stamina sapientemente limitata e che si ricarica con altrettanta lentezza, contrapposta a un ritmo delle partite invece sorprendentemente veloce e dinamico.

Questa velocità è ribadita con forza dalla totale assenza di qualsiasi fuorigioco, fallo o sospensione per la palla che esce fuori dal campo: anzi, il campo stesso si manifesta come una vera e propria arena in pieno stile Rocket League, dove magari sfruttare i muri invisibili come sponde per le proprie azioni, tra tifo ed esplosioni di colori in sottofondo.

Una questione di tempismo

Gameplay alla mano, per quello che abbiamo potuto approfondire in questo primo test di Rematch, la parola d’ordine è il tempismo. Se, infatti, a un primo sguardo il gioco rischia di sembrare un qualcosa di terribilmente già visto, bastano pochi minuti di partita effettiva per capire di essere davanti a un’esperienza molto diversa rispetto alle apparenze.

È necessario premere un tasto vicino al pallone per prenderne il possesso effettivo ed essere esposto a tackle e contrasti da parte degli avversari, mentre premendo un altro tasto al momento giusto è possibile “lasciarla scivolare” oltre il nostro possesso o fare improvvisi stop a seguire (in combinazione con gli analogici), prendendo così alla sprovvista l’avversario, magari pronto all’ennesimo contrasto.

Interessante anche la necessità di mirare come in uno sparatutto per effettuare passaggi e tiri di ogni sorta, con tanto di grilletto da schiacciare e telecamera da far scattare con le levette direzionali, per provare a dare qualche effetto a giro – che, dobbiamo dirlo, risulta essere estremamente spettacolare, quando porta al goal.

Non può che essere peculiare, inoltre, l’opzione di non definire i ruoli e cambiare il posizionamento dei giocatori in modo randomico durante ogni goal fatto o subito, con il calcio d’inizio che dà giusto quei pochi secondi per orientarsi tra il centrocampo, la fascia o la porta come punto di partenza.

Nei panni del portiere abbiamo poi l’elemento che più ci ha sorpreso in Rematch, con la possibilità di uscire dalla propria area e diventare a tutti gli effetti un libero o mediano, pronto a contribuire più attivamente alle manovre di gioco in superiorità numerica, con tutti i rischi del caso. Quando si dice portiere moderno e vertice basso della regia, insomma...

Si stratta di situazioni che, sia durante la fase di costruzione sia in quella offensiva, già ci piacciono e che ci convincono in merito alla sensazione di avere una totale libertà di approccio sul rettangolo di gioco.

Sulla fase difensiva di Rematch, invece, abbiamo qualche dubbio, tra contrasti non sempre precisi e scivolate che mostrano il fianco a un avvertibile input lag, che va corretto a lavori ultimati.

Su questi aspetti, a ben pensarci, avremmo preferito un maggior accento sulla fisicità e sull’equilibrio dei vari atleti, magari intenti a darsi qualche spallata o spintone quando corrono vicino verso il pallone; forse, però, si trattava di qualcosa di troppo complesso da poter inserire fin da subito e da bilanciare ai fini di un gameplay che, in generale, risulta invece essere già molto equilibrato.

Qualche considerazione finale anche per i contenuti previsti da Rematch. Malgrado le apparenze e le somiglianze, il gioco non è da considerare un free-to-play e, nonostante il prezzo ridotto (24,99€ di listino) e la presenza su Xbox Game Pass, il team ha ribadito che parliamo di un'esperienza a tutto tondo – dove, peraltro, non ci saranno livelli o abilità uniche da sbloccare: per giocarvela con gli altri, dovrete farlo ad armi pari.

Da questo punto di vista, il sistema di progressione sembra più intenzionato a focalizzarsi su elementi e componenti estetici di ogni sorta, che però a loro volta richiamano per forza maggiore il modello da free-to-play, che invece Rematch non sposa. Abbiamo scorto dettagli per la personalizzazione del proprio giocatore o dello stadio, oltre a un sistema competitivo che sembra legato a classifiche standard esclusivamente sulle partite da 5vs5.

Bisognerà attendere il lancio del gioco, previsto per il 19 giugno prossimo, per capire come il team abbia intenzione, con questi elementi più di contorno, di costruire e mantenere nel tempo una community amante del pallone. Le sensazioni sono positive, le sorprese ci sono, ma il fronte calcistico dei videogiochi raramente fa prigionieri: Rematch saprà picchiare duro come Sifu?

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2 Commenti

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e stupendo.
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e stupendo.
Si, in realtà come dico nel gameplay ha degli aspetti molto interessanti e che influenzano positivamente proprio il coinvolgimento sul rettangolo digitale. Continuo ad avere dubbi sul lato contenutistico dal lancio effettivo in poi... ma è ancora prestO per dare sentenze :D
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