Se non avete vissuto su un albero negli ultimi mesi, avrete sicuramente sentito parlare dell’espansione di Magic The Gathering a tema Final Fantasy. Grazie alla collaborazione con la storica saga di Square Enix, Wizards of the Coast ha infatti dato vita a una buona espansione, capace, al netto di qualche piccola défaillance, di conquistare sia gli amanti del gioco di carte che i fan della serie videoludica. Un’operazione che ha saputo conquistare critica e pubblico, facendo tra l’altro segnare numeri fuori di testa, e che ha avuto il grande merito di aver saputo avvicinare tantissimi nuovi giocatori a Magic The Gathering.
Nonostante da tutto ciò non siano passati neanche due mesi, dato che tale espansione è arrivata ufficialmente sul mercato solo lo scorso 13 giugno, per il celebre card game è già arrivata l’ora di cambiare pagina. Tra pochi giorni – per l’esattezza il prossimo 1° agosto – sarà infatti Edge of Eternities a prendersi il palcoscenico di Magic The Gathering, catapultandoci in atmosfere spaziali che solo all’apparenza poco hanno a che fare con le ambientazioni a cui ci ha abituato il card game di Richard Garfield.
Dalla fantasia finale allo spazio lontano
Edge of Eternities, o Ai Confini dell’Eternità come è conosciuta in italiano, porterà infatti tutti i giocatori dell’amato gioco di carte collezionabili direttamente alle estremità degli universi conosciuti, in un luogo dove il mistero aleggia su ogni cosa e i pericoli sono dietro l’angolo. In tale spicchio di territori inesplorati vi è infatti tutt’altro che silenzio e sono molte le fazioni in gioco che, per un motivo o per l’altro, si trovano ai confini di tutto ciò che è conosciuto.
A controllare il sistema, composto da cinque pianeti ognuno dei quali basato su uno dei colori alla base di Magic, vi è ad esempio Pinnacle, un impero estremamente potente e non eccessivamente bellicoso, che fa del controllo più totale il proprio punto di forza.
A incendiare i cieli è però una sanguinosa guerra tra i Monoist, una fazione di adoratori del vuoto, e la Sunstar Free Company, che ha invece il sole come propria stella guida. Una riproposizione dell’eterno conflitto tra il bene e il male, il bianco e il nero, lo yin e lo yang che prende il nome di Entropic War e che vede al suo interno alcuni dei nomi più importanti della narrazione di Edge of Eternities, come il potente Monoist Alpharael.
A osservare sullo sfondo il tutto vi sono infine gli antichi Drix, una razza di saggi che dedica la propria vita a scrutare tutto quello che succede ai confini dell’eternità, pronta a bloccare eventuali minacce, come i pericolosi Eldrazi che di tanto in tanto fanno capolino dagli angoli più remoti del multiverso.
Astronavi, buchi neri e potenti abilità
In tutte queste vicende prendono un ruolo predominante le astronavi, una delle principali novità di Edge of Eternities. Questi imponenti mezzi, che tra l’altro possono essere usati anche come comandanti nel format commander, sono spesso e volentieri estremamente potenti e assomigliano come meccaniche ai veicoli che già abbiamo imparato a conoscere in Magic The Gathering. Prima di poter scatenare completamente la loro forza e tutte le loro abilità, è infatti necessario tappare un numero solitamente alto di carte, che vanno a incrementare un counter sulle navicelle spaziali e a rappresentare metaforicamente il loro equipaggio. Tale concetto prende il nome di stazionare e, oltre che dalle astronavi, è utilizzato anche da un nuovo tipo di terre conosciute come Pianeti.
Per farvi un esempio, “Nave Madre, la Popolamondi”, astronave da quattro mana presente nel precon Plasmatore del Mondo, una volta raggiunti due segnalini ottiene l’abilità di farci giocare due terre per turno e di sacrificarne una per pescare due carte. Una volta che i segnalini diventano otto, la Nave Madre diventa poi anche un artefatto 6/7 con volare, cautela e rapidità, oltre a consentirci di guadagnare due punti vita ogni qual volta sacrifichiamo una terra. Insomma, una carta per nulla male e che è un perfetto esempio della potenza che sono in grado di sprigionare le astronavi.
Altra novità in tema spaziale di Edge of Eternities sono poi i token Lander, che possono essere sacrificati pagando due mana per ottenere la possibilità di cercare una carta terra base dal mazzo e posizionarla sul campo di battaglia tappata. Una pedina che apre le porte a svariati scenari e che promette fin da ora di diventare un punto fermo per tutti quei mazzi che fanno dell’abilità Terraferma il proprio fulcro.
A completare il ventaglio di novità di questa espansione sono infine le abilità Curvatura e Vuoto. La prima permette di castare una magia con tale abilità a un costo minore, salvo doverla esiliare alla fine dalla successiva sottofase finale. Una volta in esilio sarà in ogni caso possibile rigiocarla, questa volta per sempre e per il costo originale. Si tratta di un’ottima meccanica per sfruttare più volte le abilità di una carta e, al contempo, giocare anche un numero di magie maggiore, un po’ come Flashback insomma.
Vuoto, invece, potenzia enormemente il potere di una magia nel caso in cui siano avvenuti determinati eventi. Tragica Traiettoria, stregoneria da un mana nero che dà solitamente -2/-2 fino alla fine del turno a una creatura bersaglio, assegna invece un grosso -10/-10 se nel medesimo turno è stata usata una magia con Curvatura o se un permanente non terra è stato rimosso dal campo di battaglia. Le sinergie, insomma, sono anche in tal caso molteplici.
Arte su carta
Il fil rouge del tutto, meccaniche comprese, è quindi lo spazio e, più in generale, l’estetica sci-fi. Una scelta coraggiosa quella di Wizards of the Coast, ma che riesce a rimanere in qualche modo saldata a quelli che sono i capisaldi del gioco di carte collezionabili. Sebbene Edge of Eternities sia ambientato tra astronavi e alieni, in tale espansione riescono infatti a trovare posto anche i classici angeli e chierici, così come i draghi che sono qui rappresentati come delle nebulose. I collegamenti con il passato di Magic The Gathering sono quindi innumerevoli, vedi ad esempio con il Cosmogoyf, che richiama non troppo velatamente il celebre Tarmogoyf.
Questa volontà di celebrare questo filone stilistico si può ovviamente ritrovare anche nelle versioni alternative delle varie carte, alcune delle quali sono dei veri e propri piccoli capolavori. Un ottimo esempio di tutto ciò sono le Viewpoint lands, dedicate sia ai cinque pianeti che alle shock lands presenti nell’espansione e che mostrano dei personaggi ammirare le bellezze della relativa ambientazione un po’ come se fossero in cima a un belvedere.
Sempre strettamente legate all’ottica spaziale sono poi altre tipologie di carte alternative, come le stupefacenti Celestial basic lands, che propongono le terre base con delle illustrazioni davvero belle da vedere, o le Stellar sights, che inquadrano invece da lontano pianeti e conformazioni spaziali senza il vincolo dei bordi.
A cambiare leggermente il tiro sono invece le Surreal space cards e le Science-fantasy special guests card. Le prime propongono ambientazioni fantascientifiche in un’ottica surreale, regalandoci anche dei piccoli capolavori come quella dedicata al Nova Hellkite, mentre le seconde rompono i classici stilemi di Magic The Gathering per proporsi come delle specie di poster di film e fumetti di qualche decennio fa. Più standard, per quanto non meno belle, le Triumphant cards, che celebrano la grandiosità di alcuni personaggi, tra cui ovviamente anche Tezzeret, con delle illustrazioni che li pongono in pose appunto trionfali.
Tutto ciò che vi abbiamo finora raccontato può essere trovato anche nei classici play booster, con i collector booster, ossia i pacchetti più pregiati della collezione, che diventano invece l’unico luogo dove poter sperare di mettere le mani sopra le bellissime carte Out-of-this-world Japan showcase, ossia dieci riproposizioni di magie presenti in Edge of Eternities che rendono onore alla cultura nipponica.
A prendersi il trono di carta più ricercata del set è però Sothera, the Supervoid nella versione textless in singularity foil. Si tratta, come dichiarato dalla stessa Wizards of the Coast, della carta più rara del set e che utilizza un trattamento foil totalmente inedito. Un buco nero all’apparenza tanto semplice quanto ammaliante, che siamo sicuri diventerà il principale obiettivo di tutti i collezionisti.
Tanti contenuti, tanto divertimento
Se vi state chiedendo come poter mettere le mani sopra tutto questo ben di Dio, vi farà decisamente piacere sapere che sono stati previsti un numero di prodotti differenti pensati per accontentare un po’ tutti i fan di Magic The Gathering. Oltre ai classici play e collector’s booster, di cui vi abbiamo già parlato, è poi presente anche un particolare bundle, pensato per partire con il piede giusto con Edge of Eternities. Al suo interno, oltre a 9 pacchetti standard, sono infatti presenti anche una carta foil promo esclusiva, un set di terre, un portamazzo a tema e, infine, un bellissimo dado a 20 facce a tema.
Se siete degli amanti del commander non mancano poi neanche due precon. Il primo, che abbiamo brevemente accennato in precedenza, prende il nome di Plasmatore del mondo, un mazzo nero-rosso-verde che punta sul sacrificare lande e il poterle poi rigiocare dal cimitero. Il secondo, un blu-rosso-bianco gioca invece sul potenziare gli artefatti e proliferare i segnalini e prende il nome di Segnalini dal futuro. Entrambi contengono al loro interno delle ristampe niente male, oltre che ovviamente anche carte inedite che li rendono particolarmente interessanti.
Edge of Eternities, insomma, pur non avendo l’immenso appeal sulle grandi masse di Final Fantasy, pare proprio essere un’ottima espansione, in grado di proporre nuove intriganti meccaniche inedite e uno stile tanto peculiare quanto azzeccato. Per saperne di più basterà attendere ancora qualche giorno, con l’inizio della settimana dedicata al prerelease dell’espansione, e poter così verificare se tutte queste premesse si tramuteranno in delle solide realtà.