C'è un'elettricità particolare che si respira tra i padiglioni dell'IFA, una frenesia fatta di annunci, promesse e, occasionalmente, di autentica innovazione. Tra gli stand affollati e le luci abbaglianti di questa edizione 2025, uno spazio in particolare ha catalizzato la mia attenzione quello di Lenovo Legion Go 2.
Nel 2023, il primo modello aveva fatto irruzione nel mercato degli handheld PC con la delicatezza di un ariete, proponendo idee uniche come i controller staccabili e un display generoso, ma pagando lo scotto di una giovinezza acerba, soprattutto sul fronte dell'autonomia e dell'ergonomia.
Quest'anno, al Lenovo Innovation World 2025, l'azienda ha messo le carte in tavola, dimostrando di aver fatto la cosa più importante che un produttore possa fare: ascoltare. Ho avuto la possibilità di provare il Legion Go 2 per una manciata di minuti, un tempo troppo breve per un giudizio chiaro, ma più che sufficiente per cogliere l'essenza di questa nuova iterazione.
E la prima, potentissima impressione è che Lenovo non si sia limitata a un semplice aggiornamento prestazionale. Quello che ho tenuto tra le mani è la piena realizzazione della visione originale, un dispositivo che lima, corregge e potenzia ogni singolo aspetto.
Un display che incanta
La prima cosa che colpisce, che quasi stordisce, è lo schermo. Abbandonato il pur valido pannello LCD del predecessore, il Legion Go 2 sfoggia un magnifico display OLED da 8,8 pollici. Ma non è solo la tecnologia del pannello a fare la differenza. Lenovo ha operato scelte progettuali intelligenti e mirate.
La risoluzione passa dai 2560x1600 del primo modello a un più sensato WUXGA (1920x1200). Una "riduzione" che in realtà esalta di molto i videogiochi. Su una diagonale da 8,8 pollici, questa risoluzione garantisce una nitidezza migliore, ma soprattutto permette alla nuova APU AMD di spingere i giochi a framerate più elevati e stabili, senza dover ricorrere a pesanti compromessi o a upscaling aggressivi.
Il risultato, dal vivo, è davvero sbalorditivo. Grazie alla certificazione HDR TrueBlack 1000, i neri sono assoluti e il contrasto è semplicemente superbo. Ho avviato una breve demo di DOOM Eternal e i colori i colori sono parsi vibranti, saturi al punto giusto, senza mai apparire innaturali.
Ma il vero game-changer è l'introduzione del Variable Refresh Rate con un range che va da 30 a 144Hz. Questa è la tecnologia che serviva per questo tipo di prodotti. Durante la prova, anche quando il framerate oscillava leggermente nelle scene più concitate, la fluidità percepita rimaneva costante, priva di quel fastidioso stuttering o tearing che affligge i pannelli a frequenza fissa.
Questa feature, unita al fatto che lo schermo è ora in formato orizzontale nativo (risolvendo alcuni grattacapi di compatibilità del primo Go), rende l'esperienza visiva il più grande e significativo passo avanti di questa seconda generazione.
Potenza e autonomia
Sotto la scocca batte il cuore pulsante del nuovo ecosistema AMD per handheld: il Ryzen Z2 Extreme. Sebbene i benchmark preliminari suggeriscano un'evoluzione ragionata più che una rivoluzione copernicana rispetto allo Z1 Extreme, la sua efficienza, unita a un comparto memorie di prim'ordine, potrebbe fare davvero la differenza.
Il Legion Go 2 può essere configurato con un massimo di 32GB di RAM LPDDR5X che viaggiano a una frequenza di 8000MHz. Questo non solo garantisce tempi di caricamento più rapidi e una gestione impeccabile dei titoli più esigenti in termini di memoria, ma rende l'intero sistema operativo Windows 11 più reattivo (il tutto senza ancora aver visto la nuova interfaccia Xbox).
La batteria da 74Wh è un bel salto salto di oltre il 50% rispetto ai 49.2Wh della prima generazione. Lenovo ha affrontato di petto la critica più feroce mossa al suo primo handheld, ovvero un'autonomia insufficiente per sessioni di gioco prolungate con titoli AAA.
Sebbene i pochi minuti di prova non mi consentano di fornire dati reali, mi aspetto un miglioramento drastico sotto questo punto di vista. A ogni modo va chiarito che l'unione di un processore più efficiente, una risoluzione dello schermo più gestibile, la dinamicità del VRR e una batteria così capiente potrebbe finalmente tradursi nella possibilità di giocare a un titolo esigente per più di due ore senza dover correre alla ricerca di una presa di corrente.
Controller ridisegnati
Uno degli aspetti più distintivi del Legion Go sono sempre stati i suoi controller rimovibili TrueStrike ispirati da Nintendo Switch. Nel primo modello, l'idea era sicuramente interessante ma l'esecuzione migliorabile. Con il Go 2, Lenovo ha dimostrato di nuovo di aver ascoltato.
L'impugnatura è stata completamente ridisegnata. Ora è più bombata, più piena, e riempie il palmo della mano in modo molto più naturale e confortevole. I pulsanti sono stati leggermente riposizionati per essere raggiunti con minor sforzo e sono stati aggiunti ben tre tasti posteriori programmabili, un lusso che i giocatori più smaliziati apprezzeranno per assegnare macro o comandi rapidi tramite il software Legion Space.
La precisione è garantita dai nuovi joystick con sensori a effetto Hall, che eliminano alla radice il rischio del temuto "drifting" nel tempo. Anche il D-pad è stato migliorato, offrendo un feedback più tattile e preciso, ideale per i picchiaduro e i titoli retro. Ovviamente, è stata confermata la modalità FPS, che trasforma il controller destro in un mouse verticale, una soluzione unica ed efficace per gli sparatutto in prima persona giocati in mobilità (e di cui Switch 2 ha preso fortemente ispirazione).
Lenovo non si è fermata al solo handheld. Insieme al Go 2, sono stati presentati i nuovi Legion Glasses Gen 2. Più sottili, leggeri e con pannelli micro-OLED più luminosi, questi occhiali proiettano uno schermo virtuale ad alta risoluzione di fronte ai nostri occhi.
La vera novità, però, è software. Con un aggiornamento gratuito, i Glasses introdurranno una modalità 3D in grado di convertire oltre 20 giochi AAA (con la promessa di aggiungerne altri nel tempo) in un'esperienza stereoscopica immersiva.
Sebbene non abbia potuto provare questa funzione a causa della fila lunghissima, l'idea rimane certamente affascinante. Poter vivere titoli come Cyberpunk 2077 o The Witcher 3 con una percezione di profondità reale, direttamente sul proprio "schermo privato", potrebbe aggiungere un nuovo livello di immersività al gaming portatile.
Considerazioni finali
Dopo questa breve ma intensa prova, il Lenovo Legion Go 2 mi ha lasciato con una sensazione di grande fiducia. È un dispositivo maturo, che corregge le ingenuità del suo predecessore e alza l'asticella in quasi ogni comparto. Il display OLED con VRR è, da solo, un motivo valido per considerare l'upgrade. La batteria da 74Wh è la risposta che tutti aspettavano. I controller ridisegnati offrono finalmente il comfort che un dispositivo premium merita.
Certo, questa eccellenza ha un costo. Con un prezzo di lancio di 999€ per la versione con Ryzen Z2, 32GB di RAM e 512GB di storage, fino ad arrivare ai 1.499€ per il modello di punta con Z2 Extreme e 2TB di memoria, il Legion Go 2 si posiziona nella fascia più alta del mercato. Non è un dispositivo per tutti, ma si rivolge con decisione a quell'utenza enthusiast che non vuole compromessi e desidera l'esperienza di un PC da gaming completo, potente e versatile, da portare sempre con sé.
Mentre lasciavo lo stand Lenovo una cosa mi era chiara: la sfida nel mercato degli handheld PC si è fatta incredibilmente seria. Se il primo Legion Go è stato un prodotto coraggioso, il Legion Go 2 punta invece decisamente più in alto. Non resta di provarlo in maniera più approfondita per poter dare una valutazione più precisa, anche in virtù dei competitor che si stanno preparando ad arrivare.