Una nuova controversia si abbatte sui remaster di Tomb Raider IV, V e VI pubblicati da Aspyr. Françoise Cadol, storica doppiatrice francese di Lara Croft dai primi capitoli della serie fino al 2008, ha annunciato di aver intrapreso un’azione legale contro il publisher, accusato di aver utilizzato una versione IA generata della sua voce senza il suo consenso.
Intervistata dal quotidiano Le Parisien (via The Gamer), Cadol ha dichiarato che Aspyr non l’avrebbe contattata né informata, scoprendo la vicenda soltanto grazie ai fan francesi della saga, che hanno notato anomalie nelle registrazioni dei remaster.
🇫🇷 ALERTE INFO — Le patch des remasters de Tomb Raider IV, V et VI par @AspyrMedia vient de sortir…
— Bastien D. Fry (@BastienDruker) August 15, 2025
Mauvaise surprise pour les fans français de Lara Croft, certaines répliques de Françoise Cadol dans le tutoriel ont été refaites avec l’IA et ça s’entend ! pic.twitter.com/YRbZsY669H
Alcuni esempi diffusi sui social mostrano infatti un improvviso cambio di timbro: la voce naturale diventa improvvisamente più robotica e artificiale, segnale dell’impiego di un modello addestrato a replicarne le caratteristiche.
Cadol, che ha anche prestato la voce francese ad Angelina Jolie nel film Lara Croft: Tomb Raider del 2001, ha definito questa scelta un “tradimento” nei confronti dei giocatori: «È un gioco, la mia voce accompagna i fan, giochiamo insieme. Per loro è una mancanza di rispetto totale, un tradimento. Sono arrabbiati», ha dichiarato.
Non si tratta dell’unico caso emerso. Anche l’attrice brasiliana Lene Bastos, voce di Lara Croft in Portogallo e Brasile, ha denunciato l’utilizzo non autorizzato della propria voce tramite IA. Bastos, in un video pubblicato su Instagram, ha raccontato di essere stata avvisata dai fan e di aver chiesto spiegazioni direttamente ad Aspyr.
La compagnia si è scusata e ha promesso di rimuovere le linee di dialogo generate artificialmente con un aggiornamento previsto nelle prossime settimane. Non è chiaro se la stessa disponibilità sia stata mostrata anche nei confronti di Cadol, che ha formalmente emesso una richiesta di “cease and desist” nei confronti di Aspyr.
La vicenda si inserisce in un dibattito sempre più acceso sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel doppiaggio e più in generale nella produzione videoludica.
Proprio quest’anno l’intero cast francese di Apex Legends aveva rifiutato di firmare un accordo che prevedeva l’uso delle loro voci per addestrare modelli generativi, denunciando il rischio di un futuro in cui gli attori sarebbero sostituiti dalla tecnologia. «Ci chiedono di dare via la nostra esperienza per addestrare l’IA che ci rimpiazzerà domani», aveva commentato Pascale Chemin, voce francese di Wraith.
Aspyr non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sulla questione Cadol, ma il caso rischia di diventare un precedente importante nella discussione legale e sindacale sull’utilizzo delle voci digitalizzate nel settore videoludico.