Anteprima

World Of Tanks

Avatar

a cura di Pregianza

Un brav’uomo pieno di testosterone fino all’orlo non può non cogliere l’attrattiva di un carro armato. Parliamo di un mezzo corazzato che pesa tonnellate, dotato di una potenza devastante e capace di triturare qualunque ostacolo gli si pari davanti in una manciata di secondi. Come non desiderarlo? Eliminerebbe istantaneamente qualunque problema di parcheggio o coda autostradale, suocera o sbruffoncello con l’acceleratore facile in partenza ai semafori. Che Wargaming.net in questi 15 anni di esistenza si sia allargata in modo spaventevole non deve quindi stupire, dopotutto parliamo di una software house che sui tank ha costruito un piccolo impero, offrendo ai giocatori non solo un titolo gratuito di ottima qualità, ma anche uno tra i pochi sparatutto realmente tattici e ragionati, strutturato su un sistema di transazioni furbissimo che spinge a giocare sempre di più e non penalizza più di tanto i non paganti.
Tale combinazione di fattori ha portato recentemente il loro titolo primario, World of Tanks, a contare oltre 45 milioni di iscritti, e gli sviluppatori ad avviare due ulteriori titoli dedicati alle navi da guerra e ai caccia basati sullo stesso modello economico, che già vantano centinaia di migliaia di utenti desiderosi di far parte delle future beta.
Numeri da capogiro, ma Sun Tzu insegna che le grandi conquiste vanno fatte a piccoli passi, quindi la casa non ha trascurato il suo progetto più noto, tenendolo aggiornato con un flusso continuo di mezzi e patch di bilanciamento. Visto il riuscitissimo lancio sul suolo cinese, Wargaming ha pertanto pensato bene di introdurre una nuova serie di tank provenienti direttamente dalla terra del dragone. Noi siamo stati lanciati in Francia con un cannone e, dopo una bella prova dei nuovi tank in compagnia di numerosi altri esponenti della stampa specializzata, siamo stati risparati qui per descrivervi le novità. Ecco cosa abbiamo fatto esplod… ehm, scoperto.
Tank da drifting
La nostra prova si è svolta in una serie di match, pensati per farci testare ogni singolo tier dei tank cinesi. A livello di gameplay le basi del gioco sono pressoché invariate: si tratta di una sfida a squadre nella quale i due team devono avanzare rimanendo il più possibile in copertura, e sfruttare al meglio le caratteristiche delle numerose mappe di gioco per ottenere un sensibile vantaggio sugli avversari. Le partite hanno dimostrato ancora una volta il lodevole lavoro fatto dagli sviluppatori in fase di bilanciamento (almeno quando si gioca con tank di tier simile) e ci hanno permesso di esaminare nel dettaglio i vari modelli.
I tank cinesi sono basati su quelli realmente usati dalla People’s Liberation Army, pertanto si tratta di modelli basati in primis sui tank sovietici, ma migliorati e modificati con parti provenienti dalle altre nazioni. Chiaramente questo non poteva tradursi in una categoria di tank realmente più efficiente rispetto alle altre, pertanto gli sviluppatori hanno optato per dare ai mezzi orientali una maggior manovrabilità, unita a una precisione media leggermente migliorata a discapito della corazza. 
Questo non vale per tutte le scelte, ma si tratta ad ogni modo di una regola seguita per gran parte dei nuovi corazzati. In particolare noi abbiamo trovato estremamente divertente il Chi–Ha, rapido tank tier 3 dalla gran maneggevolezza, protagonista delle partite più tirate ed esaltanti dell’intero evento. 
Stando alle opinioni di alcuni giocatori esperti, le differenze dei tank cinesi non sembrano essere così sensibili da coprire realmente un ruolo unico all’interno delle scelte disponibili, ma i rami sono abbastanza variegati da poter spingere più di un giocatore a grindare per arrivare ai livelli avanzati della nuova categoria, che sembra brillare di luce propria solo una volta giunti ai medium e agli heavy tier 7/8, poiché la peculiare forma di questi ultimi mezzi pare rendere più difficoltosa la penetrazione dei proiettili da certe angolature. Non un’impresa facile, ma aver per le mani mezzi precisi e potenti, che possono risultare avvantaggiati in un 1 contro 1 con coperture limitate (per quanto questa sia un’eventualità rara), non è cosa da poco.
Il bello del made in China
L’essere mezzi composti basandosi su tank di altre nazionalità, dona ai tank cinesi un aspetto alquanto peculiare. Se da una parte alcuni veicoli sono facilmente riconoscibili e piuttosto unici, è vero anche che nell’insieme sono presenti mezzi che differiscono relativamente poco dai carri armati base sovietici. Ciò nonostante, Il lavoro fatto dalla software house resta di ottima fattura, con modelli dei cingolati di alta qualità. Sarà un free to play, ma i corazzati di World of Tanks fanno la loro porca figura, e le new entries non sono da meno. 
Al momento nel tech tree cinese mancano ancora i mezzi d’artiglieria, ma dovrebbero arrivare in futuro , in un ulteriore update di “completamento” per più categorie.

– I mezzi cinesi sono in media più maneggevoli e aumentano ulteriormente le opzioni tattiche in battaglia, specie nei tier minori

– Modellazione dei tank sempre di ottima fattura

Il nuovo update di World of Tanks si mantiene in linea con quanto visto in precedenza. Ancora una volta siamo di fronte a una serie di aggiunte di ottima fattura, che vanno ad aumentare ulteriormente la già impressionante scelta di cingolati del gioco base. Sicuramente gli utenti avranno di che divertirsi in attesa dell’arrivo di World of Warplanes.

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.