Inutile precisare per l’ennesima volta come i free to play siano cresciuti a dismisura negli ultimi anni, bastano i numeri a confermarlo. Alcuni dei videogame più giocati del momento sono gratuiti, e molte case di sviluppo hanno deciso di adottare questo modello commerciale, convinte di doversi accaparrare al più presto una sostanziosa fetta della ricca torta.
Vista la tendenza comune, di giorno in giorno la concorrenza si fa sempre più spietata, e non è difficile prevedere che in futuro l’utenza inizierà a divenire spaventosamente selettiva anche in questo campo dove non le viene chiesto di spendere denaro (o almeno non direttamente). Per mantenersi tra le teste di serie l’unica è sfornare prodotti di un certo livello, qualitativamente notevoli e abbastanza originali da poter conquistare una fanbase appassionata. I Digital Extremes hanno deciso di provarci con Warframe, un action game cooperativo in terza persona piuttosto promettente. Noi abbiamo potuto provare la closed beta, ecco le nostre impressioni.
Ninja spaziali in un settore oscuro
Se avete buona memoria non faticherete a riportare alla mente Dark Sector, un action game piuttosto anonimo di qualche anno fa, degno di essere giocato ma tutt’altro che superlativo. Uno dei motivi per cui quel lavoro passato dei Digital Extremes aveva deluso era stato il netto cambio stilistico rispetto al progetto originale, che inizialmente prevedeva un’ambientazione futuristica ipertecnologica e una sorta di cyborg ninja come protagonista. Il cambio di direzione era stato voluto dai publisher, pertanto il team si è visto costretto a mettere da parte concept art e idee fantascientifiche, almeno fino a oggi. Warframe è infatti il seguito spirituale di quel concetto originario, un titolo free to play che sfrutta il notevole stile visto nella prima dimostrazione di Dark Sector all’ennesima potenza.
Voi vestirete i panni di un Tenno, membro di un’antica civiltà in grado di combattere sfruttando i poderosi Warframe, esoscheletri potenziati che donano capacità sovrumane a chi li indossa. Questi guerrieri futuristici si risvegliano dopo un sonno criogenico di secoli, nel bel mezzo di un universo dominato dal crudele impero Grineer e minacciato da numerose altre forze aliene. La storia di base come potete ben intuire non è altro che una scusante per farvi sperimentare missioni di vario tipo, tutte affrontabili in compagnia di almeno altri tre giocatori agguerriti quanto voi.
Salta, spara e affetta
Il sistema fondamentale è basilare, ma non privo di peculiarità e idee interessanti. I controlli sono quelli di un normale tps privo di cover sistem, e permettono di scattare, mirare ed eseguire attacchi dalla corta distanza con l’ausilio di un’arma per il combattimento ravvicinato (di solito una spada). Non mancano tuttavia elementi gdr e mosse complesse: i Tenno possono scivolare durante uno scatto, effettuare salti acrobatici in lungo, colpi ad area dopo un balzo, schivate improvvise e attacchi melee caricati. Ci sono inoltre vari tipi di Warframe, tutti dotati di abilità specifiche estremamente utili. Noi abbiamo scelto il Loki, un esoscheletro pensato per ingannare il nemico con ologrammi e una mimetica ottica, e capace di teletrasportarsi selettivamente nella locazione di un avversario, ma non mancano Warframe di supporto, pensati per il dps o addirittura difensivi.
Ogni armatura è ottenibile guadagnando crediti durante le missioni e raccogliendo parti lasciate da nemici e boss specifici nei vari pianeti. Qui iniziano però i problemi dell’opera di Digital Extremes. Per sbloccare una nuova classe è infatti necessario faticare parecchio e l’unico modo per bypassare il procedimento è utilizzare il platino, valuta speciale ottenibile solo con soldi reali. Tutto normale per un free to play, se non fosse che i costi del platino sono davvero troppo elevati, e si può arrivare a dover sborsare quasi 15 euro per uno solo dei Warframe avanzati. Non bastasse, ogni tuta e arma del gioco possiede un ramo di sviluppo che sale a forza di esperienza guadagnata, e può venir sbloccato completamente solo spendendo platino. L’esborso in questo caso è molto meno significativo, ma chiaramente impedisce di godere al massimo di una classe se si decide di giocare normalmente.
Capiamo che gli sviluppatori vogliano guadagnare qualcosa dal loro prodotto, ma tariffe più limitate e un sistema economico più legato alle modifiche estetiche e alla rapidità di sviluppo li avrebbe certamente favoriti nella dura corsa al successo.
Queste problematiche si fanno più significative quando si iniziano a esaminare le mancanze del gameplay, che non vanno sottovalutate. Le missioni saranno strutturate in mappe generate casualmente, ma sempre al chiuso e piuttosto simili nella struttura. Ogni locazione conterrà nemici di vario tipo, legati alla fazione di appartenenza. Si va da soldati pesanti resistenti al corpo a corpo, ad avversari dotati di scudo, per arrivare a pericolosi mutanti e a robot bipedi. Peccato che nessuno di questi antagonisti brilli per intelligenza: tutti si limiteranno ad attaccarvi alla cieca, senza strategie né furbizia alcuna. In molti casi vedrete anche la cpu imbabolata senza motivo apparente, o riuscirete a ingannarla con facilità.
La situazione per fortuna migliora quando si analizza la varietà di missioni offerta, tra cui troverete sezioni survival, spedizioni di salvataggio, e boss fight di una certa difficoltà, pensate per essere affrontate in gruppo. Permangono alcune mancanze nel design dei compiti e nel bilanciamento di classi e avversari, ma in generale girovagare in gruppo ammazzando ondate di marine spaziali con mosse acrobatiche riesce a essere piuttosto divertente.
Un’ombra luminosa
Il punto forte della produzione Digital Extremes è, come prevedibile, proprio lo stile. Il look dei Tenno è eccezionale, e la volontà di ottenere nuovi Warframe riesce a essere un incentivo più che sufficiente a continuare a giocare. La presenza di un numero smodato di armi e ninnoli da acquistare non fa altro che aumentare ulteriormente le possibilità di sviluppo del proprio alter ego. Anche graficamente l’Evolution Engine della software house fa un ottimo lavoro, seppur non manchino i singhiozzi. In fase di connessione sono praticamente assodati almeno una ventina di secondi di lag pesantissimo, durante i quali non riuscirete nemmeno a vedere i nemici. Non mancano poi i bug, tra cui abbiamo incontrato missioni a obiettivi bloccate per delle disconnessioni , imprecisioni negli indicatori, e strane sostituzioni del proprio modello di esoscheletro durante le partite. C’è molto lavoro da fare, ma siamo pur sempre ancora in beta e si può migliorare sensibilmente ogni aspetto. Un ultimo consiglio, prima di giocare andate nelle opzioni e disattivate il Bloom. Gli sviluppatori ci sono andati un po’ troppo pesante con l’illuminazione in alcune zone.
– Il sistema di combattimento è solido e accessibile
– Buona varietà di missioni, classi e armi
– Ha stile da vendere
Warframe è un free to play dotato di grande personalità e potenzialità, che potrebbe riuscire seriamente a distinguersi dalla massa con qualche ritocco oculato alla struttura di gioco e al modello economico. I difetti ci sono e anche piuttosto evidenti, ma sono tutti eliminabili. Siamo fiduciosi, i Digital Extremes non sono gli ultimi arrivati e difficilmente il titolo arriverà immutato al fatidico giorno del lancio ufficiale.