Los Angeles – Andando a spasso per le enormi hall che compongono il Los Angeles Convention Center, ci si accorge che sistematicamente ogni dieci metri appare da qualche parte il logo di un first-person shooter a caso tra Battlefield, Medal of Honor e Call of Duty. Nulla di male per carità, ma dal canto nostro di tanto in tanto preferiamo girovagare anche in booth sperduti nella speranza di trovare qualche capolavoro passato in sordina. Certo, non sarà esattamente un titolo poco pubblicizzato, ma vi possiamo assicurare che allo stesso E3 2012 trovare persone che conoscono Warface non è esattamente quello che potremmo definire un “gioco da ragazzi”. Eppure il titolo è uno dei più interessanti tra quelli che abbiamo avuto modo di vedere in questi afosi giorni losangelini: uno sparatutto in prima persona che adotta il modello free-to-play e promette di offrire esperienze da tripla A, avvalendosi di meccaniche di gioco ampiamente collaudate e del supporto di un ottimo CryEngine 3. Il tutto porta la firma degli studi Crytek.
Mai farsi ingannare dalle apparenzeAppena impugnato il mouse per iniziare quella che sarebbe stata una lunga e intensa sessione multiplayer, ci siamo subito resi conto che in quando a comandi e stile di gioco Warface ricalca decisamente quanto visto in titoli mainstream ben più conosciuti, come ad esempio lo stretto parente che risponde al nome di Crysis. Il gioco permette di scegliere tra quattro classi differenti: medico, rifleman, sniper e ingegnere. Esattamente come succede negli esponenti più famosi del genere, anche qui ognuna di queste classi si caratterizza per un set di esclusive abilità disponibili: il medico, ad esempio, è in grado di vedere la barra della vita degli altri personaggi, di curarli e di mettere mano anche al caro e vecchio defibrillatore utilizzato in maniera impropria ma divertente contro i nemici. Il set di azioni a nostra disposizione è piuttosto classico, partendo dalla possibilità di accovacciarsi per trovare riparo, per finire alla decisamente meno inflazionata capacità di effettuare uno slide a terra e sparare allo stesso tempo. In base a come si effettua una kill il gioco assegnerà una quantità più o meno consistente di punti. Ad esempio effettuare una slide kill porterà una bella dose di exp al nostro personaggio, così come effettuare uccisioni multiple con un unico colpo. A livello di personalizzazione il gioco presenta una bella offerta e permette anche di selezionare attachment e gingilli vari da applicare alla propria arma in qualsiasi momento durante le sezioni di gioco. In questi casi tramite la pressione dell’apposito tasto sulla tastiera l’arma verrà posizionata lateralmente difronte alla telecamera, evidenziando con dei riquadri le parti che sarà possibile modificare. Se quanto descritto finora vi sembra sia tutta roba già vista e rivista avete perfettamente ragione, lo scheletro del gameplay è quanto di più banale possiate immaginare di vedere. Il vero punto di forza di Warface sono infatti le modalità e, in particolare, quelle dedicate al Player vs Environment.
Divertirsi in compagnia è finalmente gratis! Sebbene il titolo in questione vanti la presenza di varie modalità competitive quali i classici deathmatch o capture the flag, questa volta la software house ha deciso di concentrarsi molto di più sulla componente cooperativa, quella che chiamiamo player vs. environment. I ragazzi della casa di sviluppo aggiorneranno continuamente il set di missioni disponibili per permettere ai giocatori di organizzarsi e condividere esperienze sempre nuove e particolari. Nella nostra sessione di prova, in particolare, abbiamo preso parte a una missione ambientata nelle strade di una città devastata dalla guerra, dove ci veniva richiesto di raggiungere un punto di evacuazione insieme ad altri tre giocatori. Ci è particolarmente piaciuto il fatto che ogni livello richiede che i giocatori collaborino per salire su piattaforme troppo alte da raggiungere senza una spinta oppure per sconfiggere nemici particolarmente ostici. Nello specifico durante la nostra sessione di prova c’è stata una parte particolarmente divertente ambientata su un ponte, dove un soldato nemico massiccio e armato fino ai denti doveva essere colpito forzatamente alle spalle per essere sconfitto. In questo caso i personaggi della squadra avevano varie scelte a loro disposizione: girare attorno all’ostile cercando di evitare i colpi nemici e quindi colpire la schiena alla prima occasione possibile, proseguire salendo su una sporgenza per tentare l’approccio dall’alto oppure evitare il gioco di squadra ed effettuare lo slide per andare alle spalle del nemico e colpire con forza. Queste sono solo alcune delle possibilità di azione possibili, ma tenendosi in contatto con cuffie e microfono i giocatori potranno davvero riuscire a ottenere il meglio dall’esperienza cooperativa sfruttando tutta la propria creatività. In una seconda partita abbiamo invece preso parte a una sorta di survival in cui i nostri soldati, ancora membri della divisione chiamata appunto Warface, dovevano resistere alle ondate nemiche fino all’arrivo di un elicottero per trarli in salvo. Il setting era quello di una sorta di cantiere, con una casa in fase costruzione che si sviluppava essenzialmente su due piani principali. Qui la comunicazione tra i giocatori poteva essere utilizzata più che altro per organizzarsi su chi avrebbe fronteggiato i nemici di arrivo, la cui direzione veniva segnalata in tempo reale da punti esclamativi sulla minimappa in basso a destra nell’hud.
Tecnicismi in tempo di guerraPer quanto riguarda il comparto tecnico non possiamo che apprezzare il fatto che un titolo free-to-play proponga una tale pulizia e definizione nelle immagini. Il CryEngine 3 riesce a portare in vita ambientazioni realistiche ricche di dettaglio e capaci di renderci testimoni di effetti di luce semplicemente verosimili, il tutto senza incidere nemmeno per un secondo sul frame rate. Gli sviluppatori hanno voluto ribadire ancora una volta che il gioco è concepito per essere accessibile a tutti i tipi di hardware, motivo per cui pare non sarà necessario possedere un’astronave per far girare Warface decentemente. Ci è poi stato confermato che almeno per il momento il gioco non sarà compatibile con DirectX 11, sebbene grazie alle possibilità del CryEngine 3 si potrà lavorare su questa cosa in futuro.
– Missioni cooperative divertenti e sempre aggiornate
– CryEngine 3 sfruttato al meglio
– Gameplay ispirato ad alcuni pesi massimi del genere
La scelta di creare un titolo free-to-play che unisce meccaniche classiche degli sparatutto in prima persona a modalità PvE sempre aggiornate e ben strutturate, potrebbe essere una mossa più che vincente da parte di Crytek. Il gioco è basato esclusivamente sul multiplayer online e, come abbiamo preannunciato, sulle missioni cooperative che spingeranno i giocatori a comunicare e interagire costantemente per andare avanti nei livelli. Se a tutto questo si aggiunge un comparto tecnico di tutto rispetto e una discreta dose di personalizzazione, appare chiaro che il gioco ha tutto il potenziale per essere apprezzato dalla totalità degli appassionati di shooter presenti in Europa. Resta da verificare l’effettiva qualità del sistema delle micro-transazioni e degli acquisti di accessori in-game di cui vi avevamo già parlato nella precedente anteprima, nella speranza che spendere denaro non porti eccessivi vantaggi in partita.