Ormai grazie a Capcom il genere dei picchiaduro ha trovato una seconda giovinezza, riuscendo a tornare in voga dopo anni passati in sordina. Nonostante la fiducia degli sviluppatori e i numerosi titoli in dirittura d’arrivo in questo 2012 c’è una società che non si è fidata del suo operato tanto da relegare uno dei mostri sacri del genere a diventare un titolo dedicato esclusivamente al digital delivery. Parliamo ovviamente di Sega che ha deciso di andare controcorrente rispetto alle società più importanti in quest’ambito. La decisione di portare l’attesissimo Virtua Fighter 5 Final Showdown su Playstation Network e Xbox Live Arcade invece che su disco ha lasciato tutti i fan che collezionano la saga dai tempi del Saturn con l’amaro in bocca e con una certa delusione. Se si analizza realisticamente però il “nuovo” mercato dei picchiaduro sarà ben chiaro che la scelta della mamma di Sonic è adeguata, perché a differenza delle altre software house la Grande S non ha piegato il suo prodotto né lo ha snaturato in nome del guadagno facile cercando di attirare più utenti possibili con una semplificazione del gameplay. Akira Yuki e i suoi compagni hanno tutta l’intenzione di tornare su console con la propria storica etichetta da picchiaduro d’elite, non per tutti ma solo per chi avrà la pazienza e abilità di padroneggiare uno dei titoli più tecnici che ci sia.
Pugno, calcio e parataPer chi non è pratico di titoli arcade ad una prima occhiata il sistema di controllo della serie Virtua Fighter, tralasciando l’eccezione del terzo capitolo, potrebbe sembrare il più semplice che ci sia, paragonato poi ai titoli Capcom o Namco Bandai che hanno molti più tasti l’errore di valutazione è comprensibile. Anche se a disposizione ci sono soltanto tre pulsanti da essi nasce il più ricco e complesso gameplay che ci sia per un picchiaduro e con la versione che uscirà quest’estate, la Final Showdown, i programmatori di SEGA sembrano aver rincarato la dose del tecnicismo della serie rendendo il gioco ancora più affascinante e bilanciato. Rispetto al titolo uscito nel lontano 2007 per Playstation 3 e Xbox 360 in questa nuova versione si possono notare diverse differenze, prima su tutte l’introduzione di numerose mosse aggiuntive, mentre altre sono state eliminate, per cercare di bilanciare meglio i vari personaggi già presenti. I salti hanno ora uno slancio maggiore, mentre è cambiato il sistema per evadere le prese, che adesso si eseguono premendo la parata con il pugno ed una direzione. Tutti i miglioramenti apportati hanno fatto si che adesso le combo siano più lunghe e anche più dannose, con particolare rilievo sulla possibilità di colpire l’avversario quando sbatte contro un muro o viene stordito, visto che il rebounce adesso permette di colpire solo una volta durante la combo, dopodiché se si ritenta il nemico stramazzerà a terra. Come sempre l’azione dei combattimenti è molto rapida ed è davvero difficile riuscire a vedere un time out in questo titolo. Al momento SEGA ha confermato che per console arriverà la quarta revisione della versione da sala giochi, che uscirà in primavera, dando cosi a tutti i suoi fan un titolo attualissimo e non come qualcuno poteva temere già vecchio di un anno.
Personalizzazione, ma senza gemmeUn aspetto che è stato migliorato dai programmatori, oltre al già solido gameplay, è la personalizzazione del proprio lottatore attraverso una serie di vestiti e oggetti che faranno in modo tale da rendere quasi impossibile trovare un altro giocatore con lo stesso personaggio. Gli equipaggiamenti sono comunque soltanto accessori e non cambiano nulla nel corso degli incontri come invece succede in altri titoli del genere. Le modifiche estetiche serviranno solo a rendere il vostro guerriero davvero unico e la scelta tra vestiti e accessori sembra davvero infinita. La grafica è stata leggermente migliorata con l’aggiunta di diversi effetti visivi, mentre ci si attende di vedere nuove aree di combattimento che vadano ad aggiungersi a quelle già presenti, speranza alla quale SEGA, per il momento, non ha ancora dato seguito. Per il resto il titolo offre ben due personaggi in più, che come da tradizione vanno ad aumentare le discipline simulate nel titolo, con una vecchia conoscenza quale Taka Arashi, il lottatore di sumo, e il nuovissimo Jean Kujo. Le new entry, da quello che abbiamo potuto constatare, sembrano amalgamarsi bene con le vecchie glorie, riuscendo a dare una maggior profondità al titolo e la strategia di combattimento, anche grazie alla mole di Taka, non semplicissimo da buttare a terra e con delle mani che sanno fare tanto male. Kujo invece si presenta come un lottatore molto aggressivo e capace di causare un gran quantitativo di danno grazie a combo veloci e imprevedibili. Insomma per tutti i fan ci sarà da studiare bene ogni mossa e verificare i vari match up onde evitare di finire KO troppo presto nelle varie partite online.Purtroppo al momento SEGA è rimasta molto vaga sulle varie modalità di gioco che saranno presenti nella versione finale del titolo, sicuramente oltre l’arcade presenzierà anche la classica maratona che ci vedrà combattere contro i personaggi creati dai migliori player di varie sale giochi della società giapponese, ma anche lottatori customizzati dai giocatori stessi grazie ad un recente concorso indetto dalla società. Oltre però alle varie opzioni per allungare un po’ l’esperienza di gioco in singolo, che comunque necessita solo di un buon training per risultare adeguata, sarebbe buona cosa che la società si concentri sul netcode da utilizzare e inserisca diverse modalità per l’online rispetto alla versione precedente vista su Xbox 360, davvero povera in questo frangente.
– Sistema di combattimento solido
– Gameplay tecnico
– Due personaggi in più decisamente carismatici
– Tantissime personalizzazioni
E’ senza dubbio il titolo più atteso da tutti i giocatori che amano i picchiaduro in 3D e il loro tecnicismo, dopo varie saghe sacrificate in nome della massa finalmente quest’estate Sega riporterà Virtua Fighter su console. Non ci sono molte cose da aggiungere, la versione da noi provata è quella da sala giochi, giunta alla terza revisione, è già il feeling con il titolo ci ha catturato, ancora una volta. E’ davvero difficile riuscire a scappare dal fascino di questa saga, se poi si ha la pazienza di imparare davvero bene il sistema di combattimento, senza buttarsi subito su Akira che è decisamente sconsigliato a tutti i neofiti della serie, si può arrivare ad apprezzare e capire il perchè una combo portata a segno esattamente come e dove si desiderava sia più gratificante di un qualunque smashing confusionario fatto a caso sui tasti. Iniziate a risparmiare per avere i climatizzatori sempre accesi, sarà un’estate decisamente caldissima quella che ci attende.