Anteprima

Until Dawn

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a cura di Nitro

Ormai ne avevamo perso le tracce, e con esse anche le speranze. Dopo la presentazione della Gamescom di ben due anni fa su Playstation 3, Until Dawn era sparito nel nulla. Qualche indiscrezione qua e là e notizie sporadiche riaccendevano ogni tanto l’interesse nel titolo, ma i Supermassive Games erano praticamente piombati in completo silenzio stampa. Alla conferenza Sony tenutasi martedì scorso, però, il titolo è comparso sui maxischermi come un fulmine a ciel sereno, mostrandosi più in forma che mai e suscitando l’interesse dell’intero pubblico. Il breve filmato aveva tuttavia lasciato qualche questione in sospeso, e proprio per questo ci siamo recati da Sony per assistere alla presentazione tenuta dal team di sviluppo inglese.

Un weekend andato stortoLe premesse della trama di Until Dawn non sono delle più originali, su questo non ci piove: un gruppo di ragazzi ha infatti deciso di trascorrere qualche giorno in una baita situata sul Monte Washington, cima presente nella Columbia Britannica. Tutto sembra procedere per il verso giusto quando, inaspettatamente, un folle killer decide di iniziare a tormentare gli otto amici, spaventandoli a morte e addirittura tentando di ucciderli. Sebbene per il motivo sopracitato non fossimo rimasti particolarmente colpiti, il sistema di progressione della storia ci ha intrigato parecchio. Gli sviluppatori di Supermassive Games sono infatti molto orgogliosi del cosiddetto Butterly Effect, metafora con cui hanno voluto spiegarci come il titolo non sia affatto lineare e come ognuno possa costruire la propria storia, totalmente differente da tutte le altre. Di tanto in tanto saranno presenti bivi ed enigmi che potranno porci in seria difficoltà, non solo sotto dal punto di vista meramente ludico e di gameplay, ma anche sotto al profilo morale, dato che le scelte da compiere non saranno affatto banali. Optare per una strada piuttosto che per un’altra scatenerà dunque una serie di effetti a catena, che si ripercuoteranno per tutto il resto della vicenda e porteranno a una delle cento varianti differenti del finale di gioco. Già da ora la rigiocabilità e la longevità sono elementi forti della produzione, specialmente se consideriamo che per portare a termine il primo playthrough saranno necessarie 9-10 ore.Terrore a gogoLa scena mostrataci era collocata a circa tre ore dai primi minuti di distanza, e vedeva Ashley e Chris alla ricerca di un’amica scomparsa e, come scopriranno poi, vittima del famigerato killer. Dopo aver udito urla provenienti da zone remote della casa e aver visto una figura camminare con lo sguardo perso nel vuoto, i due decidono di indagare e di scoprire cosa stia succedendo in quella dannata casa. Dove fossero gli altri cinque personaggi non ci è dato saperlo, dato che purtroppo non ci è stato possibile contestualizzare nel migliore dei modi la situazione corrente. Lungo l’esplorazione delle camere della residenza e dei piani sotterranei, i due comprimari vengono chiamati a fronteggiare una serie di minacce ed eventi inusuali che tendono a verificarsi, come porte che si chiudono da sole o donne urlanti che piombano proprio in faccia ai protagonisti – facendo prendere un colpo anche ai giornalisti presenti in aula. All’interno delle varie location che si vanno ad esplorare sono inoltre presenti degli oggetti che, se esaminati, provocheranno una reazione del Butterfly Effect e consentiranno, per esempio, di utilizzarli in un secondo momento, dando vita a un’ulteriore mutazione dello svolgimento della storia che si ripercuoterà fino all’epilogo.

Morte più avantiIl passaggio da Playstation 3 a Playstation 4 come piattaforma di sviluppo non deve essere stata una passeggiata per i ragazzi di Supermassive Games. Nel corso di un breve Q&A tenutosi poco dopo la presentazione, gli sviluppatori hanno affermato che, dopo l’annuncio avvenuto due anni fa, molte erano state le polemiche attorno a un sistema di controllo in prima persona concentrato appieno sulle periferiche di motion control di Sony. Proprio per questo motivo, nella versione per la console current-gen del colosso giapponese è stato deciso di passare da una telecamera in prima persona a una in terza, interfacciando stavolta Dualshock 4 per l’input dei comandi, ma mantenendo comunque qualche feature concessa dal pad stesso, primo su tutti l’utilizzo di giroscopio ed accelerometro, che sebbene non mutino di molto l’esperienza di gioco sono in grado di offrire sezioni decisamente interessanti.Ad aiutarli nella realizzazione di un nuovo comparto grafico è venuto in soccorso l’engine di Killzone: Shadow Fall, lo sparatutto di Guerrilla Games disponibile ormai da diversi mesi sul mercato. Il lavoro di conversione ci è parso davvero buono, ma quel che ci ha colpito maggiormente è stata la cura nella realizzazione dei modelli dei personaggi che abbiamo potuto vedere, che si avvicinano sempre di più a un ottimo livello di realismo, specialmente nelle animazioni facciali ottimamente realizzate. Persiste qualche incertezza invece su quelle relative al movimento, non sempre del tutto fluide, ma siamo certi che questo elemento non turberà i più.

– Ottima rigiocabilità

– Animazioni facciali ben realizzate

– Potrebbe davvero far paura

Until Dawn è un titolo ambiziosissimo che punta davvero in alto e, per il momento, sembra che ci stia riuscendo alla perfezione. Dopo interminabili periodi di silenzio il team di sviluppo ha finalmente deciso di far nuovamente parlare di sé, e non nascondiamo che, seppur un po’ terrorizzati dalle scene di gioco, siamo curiosissimi di scoprire più dettagli e ansiosi di mettere le mani su una build di gioco.

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