Anteprima

Timeshift

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a cura di Mugo

C’era una volta uno sparatutto che ci permetteva di modellare il tempo a nostro piacimento, di fermarlo, di rallentarlo e di tornare indietro. C’era una volta uno sparatutto che ci catapultava in un apocalittico futuro dove, nelle vesti del classico eroe forzuto ed armato fino ai denti, venivamo chiamati a combattere contro il dittatore sanguinario di turno.C’era una volta, perché il Timeshift del 2006 non ha niente a che vedere col Timeshift presentatoci da Sierra al W Hotel di San Francisco.C’è ancora, perché l’idea di base è quella, ma lo sviluppo è tutta un’altra cosa.

Ritorno al futuroAlcuni di voi, forse, hanno seguito la gestazione di Timeshift. Titolo partito dai lidi di Atari e approdato, dopo una demo già distribuita, a quelli di Sierra.Il concept è abbastanza semplice, abbiamo un first person shooter arcade con la particolarità di consentire dei brevi, ma utilissimi, viaggi nel tempo.Il gioco era praticamente pronto, quando alla Sierra hanno pensato che il materiale a disposizione fosse talmente buono che ci si poteva concedere un altro anno di tempo per sfruttarlo al meglio, e così è stato. Infatti quello che è apparso davanti ai nostri occhi è ora un titolo curato nei dettagli e visivamente eccellente.Nell’anno che si sono presi per migliorare il gioco, gli sviluppatori hanno dato un gran peso a tutte le impressioni raccolte a chi aveva provato la demo, navigando tra forum e blog del settore.Infatti molte delle migliorie sono dettate proprio dai commenti degli utenti, prima fra tutte la caratterizzazione del personaggio, ora non è più una specie di super eroe, un Rambo del futuro. Ora è un normale uomo, ma dotato di una tuta dai poteri e dall’intelligenza spettacolare.Intelligenza? Sì, perchè SAM (la tuta in questione), avrà un ruolo fondamentale nella gestione degli spostamenti temporali. Nella prima versione del gioco infatti, si poteva decidere di fermare il tempo, di rallentarlo e di mandarlo indietro, ora si preme solo il tasto che attiva le funzioni connesse alla quarta dimensione, e SAM sceglierà per noi cosa ci conviene di più. Giusto per capirci: se un simpatico soldato nemico ci usa come bersaglio per il suo lanciarazzi, la risposta di SAM sarà diversa a seconda della nostra posizione. Se il razzo è appena stato lanciato il tempo si fermerà permettendoci di colpirlo e di vederlo esplodere a pochi metri dal nemico. Se è a metà strada, sarà rallentato così da farci spostare dalla sua traiettoria, mentre se è ormai prossimo a noi, il tempo verrà fatto scorrere al contrario, così potremo guadagnare secondi preziosi per la nostra fuga.Questo dimostra come l’intelligenza artificiale di SAM sia molto elaborata per gestire ogni situazione in modo adeguato. Parlando di intelligenza artificiale dobbiamo parlare di quella dei nemici: saranno molto più furbi in questa seconda versione, agiranno in gruppo e saranno in grado di accorgersi dei cambiamenti intorno a loro (per esempio se un nemico viene colpito, quelli attorno a lui inizieranno a preoccuparsi della sua salute, oppure, se spariamo alle gambe di un avversario questo piuttosto che lasciarci andare ci seguirà camminando sulle ginocchia fino a che non lo abbattiamo). Il gameplay, da come abbiamo potuto vedere, dovrebbe permettere diversi approcci a situazioni identiche, però la paura che si ha è che si ricorra fin troppo spesso ai poteri temporali, una sorta di invincibilità temporanea e spettacolare. Chiaramente non potrete tenere premuto il pulsante dedicato in continuazione, ma nonostante le limitazioni il rischio non è del tutto evitato.

Anche le ambientazioni sono cambiate molto in un anno, ora sono molto più scure, ma purtroppo anche più stereotipate. Non c’è niente da dire sulla qualità delle stesse, sono realizzate con cura e dovizia di particolari un po’ ovunque, le textures sono pulitissime e gli effetti eccellenti, ma l’idea di déjà vu le attraversa inesorabilmente. Stesso discorso vale per i nemici, dopo il restyling siamo passati da duemilacinquecento a cinque milioni di poligoni a personaggio, e si vede! Però anche questi non sono originali: enormi mech arrabbiati e distruttivi, uomini a metà tra squadre speciali e mercenari, niente di nuovo insomma. Di particolare c’è la scelta di non dare una collocazione spaziale al gioco, non ci sarà detto il paese in cui combattiamo con l’intento di farci sentire a casa nostra, anche se qualche anno dopo.Inoltre, in questa fase di sviluppo, si nota ancora la presenza di un leggero aliasing in alcune situazioni, e soprattutto di cali di frame-rate (in particolare nella versione PC) difetti che comunque dovrebbero scomparire nella versione finale.Per quanto riguarda la modalità multiplayer, TimeShift offre diverse opzioni che saranno completamente personalizzabili dai giocatori, dalle azioni dei bot alle caratteristiche generali delle mappe. I poteri temporali vi saranno integrati, con le dovute limitazioni, sotto la forma di granate in grado di creare con l’esplosione delle zone dove il tempo si ferma per tre secondi, sarebbe stato troppo permettere a tutti i giocatori i poteri di SAM!

Timeshift, è un titolo dalla gestazione più che travagliata, osservando l’enorme salto di qualità compiuto non possiamo che essere felici per le migliorie apportate, anche se queste hanno avuto il loro prezzo in termini di originalità. Il discorso della manipolazione del tempo del resto non è una novità, e speriamo non si riduca ad un effetto blur usabile come jolly ogni trenta secondi. Questo titolo pertanto è ancora in bilico tra l’essere un buon gioco e un capolavoro da comprare a tutti i costi, per scoprire il verdetto definitivo non ci resta che aspettare la release finale!

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