Anteprima

The Saboteur

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a cura di drleto

A pochi giorni dall’uscita ufficiale nei negozi, abbiamo avuto modo di mettere le mani su una copia di The Saboteur, interessante sandbox di Pandemic ambientato nella Francia occupata dai nazisti.

Paris, ParisIl gioco si apre su Sean Devlin, burbero irlandese intento a rimuginare al passato, affogando i ricordi nell’alcool servitogli al bancone de “La Belle de Nuit”, celebre cabaret di Montmartre, il quartiere bohemien della capitale francese.Nemmeno il tempo di goderci in pace le curve delle ballerine che veniamo avvicinati da Luc, un membro della resistenza, che ha visto in Sean un possibile alleato per le sue imprese.Dopo un veloce scambio di battute capiamo che il francese ha decisamente un buon intuito, dato che riesce a coinvolgere il protagonista in un tentativo di sabotaggio di un serbatoio di carburante, posizionato al centro di una piazzaforte tedesca nel quartiere.Questa prima missione ci da il modo di cominciare a prendere confidenza con il gameplay di gioco. Ad una prima occhiata la più grande ispirazione di The Saboteur è sicuramente GTA IV e la sua impostazione free roaming. La città di Parigi sarà interamente esplorabile, fatto salvo per alcune porzioni di mappa ancora sotto controllo nemico. Potremo prendere “in prestito” le vetture che cominciano ad affollare le strade cittadine, in modo da raggiungere più velocemente gli obiettivi della missione. Nonostante manchino ancora diversi decenni dalla sua invenzione, il radar sarà corredato da una comoda funzione GPS capace di agevolarci l’orientamento tra i saliscendi parigini.La più grande differenza è che, nel gioco Pandemic, investire i nazisti è considerato un atto positivo, nonostante scateni le classiche sessioni di inseguimento nelle quali dovremo cercare di seminare i teutonici sorveglianti. I tedeschi si insospettiranno anche per azioni meno radicali che investire uno dei loro compagni, come per esempio andare in giro con un arma spianata, istigare una rissa o arrampicarsi sui tetti. Ma la resistenza non ha bisogno di un piantagrane, quanto di pochi e selezionati gesti plateali che ispirino la popolazione ad opporsi all’occupazione e mantenga al sicuro e nell’anonimato i mandanti.

ChiaroscuriPer questo motivo avremo bisogno di un diversivo per far detonare il serbatoio nazista. Mentre Luc posiziona dell’esplosivo su di un camion all’esterno del recinto fortificato, il nostro compito sarà quello di arrampicarci silenziosamente su di un palazzo vicino ed approfittare della confusione per infiltrarci nel perimetro e piazzare la dinamite. In questa breve sequenza, The Saboteur mostra alcune tra le diverse sfaccettature del suo gameplay: dopo esserci arrampicati sulla facciata dell’edificio in pieno stile Assassin’s Creed, dovremo utilizzare delle dinamiche stealth per non farci vedere dai sodati nemici, per poi fuggire a perdifiato utilizzando un veicolo rubato.Il portare a termine la missione metterà in discussione il dominio tedesco sull’area adiacente l’obiettivo, in modo tale da permettere alla resistenza di intensificare le proprie attività e di rendere più sicura la città per Sean ed i suoi alleati. Visivamente tale differenza è data da un brusco passaggio tra delle cupe tonalità di grigio, che indicano lo scoraggiamento della popolazione, ad una vibrante palette di colori segnale di una rinnovata speranza nel futuro.Ritornati a Montmartre scopriamo che Sean non è solo un avventore de “La Belle de Nuit”, ma risiede in pianta stabile nel retro del cabaret, dove ci dirigiamo per recuperare le nostre forze. Entrati nella nostra stanza veniamo assaliti dai ricordi, che ci riporteranno ad un paio di mesi prima, quando l’Europa non era ancora dichiaratamente in guerra ed il protagonista si stava accingendo a partecipare ad una celebre corsa automobilistica, in veste di pilota emergente sulla scena internazionale. Nonostante si vociferi di un imminente conflitto, accompagniamo Sean oltre al confine tedesco accompagnati dal suo migliore amico, dalla sorella di quest’ultimo e da Vittorio, il capo della sua scuderia. Nella cittadina sede della corsa scopriamo che non corre buon sangue tra il nostro team e il campione locale, uno spocchioso bellimbusto fanatico del nazismo, oltre che il buon irlandese ha avuto una qualche relazione estemporanea con una bella inglese, che si rivelerà in più di un’occasione come un fortunato deus ex machina. Questo breve prologo viene sfruttato per introdurre ulteriori meccaniche di gioco, come la lotta corpo a corpo o le fasi di sparatoria, oltre che per presentare parte del cast che probabilmente reincontreremo durante la nostra avventura, dato che in seguito a un tragico avvenimento verremo a conoscenza dei motivi che hanno spinto Sean a rifugiarsi in un bordello di Parigi e a provare un cieco rancore per i nazisti.

ColoriDa questa prima prova emerge come dal punto di vista meramente tecnico il gioco viva molto di alti e bassi. Di positivo sottolineiamo sicuramente la ricostruzione della città di Parigi e dell’atmosfera che probabilmente si respirava durante i giorni dell’occupazione, oltre che la realizzazione dei volti, piuttosto curati e con buone animazioni facciali. Anche il frame rate appare piuttosto stabile, nonostante il motore grafico non lesini su effetti luce o esplosioni. Quello che ha convinto meno è l’ottimizzazione di difetti quali il popup (riscontrabile soprattutto in area aperte come la lunga strada di campagna che porta Sean a gareggiare in Germania) e la mancanza di un motore fisico elaborato come quello dei concorrenti.Dal punto di vista sonoro siamo rimasti stupiti nello scoprire la presenza di un doppiaggio completamente in italiano, anche se occorre dire come quello originale garantisca una migliore caratterizzazione dei personaggi, ognuno con un accento inglese diverso a sottolineare la provenienza di ciascun protagonista.In questa fase iniziale il gameplay è parso piuttosto vario e ricco di possibilità per quanto lineare. Crediamo comunque che col procedere dell’avventura si apriranno nuove possibilità di gioco e che tale limitazione alle possibilità al giocatore sia stata studiata allo scopo di renderlo consapevole del mondo di gioco e del suo protagonista. Tali cose potranno però essere analizzate con maggiore profondità dopo una sessione di gioco maggiore, rimanete dunque con Spaziogames per scoprire le sorprese del Sabotatore.

– Tecnicamente valido

– Gameplay vario

– Periodo storico sempre affascinante

Dalle prime impressioni The Saboteur si è rivelato un buon gioco, dal gameplay vario ed immediato e dall’ottima atmosfera. Se sostenuto da una trama avvincente e costruito attorno a missioni divertenti che permettano di sfruttare appieno i tanti approcci messi a disposizione dal gameplay il gioco Pandemic potrebbe rivelarsi una gradita sorpresa, forse non in grado di settare nuovi standard nel settore, ma probabilmente di intrattenere il giocatore durante le lunghe vacanze natalizie.

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