Anteprima

The Order 1886

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a cura di Hybr1d

Colonia – Tra i nuovi progetti di Sony destinati ad esordire sulla console di nuova generazione, The Order 1886 era uno di quelli che maggiormente aveva catalizzato la nostra attenzione, nonostante le risicate informazioni rilasciate durante lo scorso E3. Poco si sapeva sul titolo in sviluppo presso gli studi Ready at Dawn, ma il solo fatto di essere il primo titolo sviluppato interamente per PlayStation 4 lo ha portato in cima alla lista degli interessi. Il frutto del lavoro del team di sviluppo arriverà sul mercato a 2014 inoltrato e porterà con sé una tecnologia vitale per il colosso nipponico, in vista della produzione di futuri titoli first party. 
Nella saletta in cui si è tenuto l’incontro a porte chiuse, speravamo di vedere i primi minuti di gameplay di The Order 1886, ma siamo rimasti a bocca asciutta. Di contro, però, abbiamo avuto un assaggio del portentoso engine alla base del gioco, del suo incredibile livello di realismo e di una fisica eccezionale. 
Un progetto molto ambizioso
Lo studio fondato nel 2003 conta attualmente una novantina di membri, per la maggior parte impegnati nella realizzazione di questo ambizioso progetto. L’idea di portare alla luce un gioco ambientato in una Londra vittoriana si fa strada tra gli sviluppatori nel 2006, ma, finita la fase di pre produzione e iniziato lo sviluppo, l’incedere della successiva generazione di console costringe la software house a rivedere la tabella di marcia e riprogrammarne interamente la timeline. La sicurezza di avere in Sony un partner decennale interessato a supportare il team e l’intero progetto, ha fatto sì che il tutto fosse rimesso in discussione per fare di The Order il primo vero lavoro interamente concepito per una console next-gen.
The Order è ambientato in una Londra alternativa di fine 800, in cui lo sviluppo economico ha cavalcato l’onda lunga della rivoluzione industriale, portando importanti innovazioni nei campi più disparati, compreso quello bellico. I quattro personaggi che saranno i protagonisti del titolo avranno a disposizione armi che strizzano fortemente l’occhio allo steampunk più complesso e raffinato. 
Il primo passo per la realizzazione di un’ambientazione credibile è stato girare e fotografare le location più importanti della capitale inglese, da riprodurre in maniera certosina utilizzando il portentoso motore di gioco a disposizione. Venti sviluppatori tra designer e artisti sono stati impiegati in questa impresa, che ha portato nello studio dello sviluppatore più di trentottomila fotografie e filmati in quantità. 
Le vette grafiche raggiunte già in questa fase di sviluppo sono notevoli, e vanno di pari passo con quelle del motore fisico che gestisce le interazioni nelle ambientazioni di gioco, altro pilastro alla base di un titolo che, sebbene poco pubblicizzato, promette di offrire cose mai viste prima.
Fisica di prossima generazione
L’evoluzione videoludica non può prescindere dal solo aspetto grafico, ma si articola in un’ampia gamma di aspetti che forse mai come adesso meritano di essere portati al livello successivo. Ready at Dawn ci sta provando con un motore fisico denominato Abel, che evolve il concetto di texture creando dei veri e propri “materiali” di poligoni. Nei videogiochi attuali, tutte le ambientazioni sono ricoperte da texture che a seconda del livello di dettaglio donano un maggiore o minore realismo ai corpi solidi. Specifiche animazioni ne regolano il comportamento, e gli effetti di luce sono programmati ad hoc per offrire l’effetto voluto dagli sviluppatori. I “materiali” concepiti per The Order invece sono stati programmati tenendo conto di un più vasto spettro di informazioni, quali la consistenza o l’elasticità. Applicando i materiali direttamente sui modelli, oltre alle informazioni prettamente grafiche date dalle texture, vengono incorporate tutta una serie di parametri che danno vita alle interazioni fisiche più realistiche mai apparse su console. 
Nella tech demo mostrataci, gli sviluppatori si sono divertiti a devastare prima uno steccato fatto di assi di legno con schegge che volavano in ogni dove e successivamente hanno continuato a interagire con tutti i pezzi sparsi nell’ambientazione. Far esplodere delle cassette di legno con delle granate dà la vera misura del prodigio tecnico che gli sviluppatori sono riusciti a realizzare. Ogni esplosione è diversa dalla precedente, proprio per l’assenza di animazioni predefinite a fronte di una reale interazione tra l’energia generata dall’esplosione e le caratteristiche fisiche del materiale. Un’altra dimostrazione l’hanno data le bandiere fluttuanti al vento colpite con dei proiettili: ognuna reagiva in maniera differente a seconda di dove era stata colpita, dando conferma della completa assenza di script. Altro aspetto importantissimo sono le interazioni tra i diversi material: sparare ai muri o ad oggetti di metallo causa fori e deformazioni che non sono precalcolati, ma dipendono dai colpi ricevuti, andando oltre la mera modifica estetica.
Alla luce di tutto ciò, sebbene il tanto agognato gameplay non si sia visto, il nostro interesse attorno al gioco è cresciuto ulteriormente e non vediamo l’ora di poterlo rivedere più avanti con una build più avanzata.

– Setting affascinante

– Motore fisico prodigioso

Il primo vero incontro con The Order 1886 ci ha lasciato piacevolmente soddisfatti, anche se non era di certo quello che ci aspettavamo. Vederne il gameplay era più che una speranza, ma le tech demo utilizzate per dar dimostrazione delle capacità del nuovo motore di gioco ci hanno ripagato della delusione iniziale. Abel permette una fisica di nuova generazione con interazioni tra i corpi mai viste prima, e il livello di dettaglio grafico è già molto promettente nonostante il titolo sia atteso solamente a 2014 inoltrato. Il primo titolo sviluppato interamente su console di nuova generazione si preannuncia essere il migliore di Ready at Dawn.

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