Il 12 marzo non è da segnare sul calendario solo per l’uscita di God of War: Ascension, ma anche per la prima demo giocabile di The Last of Us, che verrà inserita da Sony come extra proprio nel gioco che segna il grande ritorno di Kratos. Se però non riuscite ad aspettare un altro mese senza la vostra razione quotidiana di Naughty Dog, ecco che il team americano ha presentato ieri a Los Angeles una seconda demo di The Last of Us dopo quella dell’E3 nel giugno scorso, che aveva già messo in luce tutte le qualità di questo action-survival esclusivo per PlayStation 3 in uscita il 7 maggio.
Tre contro tutti
La nuova porzione di The Last of Us mostrata da Naughty Dog è ambientata a circa un’ora dall’inizio del gioco e poco prima di quanto visto nella demo di giugno. La location, che non sfigurerebbe in un qualsiasi survival-horror postapocalittico, è quella di un sobborgo di Boston, dominato da palazzi ormai fatiscenti e da un senso di distruzione, cupezza, orrore e tragedia che mai si era visto prima in un titolo del team californiano. D’altronde già si sapeva che The Last of Us sarebbe stato per Naughty Dog qualcosa di completamente diverso dal passato, lontano anni luce anche dai momenti più tesi e drammatici di un qualsiasi episodio di Uncharted. In questo spettrale scorcio metropolitano si muovono i tre protagonisti del gioco, ovvero Joel, Tess ed Ellie. I primi due cercano di sopravvivere contrabbandando armi, droghe ed esseri umani vent’anni dopo l’epidemia di Cordyceps, che ha decimato la popolazione mondiale e trasformato molti dei sopravvissuti in mostruose creature assetate di sangue. Ellie è invece una ragazzina di 14 anni che non ha mai visto il mondo al di fuori della zona protetta in cui è nata e cresciuta; il contrasto tra l’ingenuità e l’innocenza di Ellie e l’esperienza e il cinismo dei due protagonisti adulti promette un costrutto narrativo molto interessante, anche se nella demo di ieri Naughty Dog ha preferito mostrare più l’azione che non l’intreccio tra i tre personaggi.
Mai far arrabbiare un Clicker
Si capisce subito, ancor più che nella demo di giugno, che The Last of Us non sarà l’ennesimo action-adventure in terza persona. Qui infatti la tensione è continua e palpabile e trovarsi da soli circondati da chissà quali e quante creature è una sensazione da tipico survival horror. Gli interni sono completamente bui e solo una torcia elettrica fornisce un po’ di luce, mentre tutto intorno è un susseguirsi di rumori di passi, di versi angoscianti, di oggetti rotti e caduti. Immaginiamo il senso di immersione nel gioco e di terrore con un bel paio di cuffie nella nostra stanzetta al buio, ma già così The Last of Us fa dannatamente paura e non solo per il tipo di ambientazione e per l’attenzione certosina alla sfera sonora. Anche i nemici infatti paiono usciti dal peggior incubo possibile. I Runner hanno conservato ancora un minimo di umanità, ma il contagio li ha comunque resi degli esseri mostruosi e se attaccano in gruppo sono a dir poco letali. Ancora più estremi sono i Clicker, creature ormai senza più volto che pur non potendo più vedere nulla hanno sviluppato un udito eccezionale, con il quale riescono a localizzare gli umani e ad attaccarli. Lo scontro frontale con un Clicker, che può uccidere con un solo attacco squarciando la gola del malcapitato di turno, è caldamente sconsigliato. Per questo nella demo gli sviluppatori cercavano di sorprendere questi essere alle spalle, distraendoli con lanci di oggetti o cercando di non fare il minimo rumore.
Le mille sfaccettature di Naughty Dog
A conferma di come il sonoro giochi un ruolo fondamentale nel gameplay, Joel è in grado di concentrarsi e di “visualizzare” i rumori attorno a lui. In questo caso il gioco passa a una visualizzazione in banco e nero e viene mostrata l’origine dei suoni; se però il verso gutturale e terrorizzante dei Clicker può essere individuato facilmente, i Runner possono anche rimanere farmi in attesa della loro preda e non fare alcun rumore, rendendo così molto più difficile la ricerca della loro posizione. Tutta questa struttura di gioco, a cui si aggiungono la scarsità di proiettili e la perenne inferiorità numerica dei tre protagonisti rispetto agli infetti, fa di The Last of Us un perfetto esempio di survival horror con forti dosi di stealth e di esplorazione. Dello stealth abbiamo già parlato (sfruttare l’oscurità, non fare rumori, attaccare alle spalle, distrarre i nemici), ma anche esplorare ogni minimo anfratto delle strade e degli interni degli edifici è fondamentale per trovare oggetti e risorse di ogni genere.
Il survival che non ti aspetti
Alcol per curarsi o per fabbricare una molotov, munizioni, mattoni, forbici, oggetti contundenti di ogni tipo; ci sarà anche spazio per un vero e proprio sistema di crafting, anche perchè gli oggetti, rompendosi e consumandosi con l’uso, necessiteranno di un costante ricambio e di potenziamenti per renderli più resistenti e durevoli. Naughty Dog promette inoltre una quantità limitata di sezioni scriptate e molta libertà di azione e di approccio; con il comando della corsa potremo ad esempio tentare una fuga invece di combattere se la situazione sta per volgere al peggio, ma a seconda delle nostre preferenze di gioco potremo optare per soluzioni più stealth-attendiste o più frontali, fermo restando che con un continuo approccio in stile Nathan Drake non andremo molto lontani. Le eccezionali animazioni e le espressioni facciali estremamente realistiche sono infine la classica ciliegina sulla torta, facendo di The Last of Us uno dei titoli più promettenti, spiazzanti e intensi in uscita nei prossimi mesi. Dopotutto cosa potremmo aspettarci da Naughty Dog se non l’eccellenza?
– Atmosfera carica di tensione
– Grande libertà di azione
– Componente survival molto promettente
La nuova demo di The Last of Us ha messo in luce il lato più survival, estremo e orrorifico del nuovo capolavoro annunciato di Naughty Dog. L’attenzione ai rumori, gli orrendi Clicker, la scarsità di armi e l’atmosfera da incubo post-apocalittico promettono davvero grandi cose. Peccato dover aspettare ancora tre mesi per vederlo sugli scaffali, ma la demo del gioco, annunciata il 12 marzo assieme a God of War: Ascension, saprà saziare la curiosità e l’attesa di chi non vede l’ora di catapultarsi in una Boston mai così spaventosa e mostruosa.