Anteprima

The Idol Master

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a cura di Iori Yagami

Che il mercato videoludico giapponese sia diverso da quello occidentale è una realtà ormai nota a tutti. La causa principale di queste spaccature di mercato risiedono negli usi e costumi della loro cultura generale, davvero troppo diversi dai nostri per essere compresi a fondo. Nel mondo dei videogiochi tali diversità diventano fonte di successo per alcune console e causa di sconfitta in altre. Per il primo Xbox è successo che in USA ed Europa la console è andata a gonfie vele, mentre in Giappone l’ottima qualità del software disponibile non è stata apprezzata a fondo e questo ne ha causato l’insuccesso commerciale.Con l’avvento di Xbox 360, Microsoft ha imparato dai suoi errori (se così possiamo definirli) e sta conducendo una nuova strategia di mercato atta a “convincere” gli amiconi nipponici ad apprezzare maggiormente il nuovo gioiellino della Next-Gen. Come ha avuto modo di sottolineare Peter Moore allo scorso Tokyo Game Show, Microsoft ha capito che per avere successo in Giappone “deve far sviluppare giochi dai giapponesi per i giapponesi”. Detta così potrebbe sembrare un gioco di parole, ma c’è tanta verità nel discorso del carismatico Moore, almeno a giudidare dai gusti videoludici dei confratelli nipponici.In pratica, nel paese del Sol Levante hanno particolarmente successo i giochi più strani come ad esempio miriadi di simulazioni di appuntamento, gestionali e simulatori di crescita abbinate a belle ragazze (il pensiero vola sempre alle simulazioni di appuntamento, denominate, in Giappone, Ren’Ai…), oppure giochi tratti da manga ed anime più o meno famosi. Sicuramente il genere in assoluto più famoso in terra nipponica sono gli RPG e Microsoft ha saputo provvedere a tale mancanza, proponendo in esclusiva i nuovi titoli di Mistwalker capitanato da Hironobu Sakaguchi (il papà di Final Fantasy), intitolati “Blue Dragon” e il promettente ed altamente spettacolare “Lost Odyssey”. Da citare anche “Trusty Bell” della Namco, che in occidente è stato ribattezzato “Eternal Sonata”.Non è comunque di RPG che andremo a parlare, ma di un gioco smaccatamente nipponico al cento per cento, che difficilmente vedremo in occidente: il suo nome è The Idol Master.The Idol Master è la prova più lampante delle tante diversità in fatto di gusti videoludici tra noi occidentali e confratelli nipponici. Microsoft intende quindi servirsi di questo gioco e dei già citati RPG per cercare di fare breccia nei cuori dei giocatori giapponesi, cercando di produrre sempre più software vicino ai loro gusti. Dopo “Ridge Racer 6” e “Trusty Bell” e un gioco dedicato a Gundam, torniamo a parlare di Namco-Bandai grazie a questo simpatico gioco dedicato alle idols nipponiche. Andiamo quindi a vedere cosa bolle in pentola…

La nuova regina del pop?Prodotto e sviluppato da Namco-Bandai, The Idol Master è ambientato nel coloratissimo mondo delle idol giapponesi. Prima di descrivere il gioco, occorre prima spiegare che le “Idol” sono ragazzine che, per merito del loro aspetto fisico, diventano famosissime come modelle, cantanti o attrici.Tale spiegazione era doverosa al fine di capire meglio il nostro compito all’interno del gioco. In The Idol Master vestiremo dunque i panni di un produttore musicale impegnato a creare una nuova reginetta del j-pop, che sappia incantare intere platee di fans scatenati.Dovremo scegliere la nostra ragazza preferita nella lista disponibile delle candidate e quindi farle studiare canto e danza, organizzarle i concerti, gli incontri con il pubblico ed occuparci naturalmente della campagna pubblicitaria.Le varie situazioni di gioco vengono gestite attraverso simpatici mini giochi, per lo più incentrati su prove di canto e danza. A seconda del risultato ottenuto, la nostra idol otterrà un maggiore o minore successo, scalando le classifiche musicali giapponesi.Potremo interagire con le ragazze anche al di fuori dello studio, ma dovremo ricordarci di non approfittare delle situazioni. Infatti, potrà capitare che le ragazze avranno bisogno di aiuti e consigli vari non inerenti al lavoro vero e proprio e il produttore dovrà quindi mantenere sempre una condotta “professionale” e distaccata. Da questo punto di vista il titolo Namco si discosta dalle miriadi di Ren’ai simulator (simulatori di appuntamento) realizzati in Giappone, dato che il nostro compito consiste principalmente di portare al successo una ragazza scelta tra le candidate e non intavolare una realazione amorosa con lei.Ad ogni modo, durante queste fasi di dialogo, potremo selezionare su schermo la frase più adatta alla situazione e cercare di aiutare realmente la ragazza. The Idol Master non è dunque una simulazione di appuntamenti e a tal proposito si presenta come un gioco originale e diverso dai soliti schemi.Il cabinato del coin-op originale, uscito nelle sale giochi nipponiche nel 2005, era provvisto di un touchpad e, di conseguenza, molti mini-game sono stati modificati. La giocabilità dovrebbe comunque rimanere invariata, almeno a giudicare dai video del gioco che circolano in rete.The Idol Master nella versione Xbox 360, oltre alla grafica e le animazioni migliorate, conterrà nuove ragazze (per l’esattezza undici) e canzoni inedite.Inoltre nella versione arcade del gioco le ragazze potevano inviare sms (si trattava in verità di e-mail inviate tramite il telefono cellulare) ai telefonini dei giocatori e richiedere consigli e aiuti vari. Molto probabilmente tale opzione nella versione Xbox 360 verrà sfruttata nel Live, in modo da poter usufruire anche di questa simpatica funzionalità.

Sembra un anime!Guardando The idol Master si ha l’impressione di assistere ad un coloratissimo anime in televisione. Il “miracolo” di tale bellezza visiva è stato reso possibile tramite l’uso del cel shading, che rende la grafica 3D del tutto simile ad un accattivante cartone animato.Infatti, grazie alla particolare tecnica del cel shading (resa famosa da titoli come “Jet Set Radio” o estremizzata come in “Killer Seven”) utilizzata egregiamente da Namco, The Idol Master non ha davvero nulla da inviadiare agli anime veri e propri. Le ragazze sono infatti animate splendidamente e la fluidità dei movimenti, unita all’incredibile dettaglio visivo, rendono il gioco un anime a tutti gli effetti. Lo stile grafico delle ragazze è dotato di un buon character design, anche se all’atto pratico è un pò troppo semplicistico. Ad ogni modo dobbiamo ammettere che i disegni delle ragazze si addicono al look musicale del gioco e tutto sommato ci si può accontentare.Dal punto di vista sonoro, The Idol Master propone diversi brani che le varie ragazze dovranno cantare e ballare. Non ci sbilanciamo troppo sulla qualità dei brani, dato che rispecchia in pieno gli standard di molte canzoni famose in Giappone. Possiamo dire che si tratta di brani “tipici” cantati da “tipiche” idol giapponesi… Sotto il profilo tecnico, la qualità sonora dovrebbe attestarsi comunque su buonissimi livelli e questo dovrebbe garantire agli appassionati del genere l’ascolto di tanta “buona” musica.

Aspettando l’uscita…The Idol Master fa parte del nuovo piano di vendita messo a punto da Microsoft per avvicinare l’Xbox 360 ai gusti dei confratelli nipponici. Riuscirà The Idol Master nell’impresa? La risposta non tarderà ad arrivare, dato che il gioco uscirà in Giappone per la fine dell’anno, mentre il coin-op, che impazza già tempo nelle sale giochi nipponiche, sta riscuotendo ottimi consensi.Intanto, Namco-Bandai ha praticamente realizzato una conversione casalinga perfetta del suo coin-op di successo e si appresta ad irrompere nei negozi giapponesi per la fine di dicembre, in modo da conquistare le vendite di questo Natale.Date le già menzionate differenze di mercato tra Giappone e occidente, è alquanto improbabile una versione europea (o americana) di questo gioco. The Idol Master è però un esempio importante di gioco pensato appositamente per il mercato nipponico che potrebbe spingere notevolmente le vendite di Xbox 360 nella terra del Sol Levante. Ci auguriamo quindi che questo Natale possa far capire ai giapponesi che ci si può divertire anche sulla console di casa Microsoft…

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