Anteprima

The Elder Scrolls Online

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a cura di Pregianza

Los Angeles – Il Figueroa Hotel è sempre stato, per chi ha la fortuna e il privilegio di visitare l’E3, la prima e più importante vetrina della fiera losangelina. Le sue altissime facciate, infatti, sono famose per ospitare le gigantografie pubblicitarie di alcuni titoli da tripla A: dopo GTA IV e Max Payne 3 (solo per citarne un paio), quest’anno eravamo molto curiosi di vedere quali personaggi ci avrebbero accolti. Ebbene, giunti di fronte alle pareti, una donna arciere, un ladro e un guerriero ci fissavano dall’alto della loro maestosità. Era il loro benvenuto nelle lande di The Elder Scrolls Online.

Un nuovo vento soffia a CyrodillDopo avervi regalato i primi dettagli nell’anteprima di maggio, finalmente siamo riusciti a vedere qualcosa di concreto e abbiamo ascoltato con attenzione le parole degli sviluppatori per cercare risposta ai tanti inevitabili dubbi derivanti dall’unione tra un TES e un MMORPG.Ciò che si conosceva ed è stata confermata è la storyline: The Elder Scrolls Online narrerà vicende accadute mille anni prima degli eventi vissuti in Skyrim, quando Cyrodill era un anarchico teatro di guerra tra tre grandi fazioni. Proprio tra una di queste fazioni dovremo scegliere nella fase di creazione del personaggio: il Daggerfall Covenant rappresenterà un gruppo di razze del Nord Ovest, l’Ebonheart Pact raggrupperà gli elfi scuri dell’Est e l’Aldmeri Dominion gli abitanti del Sud Ovest.A prescindere dall’orientamento e dalla razza, l’obiettivo sarà il medesimo: recuperare la propria anima rubata dal principe daedrico Molag Bal. Riottenere il prezioso maltolto, senza il quale siamo condannati alla morte e alla resurrezione per l’eternità, sarà impresa percorribile in gruppo quanto in solitario. The Elder Scrolls Online, infatti, tenta di distaccarsi dai cliché dei MMORPG più famosi e lo fa innanzitutto nell’approccio di gioco. Chi predilige l’azione in solitario troverà una serie di quest che non gli ostacoleranno la corsa al livello massimo, mentre per i puristi del genere Bethesda e Zenimax Online hanno concepito raid per party da sei a ben venticinque giocatori.Durante la presentazione i relatori hanno focalizzato spesso l’attenzione su un altro aspetto che distinguerà The Elder Scrolls Online da WoW piuttosto che da Guild Wars 2: l’abbandono del cosiddetto Holy Trinity, ovvero la regola non scritta che impone di avere, in ogni gruppo, un bilanciamento preciso composto da tank, healer e DPS. Due tank, per intenderci, se lavoreranno in sinergia potranno avere la meglio di un nemico molto più forte di loro, grazie all’ampia gamma di spell sbloccabili e al sistema di combattimento la cui base è la stessa dei TES single player.Venendo al sodo, le meccaniche del gameplay ci sono sembrate familiari e in diversi momenti abbiamo creduto di essere davanti a Skyrim o, ancor di più, a Morrowind. Il personaggio colpiva, parava e schivava esattamente come abbiamo fatto per molte ore sui sopracitati titoli e le sue abilità erano legate alle classiche tre statistiche della saga, ovvero forza, intelligenza e stamina. Non sembrava esserci l’abusato fenomeno del targeting e di questo siamo rimasti piacevolmente sorpresi. I nemici non attaccheranno indistintamente un membro del party quindi, così come il nostro alter ego farà esattamente ciò che vorremo senza fossilizzarsi su un mob. Da segnalare poi l’ottima integrazione, in un sistema così rodato, dei Sinergy Attack, ovvero attacchi combinati sulla falsa riga di quelli effettuabili in Guild Wars 2. Potenzialmente un ottimo valore aggiunto, soprattutto nelle fasi più concitate.Altro aspetto ad averci colpito è stata l’interfaccia, ridotta all’osso e molto più snella rispetto a quanto propone la concorrenza, pur senza rinunciare alla chat di sinistra e alla minimap in basso a destra. Questo significa sostanzialmente due cose. La prima è che la filosofia di Zenimax Online è quella di proporre un TES per nulla snaturato pur in un contesto completamente nuovo come gli MMORPG, la seconda è che le spell utilizzabili saranno un numero limitato da scegliere oculatamente e a seconda del nemico, come dicevamo, in un grande calderone. L’appassionato, dunque, dovrebbe sentirsi subito a casa propria, così come si aspetta in ogni nuovo viaggio a Cyrodill.

Un PVP massiccioSkyrim, Oblivion, Morrowind e Daggerfall. Per la nostra e la vostra gioia, il mondo di gioco darà accesso a tutte le regioni più famose della serie. In ognuna centinaia di NPC vi attenderanno per assegnarvi quest, spesso legate fra di loro. Se fino ad adesso abbiamo elogiato il tentativo degli sviluppatori di discostarsi dalla concorrenza, bisogna ammettere che sotto questo aspetto la presentazione tradiva uno stampo molto più tradizionalista. Gli NPC in possesso di incarichi mostravano un’aura dorata e le loro richieste, per quanto originali, celavano i compiti più classici. Esplorazione e grinding, quindi, saranno il pane quotidiano e naturalmente l’unica via per avanzare di livello.A spezzare la routine arriveranno alcune quests-bivio in grado di modificare leggermente il proseguo dell’avventura a seconda delle scelte del giocatore; un nemico graziato, ad esempio, potrebbe diventare in seguito un utile alleato. Poco o nulla, però, ci è stato detto in merito.L’end-game, fase che sta molto a cuore ai puristi degli MMORPG, garantirà un alto livello di sfida tramite raid studiati per ogni tipologia di giocatore. I dungeon per party da sei eroi saranno necessariamente molto diversi da quelli per venticinque, non solo per ciò che riguarda i nemici: non mancheranno infatti enigmi e piccole fasi platform all’interno, studiati per far collaborare i vari membri del party e non rendere troppo piatta l’esecuzione del raid.Fortunatamente, Bethesda non si è dimenticata di mostrarci cosa ha in mente per il PVP. Sullo schermo, ad un certo punto, abbiamo potuto apprezzare una battaglia tra due gilde composte da una cinquantina di giocatori in tutto (dovrebbero salire fino a ben duecento nella versione finale), in un turbinio di spade e magie da far venire l’acquolina in bocca. Ogni gilda avrà un castello e una porzione di territorio da difendere e potrà assaltare e conquistare le gilde nemiche. Se funzionerà a dovere, il PVP assumerà connotati da gioco nel gioco e aumenterà a dismisura la longevità dell’intero pacchetto.

Un MMORPG per tutti…ma a che prezzo?E’ giusto anche spendere due parole sul motore grafico, perché è stato sicuramente l’aspetto più discusso e contraddittorio dell’intera presentazione. Considerato che è praticamente impossibile proporre in un MMORPG il livello di dettaglio di uno Skyrim, i ragazzi di Zenimax Online hanno deciso di dissociarsi in maniera netta dallo stile tradizionale e di sviluppare un motore più colorato e “cartoon”. Più in stile WoW, insomma.Allo stato attuale il livello di dettaglio non fa gridare al miracolo e gli effetti non sono sembrati nulla di trascendentale. Mancano ancora molti mesi all’uscita nei negozi e sicuramente qualcosa verrà limato, ma gli sviluppatori sono sembrati abbastanza chiari in merito: The Elder Scrolls Online dovrà garantire un sufficiente frame-rate su ogni tipologia di PC, anche quelli di fascia bassa. Dovrà diventare un nuovo punto di riferimento per il genere e per raggiungere tale obiettivo sarà fondamentale accontentare il più alto numero di utenti possibile. A buon intenditore, poche parole.

– E’ l’MMORPG di The Elder Scrolls

– Sistema di combattimeno non snaturato

– Idee innovative per il genere

Dopo anni di sviluppo conditi da scarni annunci e meri proclami, siamo finalmente riusciti a fare conoscenza con l’MMORPG più atteso degli ultimi anni, forse il più atteso dai tempi di World of Warcraft. The Elder Scrolls Online ha un compito assolutamente gravoso, figlio del fardello derivante dal suo stesso nome. La scommessa di Bethesda è di quelle rischiose ma allo stesso tempo, se vinta, può pagare in modo clamoroso, fino a mettere in discussione il regime totalitario di Blizzard. Per quel poco che abbiamo potuto vedere, le premesse per essere competitivi in un genere così chiuso ci sono tutte e allo stesso tempo è assolutamente apprezzabile il tentativo di non snaturare troppo la filosofia della serie. Nel 2013 avremo il verdetto.

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