Nella nostra allegra community ci sono tanti fan dei jrpg. Lo sappiamo e ne siamo anche piuttosto contenti, poiché da sempre apprezziamo molto il genere, con tutte le sue innumerevoli sfumature. Visto che vi vogliamo bene, e teniamo sempre curati gli interessi dei nostri lettori, oggi quindi parleremo con voi di uno dei titoli più attesi di quest’estate, un gioco di ruolo in esclusiva per Ps3 chiamato Tales of Xillia.
Che la serie Tales of sia una delle più amate in terra nipponica non è un segreto, la saga da sempre svetta su molte altre grazie all’incredibile sistema di combattimento e alla cura nello sviluppo, ma Xillia ha letteralmente sfondato tutti i record in Giappone, vendendo una vagonata di copie, piazzando i suoi personaggi in cima alla lista delle preferenze dei videogiocatori orientali e guadagnandosi persino un seguito diretto.
Noi l’abbiamo già giocato tanto. Anzi, tantissimo. Pensate praticamente di aver a che fare con della gente che potrebbe aver già scritto una review del titolo durante l’articolo… fidatevi, dunque, se vi diciamo che è il caso di aspettare l’opera di Namco con una certa impazienza. Si comincia!
Seguire una bella bionda non sempre è una mossa furba
La trama di Tales of Xillia vede il giovane studente di medicina Jude Mathis impegnato in una quest per salvare il mondo con la bella Milla Maxwell. Le cose partono subito in quarta, poiché il ragazzo si ritrova coinvolto in un casino apocalittico quasi dal nulla, dopo essere andato a cercare il suo professore sparito da qualche ora. Non vi sveleremo di più, per quello ci sarà la review e non è il caso di spoilerare, ma sappiate che Xillia si difende ottimamente quanto a narrativa e personaggi, presentando un cast colorito e variegato, oltre a vicende interessanti e ricche di colpi di scena.
A questa trama di alto livello, si aggiunge comunque il fiore all’occhiello della produzione: un sistema di combattimento stellare. Il Linear Motion Battle System è rimasto, ma è stato perfezionato alla grande, divenendo una struttura quasi impeccabile che supporta magnificamente gli scontri in tempo reale e offre anche dozzine di opzioni tattiche diverse ai giocatori, oltre che mosse linkate tra i personaggi utilizzabili in serie studiando a dovere le sinergie delle abilità. Non era facile migliorare ulteriormente una struttura già collaudata e riuscitissima, ma il team di sviluppo sembra riuscirci ogni volta, e con questo capitolo si è letteralmente superato. Quello che non ci ha convinto pienamente è forse la fase esplorativa, ancora troppo semplicistica e ripetitiva. Non che il gioco sia una noia, tutt’altro, ma ci piacerebbe vedere un Tales of perfetto in ogni elemento, dai combattimenti ai momenti in cui si vaga nelle lande sconfinate. Chissà, magari con la next gen.
In particolare abbiamo apprezzato l’unicità di ogni protagonista, diversificati non solo caratterialmente, ma anche nello stile. Milla, ad esempio, è un misto interessante tra un mago e un guerriero, che può usare i suoi poteri elementali per sferrare colpi in corpo a corpo potenziati o caricarli per colpire a distanza e ad area. Jude dal canto suo è un maestro nelle arti marziali, e gran parte dei suoi poteri sono legati a combinazioni di pugni e calci e alla capacità di stordire o palleggiare i nemici minori.
Ora della fine viene voglia di usare attivamente ogni singolo personaggio, e le cose si fanno ancora più interessanti quando si prendono in considerazione i potenziamenti alle skill passive una volta effettuato un link. Non si limiteranno infatti a semplici miglioramenti delle statistiche, ma attiveranno abilità costanti, che rigenerano il vostro personaggio o portano il vostro partner diretto a spezzare la guardia dei mostri.
Pane per chi ama la complessità, tra la miriade di mosse disponibili, i legami tra personaggi primari, e lo sviluppo tramite Lilium Orb. Quest’ultimo, una ragnatela di abilità che cresce gradualmente durante il gioco, permette di specializzare sempre di più il proprio team in modo da avere sempre a disposizione il comprimario migliore per ogni situazione. Per certi versi è meno peculiare del class system visto in Graces, ma non è di certo meno riuscito e soddisferà i puristi.
Bei disegni, poligoni meh
Tecnicamente il gioco non brilla allo stesso modo, per via di un motore ormai arretrato e di qualche bug visivo. Lo stile anime-like vicino al cel shading, però, attutisce notevolmente il colpo, aiutato dall’ottima art direction, da alcune notevoli scene animate d’intermezzo e dalla fine caratterizzazione del cast. Buono anche il sonoro in inglese, con un doppiaggio discretamente impegnato e spesso azzeccatissimo (pur non essendo all’altezza del doppiaggio in giapponese originale). Il mondo di gioco sembra davvero esteso e ricco, quindi difficilmente ci saranno problemi di longevità.
– Sistema di combattimento impeccabile
– Narrativa lodevole e ottimo cast
Il nostro primo prolungato hands on con Tales of Xillia ci ha soddisfatto pienamente. Il sistema di combattimento del gioco è fantastico, e la solidità tipica della serie sembra inalterata. In pratica, chi ha preordinato il gioco ha ottime ragioni per essere contento e aspettare con un’espressione soddisfatta l’arrivo del suo disco. Amanti dei jrpg, siete avvertiti.