Londra – Dopo aver potuto assaporare quello che ci aspetta dall’inedita campagna, ci siamo fiondati a provare la modalità cooperativa a quattro giocatori di Syndicate. Chi non avesse seguito questo progetto sappia che si tratta del reboot di uno dei brand più conosciuti degli anni novanta, parto di quel Peter Molyneux oggi disperso nelle lande di Fable.Il gioco originale era uno strategico in tempo reale nel quale, alla testa di un commando di quattro agenti super equipaggiati dovevamo svolgere missioni di repressione, controllo e conquista per conto della nostra fazione, una corporazione malavitosa in lotta per il dominio dell’intero pianeta. EvoluzionePartendo da questi presupposti, la modalità cooperativa messa in piedi da Electronic Arts e Starbreeze è quella che maggiormente si rifà al progetto originario: innanzitutto faremo parte di una squadra di quattro elementi e non parteciperemo ad una missione solitaria come avverrà durante la campagna, senza considerare che si perderanno alcuni elementi puzzle per concentrarsi su meccaniche di combattimento che prevedano la collaborazione tra i quattro giocatori.Sarà possibile scegliere tra diverse classi, ognuna caratterizzata da un armamentario differente, ma soprattutto da poteri di breach (la traduzione ufficiale non è stata ancora diramata) peculiari. Questa sorta di abilità, posizionate sul dorsale sinistro del pad, consentono al giocatore tutta una serie di azioni particolari a seconda del contesto. Breacchare un compagno vi consentirà di ripristinare il suo stato di salute, mentre compiere la stessa azione su di una serratura elettronica consentirà di aprirla. Decisamente interessante la meccanica legata ad alcuni specifici nemici, particolarmente potenti. Il loro sistema di autodifesa consente loro di ripristinare continuamente lo scudo protettivo. Per abbatterli il team dovrà coordinarsi tra coloro impegnati nel buttar giù le difese elettroniche (tramite breach) e coloro incaricati di approfittare della finestra di vulnerabilità creata dai compagni per scaricare addosso a questi avversari tutto l’arsenale.Muoversi in maniera coordinata diventa dunque fondamentale per affrontare le ondate nemiche che vi si riverseranno contro, soprattutto perchè i compagni saranno gli unici a potervi curare o risollevarvi dopo eventuali K.O. Solo la classe di supporto avrà modo di auto-curarsi, ma i tempi di ricarica di questa azione sono davvero lunghi, limitando l’uso di questa capacità solo in casi estremi. Il sistema di punteggio agirà in modo tale da incentivare la collaborazione, premiando assistenze ed azioni di squadra, anche se forse, al momento, viene ancora premiata eccessivamente l’eliminazione degli avversari, spingendo alcuni a cercare le kill in maniera autonoma, piuttosto che ad agire insieme. WalkthroughIl livello giocato era sviluppato in maniera piuttosto lineare, con le varie sezioni suddivise da serrature che chiedevano l’intervento di tutti e quattro i giocatori, in modo tale da ricompattare la squadra prima di proseguire ed evitare fughe di piccoli drappelli a discapito di altri. La prima porzione, un tetto di un grattacielo dai tanti punti in comune, stilisticamente parlando, con Mirror’s Edge, permetteva due tipi di approccio differenti, ovvero dalla distanza, sfruttando le varie coperture per sorprendere gli avversari o ravvicinato sfruttando il breach per abbattere velocemente gli scudi nemici e surriscaldare le loro armi. Inizialmente si potrà procedere in maniera piuttosto indipendente, per via della “normalità” dei nemici, gestibili tranquillamente da un singolo soldato. Una volta raggiunti i comandi per penetrare nell’edificio compariranno i soldati tecnologicamente più avanzati descritti precedentemente, assolutamente invulnerabili nei loro scudi. Qui lo scontro si farà realmente concitato ed i giocatori più abili e altruisti dovranno letteralmente controllare il campo di battaglia, curando o resuscitando i compagni in difficoltà, penetrando gli scudi avversari e riversando una pioggia di fuoco sui coriacei avversari nella breve finestra a disposizione. In questa occasione si potranno “sommare” i poteri di breach per poter compiere un’azione più velocemente, come aprire una serratura mentre si è sotto il fuoco nemico o resuscitare un compagno. Superata questa fase siamo poi penetrati nell’edificio e ad aspettarci c’erano diversi soldati nemici piuttosto male intenzionati. Il loro continuo incedere ci ha obbligato a resistere all’onda d’urto in uno spazio rettangolare, diviso su due livelli, con il piano superiore sostenuto da un massiccio colonnato, da sfruttare per ottenere una solida copertura. Questa sezione, decisamente meno originale della precedente per via di un approccio poco vario e nemici “normali”, manteneva comunque un ritmo piuttosto intenso grazie al numero degli avversari che, spuntando fuori da ogni lato, lasciavano poco spazio per ripararsi. PuliziaDal punto di vista tecnico Syndicate conferma quanto di buono mostrato nella sezione singolo giocatore. La pulizia degli ambienti e lo stile essenziale e futuristico scelto dai ragazzi di Starbreeze aiuta a non risentire particolarmente del passaggio on/offline, facendo preferire le sezioni esterne per via di una riconoscibilità maggiore rispetto agli ambienti interni, troppo sci-fi standard.Buono il sonoro, graziato da campionamenti convincenti.
– Gameplay studiato per la cooperativa
– Veloce e frenetico
Syndicate si presenta come uno dei progetti più interessanti per i primi mesi del prossimo anno. Anche il comparto cooperativo sembra sufficientemente solido da poter garantire diverse ore di sano divertimento in compagnia di altri tre amici, coi quali collaborare per il raggiungimento dell’obiettivo comune. Alcune soluzioni mostrate appaiono interessanti, ma per mantenere alto l’interesse per tutte le nove missioni promesse, speriamo ne vengano adottate altre ugualmente valide.